Velasco-Egonu: la trattativa segreta

Non sono virologo per saperlo con certezza, ma penso, spero e sogno che il colloquio personalizzato fra Julio Velasco e Paola Egonu, all’inizio del mandato dell’allenatore, sia stato più o meno questo.

 

“Paula! Te comunico che soy el nuovo alenatore della Nassionale. Penso che tu sia una jocatrice estraordinaria e te confermo che sarrai la nostra eschiacciatrice principale a la Olimpiada, perché solo tu ce la puoi far vincere”.

“Grazie Mister! Aspettavo queste parole!”

“Come sai benissimo abiamo un’altra eschiaciatrice estraordinaria nel tuo estesso ruolo che può darci un grande aiuto. La farò giocare spesso al tuo posto con il doppio cambio e le spiegherò che, anche se avrà un po’ di spazio, la sua vera Olimpiada sarà la prossima. E’ giovane e capirà. Dovrete diventare amiche. La prima volta che leggo o sento una parola fuori posto de una verso de l’altra ve mando in panchina o a cassa e piuttosto faccio convocare a Rrrebecca Piva e faccio giocare la Omuruyi. E’ tutto chiaro?”

“Sì Mister, glielo prometto”.

 

“Allora è tutto chiaro. Sarà una grande Olimpiada”

 

“Grazie Mister Velasco. Vado ad allenarmi”

 

“… no… aspetta ancora un attimo. C’è un’altra cossa. In questa esquadra io sono più estraniero di te. Ci sono bionde, more, russe, tedesche, figlie di africani, de l’Italia del nord e del sud e delle issole…”

 

“sì, lo so… E allora?”

 

“E alora da questo momento precissso…”

 

“… ???…”

 

“Da questo momento precissso la pianti totalmente de far notare che sei nera. Stop. Finito. Non voglio più leggere una rriga o sentire una parola…”

“Sei nera, sei italiana, hai un bellissimo fidansato, guadagni una barca de quatrini, hai avuto la escuola, hai giocato a pallavolo como tutte le altre e nessuno si è mai permesso de trattarti diversamente da le altre. Ansi, sicome eri fortisima, te hanno subito chiamato en la nazionale Jovanile e hai essordito a 17 anni in nazionale maggiore per la scelta del mio amico (?) Bonitta, che como quei matti de ravennati la pallavolo la conosce. No capisco, proprio no capisco, dove te abiano trattato diversamente de le altre bambine, de le altre rrragazzine e de le altre campionesse, da farte dire che in Italia hai subito el rassismo”

 

“Mi dicono nxxxa…

 

“Vuoi che te rrracconto de cossa digono a me? Vuoi che te dica cossa hanno detto a Totti, a Del Piero, a Zidane, a Valentino Rrrrossi, a Sinner, a Sorsi y a Lorenso Bernardi? Vuoi che te spiego coss’è il rassismo vero, quello che te limita i diritti, che te tiene separato dagli altri, che te impedisce de lottare alla pari degli altri nela vita per el motivo della razza, ma anche per un’idea politica o per un orientamento sessuale (o sanitario, ndr)???”

 

“Sì, ma…”

 

“Niente ma. A Sanremo te ho visto. Sei stata bravissima y bellissima. Ma quel pipone sui bicchieri bianchi e colorati me ha fato venire el leche a le ginochia. Potevi concentrarte sulla musica, sui vestiti, sui comici, parlare delle tue vittorie… e invece ancora ce l’hai menata con el fato che sei nera. E’ como se io andassi tutte le volte in TV per dire che ho la pancia e quel cavron de giornalista ravennate me prende in giro per l’acento espagnolo. Basta! Godite la vita, el fidansato, i soldi, tutta la gente che te vuole bene, vai in campo e facce vincere questa benedetta y maledetta Olimpiada!”

“Ho capito mister. Ma quindi gli atleti devono solo giocare? Non possono esprimere un’opinione?”

“Certo che possono farlo. Ma visto el cassino che viene fuori ogni volta che dici qualcossa è meglio che, almeno fino alla Olimpiada, non corri rischi. Anche perché lo sport, in Italia, ha cacciato via il razzismo e i razzisti da un bel pezzo”.

 

“Ma, mister, cosa devo dire se sui giornali o sui social leggo che il general…”

 

“Omoruyiiiiiii !!! Vieni subito aqui!!!!”

 

“No, no, mister! Ho capito! Andiamo! Metterò tutta l’anima in ogni pallone, glielo prometto”

 

“Omoruyi, scussa… volevo solo chiederte se hai finito de fare gli esercizi…

E tu Paola vai! Portaci alla medaglia d’oro! Farai impazzire tutta l’Italia davanti alla TV, Anche quelli che te dicono nxxxa. Perché il rassismo nello sport l’abbiamo esconfitto. Ma per esconfiggere la estupidità ci vorrà più tempo”.

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