M&M Academy a Rio – Un modello organizzativo
- Scritto da Marco
- 03.04.2010 20:02.46
Si è tenuto al Centro Sportivo “Carolina e Patricio” di Rio de Janeiro (località “Barra”) il clinic voluto dalla locale federazione tennis per lanciare in grande stile la pratica del beach tennis nel grande Paese sudamericano che grazie alla propria cultura sportiva e dell’educazione fisica ha saputo proporsi come “ombelico del mondo” calcistico e avanguardia in quasi ogni altra disciplina.
“Ci siamo costruiti la condanna con le nostre mani…”. Alex Mingozzi sintetizza così il successo del “clinic” voluto dalla tennista Joana Cortez (un buon passato nella WTA) e dal suo staff.
Alex si riferisce alla grande attenzione prestata ai vari momenti di questo incontro (organizzato con dovizia di mezzi ed alta efficienza delle persone coinvolte) che ha avvicinato al beach tennis alcuni interessanti talenti del tennis, già predisposti ad impegnarsi con continuità nella nuova disciplina.
Due giorni con dosaggio di lezioni teoriche (storia del gioco, tecnica, tattica, posizionamento) e di applicazioni sul campo, nei quali gli M&M hanno dato sfoggio di tecniche di insegnamento ormai consolidate da anni di lezioni nei vari centri in cui operano e dove iscriversi è diventata impresa che passa da lunghe liste di attesa.
I brasiliani sanno come fare: è apparso subito chiaro. La tecnica di allestimento dell’incontro è parsa tutt’altro che improvvisata, ma anzi ripresa da altre esperienze dello stesso genere in altri sport. Dall’accomodation, alle strutture, alle modalità di iscrizione, al minimo merchandising, ai premi a sorteggio, ai diplomi, al saggio finale, ai momenti conviviali. E’ un format che andrebbe copiato e riproposto a chiunque voglia proporre un momento di incontro sportivo importante.
Alex (reduce da Miami dove si era imposto con Alessandro Calbucci in finale contro Catalano-Mattei nel torneo giocato ad Indian Wells in contemporanea al locale torneo ATP di tennis) e Teo (in parziale ripresa dai postumi dell’intervento chirurgico al polso) sono parsi perfettamente calati nella parte, come se avessero fatto da sempre questo genere di conferenze, gestendo occasionali interventi o domande dei partecipanti, scandendo i tempi di svolgimento e instillando la fiducia che questi siano i primi passi di una pratica destinata ad andare lontano.
La trentina di allievi (che hanno sborsato alcune decine di euro per partecipare) sembrano aver pienamente recepito: la grande preparazione tennistica di base potrà loro consentire di bruciare le tappe. Aspettiamoli fra non più di un anno: sbarcheranno in forze nel ranking, mentre già al Foro Italico il doppio maschile con “Vini” e Guillerme e quello femminile con Joana e Samantha sarà competitivo anche per obiettivi oltre i quarti di finale, anche nel presumibile affollamento qualitativo che segue l’unificazione del movimento, ormai praticamente completata