Aruba: la festa è ad Eagle Beach
- Scritto da Marco
- 16.11.2012 04:00.41
Ad Aruba ci hanno creduto da subito: il matrimonio fra uno sport che vive di ambientazioni suggestive e un’isola che propone un’idea di turismo lussuosa, ma al contempo festosa e sportiva, si doveva celebrare ed era destinato a produrre cose belle.
Dopo alcuni anni di crescita sulla romantica Moomba Beach (come non ricordare le mitiche colazioni con omelettes, le passeggiate delle iguane fra i campi, la curiosità dei turisti per la pratica e per i campioni, le memorabili feste di fine torneo), Sjoerd e Jochem si sono fatti consegnare le chiavi della spiaggia più “in” dell’isola, quella vicina ai residence popolati da danarosi statunitensi, quella offerta in celestiale visione ai turisti che sbarcano dalle mastodontiche navi da crociera.
Votata quale “spiaggia caraibica preferita dai turisti statunitensi” si chiama Eagle Beach e – per cinque giorni – potrà tranquillamente essere soprannominata “Beach Tennis Paradise”.
Ventisei campi, un “centrale” dalle tribune capienti (anche se non ancora “delfiniane”), ma subito bollenti di tifo e di voglia del pubblico di essere parte dell’evento. Ettolitri di birra Amstel (che va giù leggera ed efficace come uno smash di Calbucci) , tornei per tutti i livelli (i giocatori iscritti sono 600, provenienti da 15 nazioni), atmosfera magica, a cinque metri dal bagnasciuga, con vedute da cartolina giusto a fianco della linea “lato mare”.
Oggi si è partiti con il singolare, che ha confermato la sua formula originale: partite eliminatorie e finale posticipata al lunedì in un ring di sabbia trasportato davanti al popolare locale notturno “Mr Frog”, dove un pubblico che si annuncia traboccante festeggerà il nuovo eroe eponimo di questa edizione 2012. Lo scorso anno fu Alessandro Calbucci, che battendo Meliconi in finale, si aggiudicò l’intitolazione della stessa piazza dove si è giocato (la toponomastica, da queste parti, è più disinvolta che da noi).
E Calbu potrà difendere questo originale dono, perché è riuscito a conquistare la finale anche quest’anno, impensierito soltanto dal brasiliano Lima nei quarti (battuto 7/4 in rimonta da 1/4, con la torcida giallo-oro lasciata con un palmo di naso). Lo sfidante sarà Marco Garavini, formidabile interprete (anche) di questa specialità e assente lo scorso anno. Gli altri italiani (Marighella, Meliconi, Strano, Mingozzi, Cappelletti, Carli) non hanno preso parte alla competizione, preferendo una seduta di allenamento a Moomba.
In campo femminile finale “straniera”, perché la più attesa portacolori italiana, Giulia Curzi, si è arenata in semifinale contro la brasiliana Flavia Muniz, che, lunedì sera in “Piazza Calbucci” se la vedrà con l’arubiana Marieke Buuts, trascinata dal pubblico di casa.
Domani gara per nazioni, mentre da sabato partono le competizioni di doppio maschile e femminile. Tutto italiano il borsino dei favoriti: Marighella e Meliconi sono i detentori, Calbucci-Garavini un’alternativa più che consistente; Cappelletti-Carli i frombolieri capaci di tutto e Mingozzi-Strano la novità da seguire con attenzione. In campo femminile Cimatti e Curzi sono le principali indiziate per la vittoria (ma attenzione alle brasiliane).
Sarà giocata anche una competizione per squadre nazionali.
Assolutamente di rilievo il ruolo di Alessandro Calbucci, che ha svolto da par suo il ruolo di top player e di riferimento anche “politico” per il movimento beachtennistico mondiale: impeccabili le sue prestazioni in campo (per lui sempre il “centrale”) e un contratto di una settimana per uno stage di allenamento con giovani e meno giovani locali che è andato già sold out.
Anche qualche giorno fa, a StMartin, un italiano fu protagonista di un’iniziativa di questo tipo: Michele Cappelletti tenne un clinic di un pomeriggio per giocatori locali, spolverando un inglese non ancora degno dei vertici poliglotti calbucciani, ma sicuramente efficace e migliorato negli ultimi mesi.