2011: un’estate al mare stile balneare…
- Scritto da Marco
- 12.09.2011 15:50.30
Si chiude un album di immagini del 2011 ricchissimo di bei ricordi e di belle emozioni. Unmovimento in crescita ha piantato nuove “bandierine” in alcuni territori e si è consolidato nelle piazze storiche. Tutti i numeri (da quello dei praticanti di base a quello dei top player, a quello dei campi disponibili, al fatturato delle vendite di materiale tecnico, agli spazi televisivi, a quelli internet, ai campi al coperto) sono in rialzo.
Si discute spesso, talvolta si litiga, ma al giorno d’oggi – rendiamoci conto – crescere in un qualsiasi ambito è impresa dura. Che quando riesce, spinge a giustificato orgoglio chiunque abbia fatto qualcosa, anche solo qualcosina, per contribuire a questo risultato: giocando bene, giocando male, organizzando, finanziando, dando disponibilità di tempo, portando pazienza e in mille altri modi.
La geografia. Cominciamo dai luoghi. La Romagna (più Lidi Ferraresi) è sempre la sabbia più nobile per questa disciplina e continua a dare i numeri più grossi sia per top player che per base praticante. Bulimica nell’attività (si aggiunga anche quella extrafederale, vivace, ancorché priva di campioni), sembra scettica nell’organizzazione degli eventi. Solo Marina Romea ha offerto un torneo di prestigio, per il resto ci si contenta di vedere (e magari talvolta sfidare) tanti campioni locali in allenamento in spiaggia
Toscana e Puglia raggiungono il Lazio come alternative più credibili. La moltiplicazione dei luoghi di gioco origina altri fermenti interessanti qua e là per la nostra penisola.
All’estero il progetto più serio è in Brasile, che se la vede con Reunion per la lotta alle spalle dell’Italia leader, con Spagna e Francia pronte a crescere ancora. I Caraibi sono sempre un paradiso ambito per il connubio sport-turismo. Da seguire con più attenzione il Giappone e la Russia. Ci si aspettava di più dalla crescita nella East Coast USA.
I tornei. Nel 2010 gli epicentri erano la BTCup e il BTTour, che nel 2011 sono stati soppressi o fortemente ridimensionati. L’attività in Italia si è ben incentrata intorno al Golden Tour AGB, che ha occupato sei fine settimana con altrettanti eventi ben sparpagliati nei tre mari (Marina Romea, San Benedetto del Tronto, Viareggio, Lido Estensi, Lido Gandoli) e l’esperimento “entroterra” di Rovigo, distribuendo grossi montepremi e ottenendo massicci risultati di gradimento da parte di giocatori e pubblico, grazie anche alla copertura televisiva del canale tematico Supertennis.
Fuori da questo itinerario svettano i tornei istituzionali Mondiali e Italiani (Foro Italico e Terracina), che forniscono un titolo che indubbiamente vale anche come buona spinta di marketing per chi se lo aggiudica.
Ultimo, ma non certo per importanza, il “Città di Cervia” del Bagno Delfino, esempio confermato e rafforzato di organizzazione “industriale” dell’evento, che costruisce il suo successo su una squadra di volontari professionali motivati e numerosi e sull’impareggiabile “voglia di esserci” dalla tipica clientela turistica dell’Adriatico romagnolo, sempre desiderosa di eventi e di “movimento” sulla spiaggia, e per questo capace di garantire gli abituali “tutto esaurito” da brividi, con le tribune murate di gente.
In generale il beach tennis che cura la sua immagine migliore sembra non poter fare a meno del suo ambiente naturale (spiagge piene di gente) per riuscire ad offire il meglio di sè.
I campioni. In campo maschile il panorama è ben delineato: Luca Meliconi e Alessandro Calbucci hanno costituito un binomio fisso che ha spopolato. I due hanno sommato i propri altissimi valori individuali, coprendo a suon di vittorie uno spirito di squadra ancora da perfezionare, se si punta a diventare i dominatori degli Anni Dieci. Titolo Italiano, Mondiale, (con l’Europeo di Bulgaria ancora nel mirino), quattro tappe su sei del Golden Tour, il King of The Beach di Calbucci e altra “argenteria minore” sono roba che costringe da subito a chiamare i falegnami per allargare l’armadietto dei trofei.
Per i leggendari “M&M” – Mingozzi e Marighella, giunti al sesto anno del loro sodalizio – una stagione che non somiglia a nessuna delle precedenti, caratterizzate da ruolini di marcia da invincibili. Ma che è difficile giudicare negativa, grazie ai successi in terra straniera (Reunion, Mauritius e New York) e ad una stabile presenza nelle zone calde dei tabelloni (tre finali al Golden Tour, alcune delle quali sfuggite per un soffio). Insomma, bicchiere mezzo vuoto se si confronta il glorioso ma scomodo passato di trionfi; bicchiere mezzo pieno se si valuta la distanza minima dai dominatori 2011.
Ma è la vivacità delle prime dieci posizioni del ranking la vera ed entusiasmante novità di quest’anno. I ritrovati Tazzari-Garavini hanno centrato un titolo Golden Tour e soprattutto la grande affermazione a Cervia. Nei giorni di grazia hanno saputo esprimere un beach tennis stratosferico.
Carli e Cappelletti hanno aperto e chiuso la stagione, vincendo in primavera a Imola (Italiani indoor) e a fine estate al Golden Tour di Gandoli, dimostrando di poter giocarsela alla pari contro chiunque.
E poi Rosatone-Strano, il gruppo romano (con Petrucci leader ed Ercoli-Petrini in evidenza con il veterano Ludovici), il ritrovato Maldini, capace di fiammate da numero 1, i pugliesi Avantaggiato e Cramarossa, non più semplici sorprese, i brasiliani Font e Prata (primi stranieri del ranking ITF al 12mo posto), i reunionnaises (con il vicerè Clavery in pole) garanzie di spettacolo e di qualità.
Aggiungiamoci altri veterani del circuito come Mattei, Chirico, Tronci (per lui vale soprattutto il rientro trionfale nella cosiddetta “legalità”), Bartolini, Di Cori, Bianchedi, lo sfuggente Nicola Gambi e altri validi interpreti dei racchettoni come Corzani, Catalano, Faccini, Folegatti, Mazzarone, Bonacorsi, per capire che un torneo di vertice, per un appassionato, è una giostra da seguire con interesse fin dalla prima palla.
Manca solo una aumentata competitività degli stranieri per dare quel crisma di internazionalità e il fascino (ancora tutto sommato mancante e non per colpa degli italiani) che deriva da grandi sfide fra scuole nazionali diverse.
Le campionesse. Se il settore maschile ha avuto una coppia dominante, quello femminile è stato a due facce:Olivieri-Briganti hanno vinto mondiali e italiani, riconfermandosi prime anche a Cervia. Sono risultati da grande slam ai quali, però, ha fatto da contrappeso la superiorità delle avversarieBonadonna-D’Elia nel ricco circuito Golden Tour (quattro vittorie su sei). Nel finale di stagione, il prepotente ritorno di Bacchetta-Spazzoli (finale di Cervia persa di un soffio e vittoria al Golden Tour di Gandoli) è sembrato dimostrare che anche questa coppia, vale in proiezione lo stesso livello.
Troppo staccate tutte le altre; troviamo le brasiliane Cortez-Barijan al 7mo posto della classifica ITF, le emiliano-romagnole Cimatti, Visani, Pretolesi e Curzi e la toscana Zanaboni a riuscire di tanto in tanto nella scalata al quarto posto utile di semifinale nei tornei più importanti.
Le regole. Se ne parla sempre. Un gioco giovane e in progresso ha bisogno di ritocchi quasi continui in direzione di spettacolarità, visibilità e regolarità. Nettamente diminuito il numero di partite autoarbitrate, in regresso il fallo di piede (però facciamolo questo ultimo… passettino indietro!).
Si è discusso del muro, tecnica introdotta per far saltare gli schemi ai battitori più forti.
La ITF se ne è uscita con un comunicato che voleva chiarire la vicenda, ma che ha invece creato altri dubbi.
Nell’interpretazione del dirigente AGB Calbucci “è chiaro” (?) che il giocatore alla risposta debba rimanere sostanzialmente fermo, potendo compiere solo piccoli aggiustamenti “fisiologici” della posizione (passettini), quindi non immobile.
Questa interpretazione avrebbe l’effetto di ridurre il “muro” al solo colpo “dichiarato” (il giocatore aspetta la battuta avversaria a fil di rete), vietando finte e movimenti repentini dell’ultimo momento, laterali o in avanti.
Viene altresì vietato ai giocatori alla risposta di scambiarsi la posizione (destra-sinistra) nel caso il battitore avversario cambi lato di campo per battere.
Si può concordare sulla validità sportiva dell’interpretazione calbucciana. Si concorda meno sul fatto che essa… sia “chiara” nella stesura del comunicato ITF
Comunicazione. Buona la copertura televisiva del canale tematico Supertennis e buono l’esperimento professionalizzante di Europa Service al Città di Cervia. E’ nata una nuova rivista “Smash on the Beach” che si avvale di articoli interessanti e delle belle foto dell’instancabile giramondo reunionnaise Ludivine Bodard.
Ma la giovane età degli appassionati di beach tennis fa sì che sia internet il vero regno dell’informazione sui racchettoni: il sito beachtennistime.net accresce la qualità dei suoi resoconti e la partecipazione dei visitatori ai dibattiti che solleva.
Le iniziative di Gianni Pascucci (www.beachtennisplayers.com che propone i profili di centinaia di giocatori di alto e medio livello) e di Paolo Caponigri (www.wikibeach.it , prezioso vademecum destinato soprattutto agli organizzatori) sono accolte con crescente entusiasmo come fondamentali strumenti informativi.
Michele Bulzoni di Rakkettone ha creato un meccanismo informatico per curare in modo facile e immediato una radiografia statistica di ogni incontro, che dal prossimo anno sarà utilizzata da AGB in tutti i tornei più importanti.
Facebook, infine, è una miniera di notizie e di contatti che tiene vicini i campioni ai propri appassionati.