Un anno di “Eppure Non Mi Hanno Mangiato”
Il 21 maggio 2018 è uscito il mio libro “Eppure Non Mi Hanno Mangiato”, 141 pagine, edizioni Il Girasole. Mi ha richiesto un paio di mesi per essere scritto, un altro paio per essere “aggiustato” e un altro paio per essere stampato e distribuito. Racconta degli Anni Settanta e dell’educazione che ho ricevuto, fortemente ispirata dalla militanza politica dei miei genitori, che erano iscritti al Partito Comunista. Voleva essere un desiderio quasi “privato” di mettere in stampa il mio omaggio alla famiglia e alla città che mi hanno fatto crescere, ai principi che mi sono stati insegnati… E’ stato invece qualcosa di più. Il libro è giunto alla seconda edizione, è stato presentato in decine di luoghi e ha sollevato conversazioni e dibattiti molto interessanti che ricordo come momenti preziosi. Il percorso non è ancora finito (ci sono altre presentazioni in programma), ma provo a raccontarlo qui…
La prima presentazione avviene alla Libreria Feltrinelli, in centro a Ravenna. Mi faccio accompagnare dal poeta e amico, il grande Franco Costantini, che declama alcuni passaggi del libro. Doveva essere presente anche Fabrizio Matteucci (prefattore della prima edizione) che però rimane bloccato da un incidente ferroviario. L’incontro è piuttosto improvvisato, ma comincio a capire come possono funzionare queste occasioni.
L’amico Johnny Casadei e il cameraman Antonio Drago registrano una bella intervista a margine di quella prima presentazione. https://www.youtube.com/watch?v=av3GGpaiynU&feature=youtu.be&fbclid=IwAR14z8-mjHKXKDx8GBk2K483xYn4-8GGOpTy-a8D4LvG1B2U4nugiZH6UmM
Pochi giorni dopo l’amico Emanuele Conti (in “arte” Immanuel Kont) realizza la recensione che ritengo tuttora la più attenta, completa e affettuosa che abbia letto
http://www.emiliaromagnamamma.it/2018/05/121203/?fbclid=IwAR24434tTnYGKcmLXl7vVftfX2JzSRQd_lyO21Fpz71wKz5GFbJFQdcrO0U
Qualche giorno dopo il sindaco della città Michele de Pascale mi riceve per complimentarsi. Ritira una copia omaggio e ne richiede un’altra da destinare al suo amico personale Walter Veltroni. Ovviamente la concedo e avrò l’occasione di incontrare “al volo” Veltroni che dimostrerà di avermi riconosciuto come autore di quel libro (anche se non ho prove provate che lo abbia letto…). Il suo bellissimo film “Quando c’era Berlinguer” è stato peraltro un’importante fonte di ispirazione per me.
La seconda presentazione è alla libreria della Festa dell’Unità di Faenza. C’è pochissima gente, ma Andrea Piazza inaugura la serie dei moderatori intelligenti e preparati che mi è capitato di incontrare.
Al quartiere di Ca’Ossi di Forlì l’atmosfera è molto serena e l’incontro è molto partecipato, condotto con grande bravura da Matteo Zattoni.
Il 9 luglio salta per maltempo la presentazione a Porto Fuori. Peccato, era stata preparata bene.
Il 12 agosto sono a Conselice. La conversazione è un po’ disturbata dagli effetti della musica che va in scena sul palco centrale della Festa. La conversazione però è interessante, grazie ancora ad Andrea Piazza e al contraddittorio che nasce fra due storici “avversari” conselicesi, il sindaco comunista Nerio Cocchi e l’attivista cattolico Renzo Rossi.
A fine agosto vengo invitato alla Festa Nazionale dell’Unità che, coincidenza, si svolge per la prima volta a Ravenna. E’ un occasione prestigiosa per la quale coinvolgo ancora Franco Costantini per le letture, l’ex sindaco Matteucci e l’amico Alberto Mazzotti per la conduzione. C’è un buon pubblico e ho l’onore di vedere il mio libro esposto (e venduto) nella sezione “ospiti della Festa” della Libreria, che vede autori come Walter Veltroni, Matteo Renzi, Pep Mujica, Marco Damilano e altre firme illustri.
Ad ottobre faccio visita alla maestra Ippolita, che con pazienza e capacità mi aiutò a crescere negli anni che racconto nel libro. Un incontro molto affettuoso ed emozionante.
In ottobre mi trovo per altri motivi a Terni e colgo l’occasione per presentare il libro alla Biblioteca Comunale. Approfitto dello schermo gigante per proporre il monologo di Giorgio Gaber che è stata una mia importante fonte di ispirazione. La conduzione di Roberta Argenti è piena di eleganza, di dolcezza e di attenzione per quello che ho scritto e mi mette nelle migliori condizioni di esprimermi.
A novembre vengo chiamato a Giovecca, una piccola frazione con grande tradizione comunista, nata nei difficili anni della Resistenza e del Dopoguerra. Partecipa con la consueta gentilezza Alessandro Barattoni e ritrovo l’ex sindaco Cocchi, insieme a Candia, l’organizzatrice. C’è buona partecipazione, con vari interventi interessanti.
A dicembre uno degli appuntamenti più prestigiosi, grazie a Librerie Coop (che ringrazio per il sostegno) e all’ex ministro Giuliano Poletti, che accetta di partecipare all’incontro alla “Zanichelli”, in piazza Maggiore a Bologna. Non c’è il moderatore, per cui io e Giuliano gestiamo da soli l’incontro. I temi non ci mancano di sicuro…
A gennaio, invece, mi chiamano alla Libreria Coop di Pesaro. Modera Franco Bertini, del Carlino, e interviene gentilmente e competentemente il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Durante l’incontro un “contestatore” veicola fotocopie di un giornale dove si parla di atti di cannibalismo in Cina. E’ la conferma, a suo dire, del fatto che talvolta… i comunisti mangiano i bambini…
A febbraio la prima edizione del libro va esaurita. Mi rivolgo all’editore per stamparne una seconda. Rettifico un po’ di errori e tolgo dal testo una marea di virgolette, segno grafico di cui avevo abusato e che aveva meritato il rimprovero di un lettore di assoluto prestigio come Beppe Severgnini, a cui il libro era finito nelle mani (foto qui a sinistra).
Con l’amico regista Gerardo Lamattina realizzo anche un filmato-promo.
Il 20 febbraio un buon pubblico sfida la nebbia e la contemporaneità con un’importante partita di calcio per raggiungere la sede del comitato cittadino di Villanova (RA) e ascoltare una conversazione resa brillante dall’ex vicesindaco Giannantonio Mingozzi, di incrollabile fede repubblicana, molto amato dai cittadini di quelle zone.
Il 2 marzo esce la seconda edizione del libro, con prefazione di Giuliano Poletti, uomo che raccoglie nel suo percorso di politico e di cooperatore molta parte delle storie che racconto.
Il 16 marzo sono a Cesena, ancora una volta con un interlocutore repubblicano, l’avvocato Luca Ferrini, che apre con una battuta: “non saprò essere all’altezza di Giannantonio, che è uno showman…“. Invece la serata filerà molto gradevole proprio grazie ai suoi interessanti interventi.
Pochi giorni dopo devo letteralmente solo attraversare la strada per arrivare a Liberamente, bel punto d’incontro di quartiere, pieno di idee e di fermenti. Ad intervistarmi è l’amico Conti, quello della recensione e c’è l’occasione di parlare di questo quartiere, quello che ha ospitato la parte principale del racconto.
A fine marzo, sempre grazie a Librerie Coop, ho l’occasione che ritengo più prestigiosa. Vengo ospitato nella libreria del palazzo di Eataly. Giuliano Poletti accetta di accompagnarmi a Roma, vincendo un po’ di ritrosia verso quella città che ha ospitato la fase più prestigiosa della sua carriera, ma anche delusioni e malvagità difficili da digerire. A metà incontro fa irruzione il grandissimo Maurizio Ferrini, comico in auge soprattutto negli anni Ottanta, con battute a sfondo politico che, in parte, ho riportato nel testo del libro. Molto brava anche Alessandra Dall’Olmo nella conduzione.
L’8 aprile il colpo di scena più clamoroso. Sono a Bruxelles per seguire il concerto del mio artista preferito che si esibisce là per 4000 eccitatissime persone, prevalentemente italiane. A fine spettacolo l’amica Cristina mi accompagna al suo camerino, dove Claudio ci intrattiene per quasi un’ora, dimostrando attenzione per il libro (che ovviamente gli regalo) e per la dedica che gli faccio: “Al maestro e fratello Claudio, l’uomo della mia storia a-canto“. Se pensate che Claudio non c’entri molto con la storia che racconto nel libro… andatevi a leggere il capitolo a lui dedicato e capirete.
Due giorni dopo il secondo colpo di scena: la libreria “Se M’ami” in centro a Bruxelles è affollata di un pubblico attento e molto partecipe per la mia presentazione, che si avvale del contributo dello storico Marco Grispigni, con cui non sono rare interessanti “frizioni”. Ringrazio Leonardo Benucci per il preziosissimo contatto e la solita Cristina per avermi aiutato a diffondere la notizia e per la grande ospitalità nella capitale belga (è già sposata, sono costretto a fermarmi qui).
Fruges è un nome che dice poco, trattandosi di una piccola per quanto operosa e vivace località della campagna ravennate. Ma la serata è interessante e vi partecipa anche Giuliano Poletti, con il quale ormai c’è una gratificante intesa. Anche il sindaco di Massa Lombarda Bassi è presente con testimonianze interessanti.
Il 28 aprile sono a Russi, paese della provincia di Ravenna sempre molto vivace. Conduce molto bene il giornalista e scrittore Gabriele Scardovi e fra il pubblico, insieme a molti amici, c’è anche Valentina Palli, che pochi giorni dopo diventerà la sindaca della città.
L’estate porta gli “incontri del cuore”, sulle orme di chi ha fatto cominciare la mia storia. Si comincia con l’incontro favorito dalla cara cugina Lorena a Serra San Quirico, il paese di mio padre, in provincia di Ancona. I miei parenti, gli “Ortulà”, si mobilitano alla grande e riempiono l’ex Chiesa di San Filippo, dove l’ottimo Roberto Negro conduce l’incontro. E le conversazioni proseguono la sera, dove il parentado al gran completo si riunisce per la pizza. Fra tanti racconti ricostruisco ancora pezzi importanti del passato dal quale provengo.
L’estate è la stagione delle immortali Feste dell’Unità, capaci di resistere ad ogni crisi, almeno dalle nostre parti. Giuliano Poletti e il PD di Imola si impegnano per riproporla nella loro città. A me viene riservato uno spazio preserale per una conversazione con lo stesso Poletti, che si conferma ottimo intrattenitore e del tutto a suo agio come “padrone di casa”. Avremmo dovuto serrare i tempi per lasciar spazio all’evento successivo che vedeva sul palco Maria Elena Boschi. Ma l’attesa si prolunga e ci viene chiesto di temporeggiare. E io e Giuliano non abbiamo certo problemi ad aggiungere argomenti. Ad un certo punto Poletti mi dà di gomito: “ma questa gente sarà qui per noi o per Maria Elena?“. Ci illudiamo che un po’ di attenzione ce la siamo saputa guadagnare e una mezzoretta oltre l’orario previsto cediamo il palco alla star della serata, non prima di averle lasciato il libro autografato
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Giuliano Poletti è molto apprezzato anche a Rovigo, dove da poche settimane è stato eletto un sindaco giovane e intelligente, Edoardo Gaffeo, che ha spodestato la Lega dopo varie legislature.
L’incontro si svolge il 17 luglio con la partecipazione dell’Arci e al termine è molto interessante anche la cena, dove c’è un bel clima e una bella conversazione. Con rispetto per la ospitale Rovigo chiedo se qualcuno ha informazioni su Padova, un appuntamento al quale terrei particolarmente…
Le informazioni arrivano! Chiamo l’ex sindaco ed ex ministro Flavio Zanonato, da sempre apprezzato in famiglia, che so essere persona seria. La conversazione telefonica è estremamente cordiale. Da figlio e nipote di padovani ho ovviamente più di un argomento su cui confrontarmi. Zanonato mi chiede il libro e dopo pochi giorni mi ricontatta per offrirmi una presentazione il 17 settembre nell’ambito di “Il Pane e le Rose”, il Festival organizzato a Padova dall’estrema sinistra di Articolo Uno.
Ed è una seratona! Sotto il tendone c’è molta gente, compreso un folto gruppo di parenti che sono riusciti a convincere persino la mamma Marisa (finora sempre riluttante) a non mancare. Il ristorante della Festa si chiama “Strada Facendo” (ma daiii!!!) e lo stesso titolo della Festa, richiama alle lotte sindacali del passato, ma anche alla ragione di vita professionale di nonno Bruno: il pane. Zanonato è veramente signorile nel mantenere la lunga conversazione sui temi del libro, evitando di rivolgersi alla sua gente sui temi dell’attualità (il giorno dopo si compie la scissione di Italia Viva di Renzi). Conduce con bravura Caterina Boaretto e al termine incontro varie persone fra le quali il neo-ministro della Sanità Roberto Speranza, al quale faccio omaggio del libro.
A fine settembre dovrebbe svolgersi un altro incontro nell’ambito della Festa Provinciale dell’Unità di Roma. All’ultimo momento, però, il neo-segretario Zingaretti decide di far coincidere la sua visita con la mia presentazione. L’area dibattiti viene quindi requisita per motivi di sicurezza e l’incontro sfuma. L’ideatrice dell’incontro, però, vive a Bruxelles e… nasce il progetto.
Il 30 settembre sono in una sala di Bruxelles, ospite del vivacissimo PD locale. L’ambiente è pieno di giovani e di idee.
Annamaria conduce l’incontro con l’affetto e l’attenzione che mi aveva dimostrato dall’inizio, dandomi l’occasione di esplorare molti argomenti di cui avevo trattato.
Il 25 ottobre l’amico Alfonso Spagnuolo si adopera per far conoscere il libro nel suo circolo, il Circolo Ravennate e dei Forestieri, uno dei più esclusivi, frequentato dall’alta borghesia cittadina. L’incontro è molto partecipato. Introduce il presidente del Circolo Beppe Rossi, con parole particolarmente elogiative nei miei confronti. Lo storico Marco Marchi introduce il quadro storico degli Anni Settanta. Si sviluppa una bella conversazione che coinvolge anche qualcuno dei presenti e l’editore Ivan Simonini, che interpreta una delle mie pagine. Chiudo con una dotta citazione: “Sono felice che l’incontro di oggi sia andato bene, perché esso si è tenuto in un luogo in cui tutto mi era ostile, ad eccezione della vostra, personale cordialità, della quale vi ringrazio”, con riferimento all’ambiente liberale e borghese di quel circolo che si contrapponeva alla mia storia proletaria e marxista.
Il 12 novembre, con l’amico Guido, sfido un clima da tregenda (pioggia, vento, ghiaccio, nebbia) per raggiungere Castiglione di Ravenna, paesino di campagna a cui sono affettuosamente legato. La circoscrizione locale ha organizzato una bella rassegna articolata in molte serate, ma il clima induce quasi tutti i castiglionesi a rimanere a casa. Con me, al tavolo, c’è Giannantonio Mingozzi, assolutamente il top di quello che si può chiedere per un’interlocuzione stimolante e brillante. Alla fine l’incontro è piacevole, come nelle aspettative.
Il 17 novembre viaggio più lungo per raggiungere Montecompatri, a pochi passi da Frascati, nel cuore dei Castelli Romani. A promuovere l’iniziativa è l’amico Antonello, proprietario del “Casale delle Streghe” che ha per me una frase molto affettuosa: “Quando questo libro avrà il successo che merita voglio che si dica che è passato anche dal mio Casale“. Anche qui parecchio maltempo, ma la sala delle feste del Casale è comunque affollata. Antonello introduce e lo storico Angelo offre la sua testimonianza di giovane militante nella inquieta Roma degli Anni Settanta. L’ottima cena chiude un’altra bella esperienza.
Un grazie a tutti per i messaggi e i commenti che ho ricevuto, che sono stati sempre affettuosi ed emozionanti e mi hanno dato ulteriori spunti di riflessione. E grazie a tutti quelli che hanno partecipato a questi incontri. E che vi parteciperanno in futuro! perché il programma non è ancora completato 🙂
Ti faccio una critica mi auguro costruttiva…..nel leggere ho avuto una brutta sensazione…come se avessi perso quella magnificenza che ricordavo del tuo scrivere e fossi caduto Nell errore che la mia maestra mi diceva di non fare….LA LISTA DELLA LAVANDAIA.
Ciao