M come Mauritius e come M&M
- Scritto da Marco
- 22.03.2011 00:25.27
Splendida trasferta nell’isola dell’Oceano Indiano che si apre per la prima volta al beach tennis (Torneo ITF Categoria 1, 10,000 $ di montepremi), trascinata dall’entusiasmo dei ragazzi organizzatori della vicina Reunion, che nella loro terra hanno già fatto il salto di qualità, creando – la settimana precedente – un evento ricco e organizzato. Nella spiaggia di Flic An Flac (allegra e interessante sin dal nome) la prima bandiera piantata dai racchettoni è quella con le due M di Alex e Teo, che doppiano il successo di Reunion (terzo della serie) e allungano minacciosi tentacoli su un’altra stagione da dominatori…
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LA FINALE Cominciamo dalla fine. Tribunette piene, attenzione concentrata sul campo N.1 per la finale fra i campioni italiani più attesi. Non c’è grande pubblico, solo gli “addetti ai lavori” e gli incuriositi clienti del Villaggio italiano “Eden” antistante gli 8 campi e che ringrazio per la concessione della linea internet che mi ha permesso di “lavorare” (credo si dica così) in questi giorni. Rispetto a 7 giorni prima a Reunion ci sono gli stessi protagonisti in campo, ma un po’ meno “feeling” in tribuna. Sono certo che a Mauritius sapranno lavorare bene per coinvolgere a dovere questa bella isola e portare i suoi abitanti vicini al nostro sport.
Il primo set è subito di fuoco (sabbia bianca, con alcune impurità, sole impietoso, luce piena). Alex, Teo, Melico e Calbu giocano il loro miglior beach tennis e ciò si traduce in ben 7 games su 9 risolti sul 40pari. Il dettaglio è un 6/3 per Alessandro e Luca, che però hanno una flessione verso la fine del secondo set (4/6) da cui non riescono a riprendersi, lasciando spazio alle giocate dei due avversari. Mingozzi e Marighella (non frenato più di tanto dalla dolorosa puntura di un ignorantissimo insetto, che costringe alla sospensione del gioco per alcuni minuti) fanno valere l’esperienza di coppia, il loro essere “squadra” da 5 anni. I loro avversari hanno appena costituito il binomio e i loro grandi valori individuali (assolutamente in grado di competere per il vertice) attendono una più compiuta maturazione come coppia.
GLI ALTRI Il “podio” alla fine, è stato lo stesso di sette giorni prima. Clavery e Jouque, gli alfieri di Reunion, dimostrano di aver percorso il cammino necessario per sorpassare tutto il gruppone dei giocatori italiani. Mancano solo gli ultimi due (o forse 3 o forse 4) ostacoli, che però sembrano al momento insormontabili. Per vincere contro queste 4 coppie occorrono allenamenti più intensi e più frequenti sfide contro di loro. La spiaggia di Marina offre queste possibilità. Allons enfants, alors! Venite a trovarci più spesso. I modi squisiti e la gentilezza di questi due ragazzi sono garanzia di essere benvoluti ovunque. L’altra semifinalista è la coppia di giramondo del beach composta da Chirico e Mattei. Hanno faticato tantissimo negli ottavi contro Ciani-Rossello (12/10 al long tie-break) ma poi hanno fatto traballare Meliconi-Calbucci in semi.
NON E’ UNO SPORT PER VECCHI… (?) Cito un film orrendo che mi costrinsero a vedere e per il quale aspetto ancora il rimborso dei danni morali. A Mauritius abbiamo visto degli ultra-quarantenni da spettacolo battersi alla pari con i più giovani e poi spesso batterli nei dopo-partita quanto a spirito di gruppo e compagnia. Ciani (pronuncia francese “Scianì” diventata ormai una griffe) ha esordito alla grande nel beach tennis internazionale, giocando di saggezza, tocco e resistenza tali da renderlo competitivo anche contro i “muscolari”. “Ghisone” Chirico porta a spasso con disinvoltura la stazza “importante” e colpi, grinta e motivazioni non sembrano mai calare per lui che fu fra i precursori e i primi dominatori di questo gioco; il “vecchio Tronci” (con il milanese Penza) chiude ancora fra i primi 8; sarà proprio – come lui dice – l’anno del ritiro? dal campo non si direbbe…
LE DONNE – Anche in campo femminile si è avuto un bis. Simona Bonadonna e Eva D’Elia hanno vinto con facilità ancora maggiore di quanto accaduto a Reunion. La coppia sembra ben congegnata: Simo ci mette classe ed esperienza, Eva è il martello d’attacco ideale per le soluzioni in palla alta. La domanda per il posto N.1 del ranking 2011 è già stata formalmente avanzata… –
LE AVVERSARIE – In finale si attendevano Veronica Visani e Michela Zanaboni, che però sono rimaste impantanate in semifinale contro la sorprendente insegnante di tennis giapponese, la 31enne Tomomi Takahashi, che ha giocato con la brava caraibica di StMartin Julie Labrit. Le due, entusiasmate dalla vittoria, si sono poi arrese in finale, senza combattere. Curioso l’accoppiamento nell’altra semifinale, in cui Simona Bonadonna è tornata a … vedere doppio di là della rete: dopo aver battagliato per anni con le gemelle Meloni (che hanno chiuso 2 anni fa la carriera che le ha consacrate primo mito di questo sport) Simona si è trovata di fronte MarieEve e Matilde Horoau, 24 anni, da Reunion, superandole senza difficoltà “Hanno un buon talento – ha commentato Simona, che è anche un’apprezzata allenatrice – ma possono migliorare in tutto, dalla posizione sul campo, alla tecnica, alla tattica. Hanno cominciato da poco, possono diventare brave”.
YATTA JAPAN ! – Quattro uomini e una donna formavano la squadra giapponese nella trasferta sull’oceano indiano. Una presenza tutt’altro che folkloristica, visti i risultati di spicco (Takahashi in finale femminile, mentre i due binomi maschili hanno entrambi vinto il girone, uno dei quali sconfiggendo addirittura Clavery-Jouque). Hanno dato impressione di sobrietà e misura, vivendo la tragedia del loro popolo in modo molto interiore. Penalizzati dalla poca conoscenza della lingua straniera non hanno potuto socializzare con i tanti giocatori che tentavano di manifestare solidarietà. Hanno però apprezzato il festoso saluto finale dedicato solo a loro, abbracciati al centro del campo con ripetuti inchini verso le tribune. –
LA BELLE EQUIPE – Io se fossi il ministro del turismo di Reunion (o anche un’industria a caccia di testimonial) investirei un bel po’ sulla squadra nazionale di beach tennis. Non so se Reunion abbia altre eccellenze sportive, ma questa squadra è un biglietto da visita strepitoso per l’Isola. Ragazze bellissime, ragazzi sportivi e brillanti. Facce pulite, ormai insostituibili nel circo dei racchettoni. Ogni volta un piacere incontrarli. Matthieu si è poi distinto alla guida di uno staff organizzativo che ha esordito con buon esito in una location nuova come quella di quest’isola.
MIX – Il torneo di doppio misto è stato vinto da Luca Meliconi ed Eva D’Elia che hanno vinto la finale su Marighella/Bonadonna. Semifinale per Visani-Guadagnini e per Alex Mingozzi, accompagnato alla spagnola di Reunion Oyane Blasco.
Infine un aneddoto…
Il CIGNO NERO – La sera delle premiazioni giungo con un gruppetto in leggero ritardo. Il taxi ci scarica a qualche metro dal locale dove tutti stanno facendo baldoria. C’è da percorrere uno stradello buio (è sera) e stretto fra alta vegetazione. Mi metto davanti al gruppo per arrivare prima, giro una curvetta e… nella sua regale maestosità mi sbarra la strada un cigno nero alto e grosso come un bambino di 10 anni. Una visione sbalorditiva. Che cxxxo ci fa un cigno in mezzo alla (mia) strada, di notte, fermo??? Secondo i miei calcoli zoologici un cigno dovrebbe spaventarsi, starnazzare (starnazzano i cigni?) e comunque levarsi di lì. Provo a spiegarglielo in italiano. “Cigno de cxz, ti togli o no?” Che fanno i cigni? mordono? beccano? mentre provo a ricordare se ho mai letto di uomini aggrediti o feriti da cigni entra in scena Silviute Zanuttini da Udine. Mi sorpassa, fa vedere la borsa griffata al pennuto che allunga il collo e finalmente si fa da parte. “Andiamo!” dice la Zanuttini mettendosi in testa al gruppo mentre io faccio la figura di quello che non se l’è saputa cavare davanti a un cigno. Che però, se ha riconosciuto la marca della borsa, probabilmente era una cigna femmina. Niente di più facile che non mi avesse dato retta…
IL “MITICO” METEO… Ad inizio settimana nell’isola c’era seria preoccupazione per un ciclone che avrebbe dovuto colpire la costa di Mauritius proprio alla domenica e che avrebbe reso impossibile la disputa del torneo, nonché il voli aerei del giorno dopo per i rientri. La fonte erano le mitiche (?) previsioni (previsioni???) del tempo, i vari servizi internet “punto it” “punto com” “punto fr” oppure Chanell Plus, o la Protezione Civile, o l’aeronautica, o l’Esercito, o la Legione Straniera… Ciascuno vantava (come avviene anche in Italia) la conoscenza del sito che “ci prende” e denigrava quelli che “non ci prendono” (ci si chiede come mai questi ultimi non si riforniscano di notizie valide dalla concorrenza… e ci si chiede in ogni caso cosa esista a fare un servizio che non serve e che “non ci prende”). Comunque c’era una certa unanimità: domenica ciclone sicuro. Senza se e senza ma. Ovviamente il ciclone non c’è stato. Mi pare di aver visto al massimo qualche… ciclista. Ho fatto una battuta a coloro che mi avevano dato per certo il ciclone e mi sono sentito rispondere: “Ah, ma non ci prendono mai…”. E allora ho chiesto: “e per la prossima settimana cos’è previsto?” (mi sarei aspettato di sentirmi rispondere: “non lo so perché non mi interesserò mai più a quello che dicono quei cialtroni!”). Invece, con la calma di chi sa, mi hanno risposto: “Questa settimana, per fortuna, avremo bel tempo!”. E allora, a testa china, ho finito di completare la valigia e ho preso il mio aereo di rientro, che nel tragitto è passato a mezz’ora di volo da Bengasi.
Commenti a M come Mauritius e come M&M
- Il 24/03/2011 08:58:50 Laurent Marmin ha detto:
Grazie Marco per questo bellissimo articolo.
Ci vorra del tempo per i mauriziani per adottare questo sport, ma abbiamo gia molti feedback positivi.
L’associazione “Tamarin Beach Tennis” dara il suo massimo per lo sviluppo quest’anno e non vediamo l’ora di vedervi il prossimo anno per una seconda edizione, ancora piu bella.Le tue molti consigli e feedback sarà molto utile.
Ciao
Laurent Marmin