Grande successo del 6° Città di Cervia

  • Scritto da Marco
  • 09.08.2010  09:42.44

Straordinario successo della 6a Edizione del Trofeo “Città di Cervia” (la prima organizzata sotto egida FIT), che conferma e rinforza i numeri che fanno meritare a questa manifestazione il titolo di “Wimbledon del beach tennis”. Pubblico straboccante per l’atto finale. Paolo Tazzari e Marco Garavinisfilano il poker agli M&M vincitori delle ultime tre edizioni, superandoli in una magnifica finale. Fra le donne Simona Briganti e Laura Olivieri rovesciano i pronostici in una finale a sorpresa battendo Visani-D’Elia

Una giornata interminabile che ogni appassionato di beach tennis avrebbe effettivamente voluto non finisse più. Quando il popolo dei racchettoni ha abbandonato il Bagno Delfino il sole stava tramontando: erano le otto di sera passate e ne avevamo viste delle belle.

Dopo 3 anni di dominio l’albo d’oro ha un sussulto: i leggendari M&M , Alex e Teo, vendono cara la pelle, ma arrivano ad un set dal poker. A soffiarglielo, con una partita da urlo ricca di forza e coraggio sono altri due campioni ravennati, Paolo Tazzari e Marco Garavini. Un binomio storico che aveva mietuto successi fino ad una divisione di qualche stagione fa, ricomposta solo a metà di quest’estate 2010 con la benedizione del romano Marco Ludovici, che pure, con “Gara” aveva colto più di un titolo importante.

Bagno DEL…FIT ! Per il primo anno il “Trofeo Città di Cervia” si svolge sotto egida FIT. E’ un incontro di stili: la ruspante e professionale forza di volontà romagnola e il rigore formale dell’attività federale romana. I due mondi si studiano e si rispettano. L’incontro è difficile ma c’è la volontà di armonizzarsi. 128 coppie nel torneo maschile, 32 in quello femminile, più gli juniores richiedono preparazione, polso, decisioni rapide, soluzioni efficaci davanti alle criticità, almeno quelle più prevedibili. Invece (per amore di regolarità e di trasparenza, sia ben chiaro)  la giornata di sabato patisce intoppi e ritardi pesanti. Emerge soprattutto la scarsa attitudine FIT a gestire competizioni a gironi (formula che nel tennis non ha mai attecchito, ma che è imprescindibile in un beach tennis che si vuole lanciare). La composizione del tabellone ad eliminazione diretta sembra compito da solutori di ardite parole crociate, tanti (troppi) sono i vincoli che devono essere osservati.  Il risultato porta a comprimere le gare alla domenica, con ben 5 turni (16mi, ottavi, quarti, semi e finale) in 11 ore. Della conseguente rigidità di orari (per recuperare il tempo perduto) fanno le spese due coppie che (complici il traffico di una domenica d’agosto cervese) vengono bruciate dallo scratch per pochi minuti di ritardo mattutino. Ne faranno le spese anche le ragazze, costrette ad emigrare la loro finale dall’arena centrale per non dilatare troppo i tempi di chiusura. Piccoli-grandi dazi da pagare per armonizzare l’incontro dei due mondi di cui si parlava all’inizio. Il prossimo anno andrà sicuramente meglio

Il tabellone.  I big ci sono tutti. Con il “lanternino” si possono ricordare le assenze di giocatori di Reunion e del ferrarese Felisatti. La testa di serie N.1 spetta agli iridati Maldini e Meliconi. Dall’altra parte corrono Mingozzi-Marighella. La terza favorita (Tazzari-Garavini) finisce in parte alta. Presenti giocatori e giocatrici brasiliani, portoghesi, tedeschi, ceki. Rappresentate molte regioni italiane, con delegazioni consistenti e qualificate da Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia, Sardegna, Lombardia

Nei 16mi Sarti-Barbieri (finalisti 2009) superano Vigliotti-Bondioli; Fellini e Pregnolato eliminano sorprendentemente il Giaguaro Montanari e il Cumenda milanese Penza; Mattei/Strano si avvantaggiano dello scratch su Scheda-Mariotti; Speranzini-Gentile superano i due ceki Mrnavy e Radek; Petrini-Ercoli sconfiggono Bianchedi-DiCori (vincitori nel 2006); Rosatone-DeFilippi riescono in una clamorosa doppia rimonta su Morosato-Biondi. Con relativa sopresa Ghetti-Donati eliminano Catalano-Folegatti, mentre i toscani Mazzarone-Guercio eliminano all’ultima palla la coppia italobrasiliana Vini-Winni (Font-Guadagnini). Il risultato più sorprendente si ha con la sconfitta dei quotati Ludovici-Calbucci (per Calbu, finalista nel 2008 con Gambi era il primo torneo con il veterano romano, in una stagione caratterizzata da partner di gioco sempre diversi) contro gli irriducibili Marzio e Matteo Bartolini

Negli ottavi filano lisci Maldini-Meliconi su Sarti-Barbieri; i due giovanissimi tarantini Cramarossa-Avantaggiato confermano il loro valore su Pregnolato-Fellini; i due senatori Bartolini (che non sono parenti) mettono ancora un sigillo di qualità nelle loro lunghe e luminose carriere, superando Mazzarone-Guercio; Tazzari-Garavini bloccano la strada di Ghetti-Donati; Mattei-Strano rispettano il pronostico su Speranzini-Gentile; i romani Petrini-Ercoli (il primo esordiente, il secondo navigatissimo) palesano una grande condizione battendo Fiocchi-Petrucci; Carli-Cappelletti vincono la difficile sfida con Rosatone-DeFilippi e mettono nel mirino Mingozzi-Marighella (nel frattempo facili vincitori su Pardini-DeBerardinis), per un serio “attentato” al dominio degli M&M  

Il quarto più bello è proprio fra la “generazione di mezzo” degli M&M e gli irriverentissimi giovani, di Pietracuta di SanLeo (Luca Carli), e di Cesena (Michele Cappelletti), il cui padre vinse la prima edizione (2005) e che era in gara anche in questo 2010 (dove ha passato il girone ed è riuscito a raggiungere il tabellone finale in coppia con il Doc Buccelli). Ne esce una partita supersonica. Il trono regge solido nel primo set (6/1 per Alex e Teo), ma vacilla nel secondo, che i principi ereditari guidano nel punteggio sin dal primo game, anche se riescono a farlo proprio solo al tie-break. Si ricorre quindi al long-tie-break di spareggio, con il pubblico dell’arena, già numerosissimo, schierato a sostegno sia dei beniamini degli ultimi anni, sia del giovane Carli, pupillo di casa, cliente da sempre del Bagno Delfino. Il tentativo di Micky e Luca prende sostanza sul 4/2 del long-tie break, ma viene respinto da giocate high-category dei fuoriclasse ravennati, che chiudono solo 10/7 con abbondanti sospiri di sollievo.

Nel frattempo la sciabolata morbida di Alan Maldini si abbatteva su Cramarossa/Avantaggiato (altro tentativo più che serio di rovesciare le gerarchie, che immaginiamo rinviato di pochissimo), mentre Tazzari-Garavini si specializzano nell’eliminazione dei forlivesi, riservando a Bartolini lo stesso trattamento di Ghetti (i due, insieme, furono finalisti nel 2007). Le tre favorite erano quindi ai quarti. La quarta poltrona era aperta a molti pronostici: alla fine ci si siedono Ercoli e Petrini, che coronano il loro ottimo torneo prendendosi lo scalpo di Mattei-Strano

Semifinali nel dopo-pranzo. L’arena centrale vede le sgargianti divise gialle di Alan Maldini e Luca Meliconi incrociare avversari FIT classici (sia insieme che separatamente) come Tazzari e Garavini. Ne esce una partita tecnica e abbastanza equilibrata. Tazzari e Garavini ricorrono a frequenti muri per penalizzare Maldini al servizio. Nel primo set siglano 5 games di fila, passando da 2/3 a 6/3. Sul finire del set, peraltro, Maldini subisce un fastidio muscolare alla zona lombare. Torna in campo dopo l’intervento del fisioterapista, accorso con sollecitudine. Onora il campo anche nel secondo set, ma alla fine Tazza e Gara chiudono 6/4. Nel campo laterale Marighella e Mingozzi superano nettamente Petrini-Ercoli. L’arena centrale è ormai ricolma di un pubblico che attende l’atto finale e di poter applaudire i più meritevoli fra i 250 e passa ragazzi che ci hanno tenuto compagnia nel week end con le loro giocate

Le ragazze. Lo scorso anno il torneo femminile si chiuse con una partita-show fra 4 delle campionesse emiliano-romagnole più forti: la forlivese Bonadonna e la ferrarese Battistella ebbero la meglio sulla forlivese Spazzoli e sulla ravennate Bacchetta. Quest’anno Spazzoli e Bacchetta sono le logiche favorite, perché hanno vinto tanto e ovunque. Ma Viola Battistella si è tenuta nascosta per problemi di lavoro e studio, giocando poco. Al Delfino ricompone il sodalizio con Simona Bonadonna, per puntare ad una finale che, alla vigilia, sembra scritta.

Niente di tutto questo! Bacchetta-Spazzoli inciampano clamorosamente agli ottavi di finale su Giorgia Gadoni e sulla giovanissima Camilla Ponti, che si impongono al long tie-break. Ottavi fatali anche a Bonadonna-Battistella per l’infortunio di “Deep Purple” Battistella durante il match contro Olivieri-Briganti: nel tentativo di schiacciare Viola subisce una contrattura addominale che la manda ko. Il tentativo di rientrare è senza speranza e le due, sfumato il vantaggio di punteggio che avevano accumulato, sono costrette ad un amarissimo ritiro. Strada libera per le outsider. Nella parte alta Gadoni-Ponti affrontano (e battono) Cappelli-Servidori. Visani-D’Elia, viste le notizie dagli altri campi, cominciano a puntare alto, superando Mandini-Gilardi. Nella parte bassa le giovanissime Cimatti-Scala rovesciano il pronostico togliendo dal mazzo un’altra possibile favorita come la tarantina Rossella Stefanelli, ex campionessa del mondo, accoppiata per l’occasione con la brava Giulia Curzi. Nella parte bassa si comincia a guardare con attenzione a Olivieri-Briganti (foto sopra di Max Hamm da beachtennistime.it), unico top-team sopravvissuto, che va a segno su Pagnoni-Mazzotti.

Nelle semifinali la coppia pugliese-romagnola Visani-D’Elia estromette Gadoni-Ponti e Olivieri-Briganti chiudono l’ottimo torneo di Cimatti-Scala. 

Finale. Passerella di presentazione per Laura Olivieri, Simona “Pollon” Briganti, Veronica Visani e Eva D’Elia. Il pubblico dell’arena centrale è straboccante, si spella le mani per le ragazze che non potrà vedere all’opera, perché i tempi stretti impongono la contemporaneità delle due finali. Così le ragazze si vanno a giocarsi il torneo sul campo laterale. Vincono nettamente (6/3 6/0) la romana Olivieri e la tarantina Briganti, che sembrano sorelline nell’aspetto, ma esibiscono stili e caratteri del tutto diversi e (evidentemente) molto compatibili. Il loro ritorno da vincitrici per il saluto dell’arena centrale sarà trionfale

L’amico Carlo Sandman scalda la folla con la sua animazione, le ragazze del gruppo ginnastica artistica Cervia intrattengono con acrobazie, le hostess del bagno Delfino vendono i biglietti per una lotteria con materiale in palio offerto da sponsor tecnici con proventi a favore di Abruzzo, mense per bisognosi e casa di riposo (i volontari del beach tennis Cervia questi richiami alla solidarietà non li scordano mai); la 19enne cantante cesenate Alessandra Abbondanza si fa apprezzare per educazione e modi gentili e si fa ammirare per l’esecuzione “a quattro polmoni” dell’inno di Mameli che precede la finale. Ci sono 2000 persone stipate in ogni coriandolo di spazio disponibile nelle 4 tribune. C’è il Comune di Cervia con il sindaco Zoffoli e l’assessore allo sport. C’è Stefano Cappelletti (proprio lui, che vinse nel 2005) sul seggiolone arbitrale a garantire una direzione imparziale e competente. C’è una sabbia di gioco così curata che quasi dispiace calpestarla

E ci sono loro, i più forti, senza dubbio. Paolo porta una scarpetta a protezione del taglio che lo ha ferito domenica nella finale di Alba (un grosso vetro sarà rinvenuto anche fra le sabbie pluri-pettinate e pluri-curate di Cervia, a dimostrazione che un livello di sicurezza totale è impossibile da raggiungere, ma fa sicuramente bene adoperarsi al massimo per evitare questi guai, cosa che a Cervia è stata fatta, come da tradizione, e ad Alba no).

Si parte. Una delle chiavi principali è l’assalto di Tazza e Gara ai turni di battuta degli M&M, solitamente quasi “imbreakkabili”. Per riuscirci i due hanno messo a punto una “giostra” di movimenti rapidi e imprevedibili e un posizionamento sul campo diverso ad ogni punto. L’operazione dà subito risultati: Marighella tiene il servizio di apertura, poi è monologo di Paolo e Marco che chiudono 6/1. Paolo dimostra di aver lavorato sul suo punto debole, il servizio: gioca una palla di grande effetto, non potente, ma tattica e stra-carica di lift, che fa danni .

Alex e Teo affrontano uno dei momenti più duri del loro quasi invincibile binomio, che dura da un quadriennio. La “navigazione di crociera” non basta. Bisogna pescare la riserva, il fondo del sacco. E la partita diventa fantastica, con giocate a ripetizione che mandano in visibilio il pubblico, scambi interminabili (le nuovissime palle morbide li favoriscono indubbiamente) a velocità spaziali fra quattro dei giocatori più dotati di riflesso e velocità. 2-0 iniziale per gli M&M (che ricorrono a battute a campanile, modello doppio misto, per far saltare i piani della ribattuta avversaria), poi si va punto a punto.  Due degli ultimi tre games finiscono in tachicardiche situazioni di 40pari. Per chiudere 7/5 Alex e Teo devono ricorrere a disumane mirabilie.

Si decide al long tie-break. Ma se fosse stato per il pubblico li avrebbero tenuti lì fino a notte (e i giocatori, coccolati da tanto affetto, ci sarebbero stati anche volentieri). Invece ci si gioca tutto “ai dieci” come quando si giocava a calcio in strada da bambini.

Garavini e Tazzari interpretano meglio la volata: sembrano invulnerabili anche alle giocate più arrischiate degli avversari. Prendono subito vantaggio e non lo mollano più (10/4 il finale). Dopo 90 minuti di battaglia finiscono abbracciati mentre Alex e Teo riconoscono con la solita sportività il loro valore, 2000 persone li ricoprono di applausi e 127 coppie di forti giocatori di beach tennis li invidiano per aver centrato il traguardo più prestigioso (e meglio remunerato) dell’anno

Grazie allo staff del Delfino per come hanno imposto il loro stile al nostro sport. Grazie a tutti per questi due bei giorni.

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