Beach Tennis: quale futuro? (sondaggio)

  • Scritto da Marco
  • 23.06.2010  12:28.50

Il Beach Tennis ha vissuto un 2010 di strepitosi successi, alcuni preventivabili sull’onda della crescita degli anni scorsi (come l’aumento dei tesserati, dell’attività internazionale, dell’esposizione televisiva e web, delle regioni italiane coinvolte, dei giocatori definibili “semi-professionisti” per l’impegno e il tempo dedicato alla pratica), altri più improvvisi (su tutti l’unificazione del movimento)

Ora quali traguardi deve porsi a breve termine il nostro sport? Pronunciatevi nel sondaggio…

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Palle di gioco: la palla di gioco è soggetta a fluttuazioni eccessive. A seconda dei contratti che legano gli operatori agli sponsor si passa da palle dure e pesanti a morbide e leggere. Ognuno ha la sua opinione, ma qualsiasi sport perde di serietà se non uniforma la propria attrezzatura.

Arbitri. La pratica dell’auto-arbitraggio consente (lo dico da sempre) di avere meno situazioni di conflitto di quante ce ne sarebbero se ci fosse un arbitro. Il fair play che i giocatori dimostrano in campo è quasi sempre di livello sontuoso. Con un arbitro si perderebbe questa “poesia primordiale” che ci ha permesso di ammirare frequentissimi gesti di grandissima cavalleria in campo. Tuttavia non giriamoci attorno: nessuno sport serio si alimenta senza un giudice di gara. Poesia o non poesia bisognerà attivare i relativi corsi e le relative abilitazioni (nonché – ahimè – togliere dai montepremi quanto necessario per ricompensare tali indispensabili figure)

Formula. Il tennis è da sempre legato all’eliminazione diretta. Il meccanismo della doppia eliminazione (a lungo difeso dalla IFBT) è più rispettoso dei valori, ma un po’ astruso e macchinoso. Ritengo che la prima fase debba essere giocata a girone (round robin) per consentire un numero minimo di partite e concedere anche ai giocatori di fascia bassa la possibilità di capitalizzare la loro trasferta per il torneo (talvolta lunga) con un adeguato bagaglio di esperienze e di partite.

Competizioni per Nazionali e a squadre. La FIT le riserva a gare minori, mentre le grandi giornate del Foro Italico le hanno escluse. Scarsamente considerate dagli italiani, sono particolarmente ambite dai giocatori stranieri, che con esse misurano il loro valore alle spalle del trainante movimento azzurro . Non male l’idea anche di un campionato italiano riservato ai circoli o alle scuole beach tennis, da giocarsi indoor con “formula-CoppaDavis” nel corso di mesi invernali

 

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