Metereologi: ci pensi il presidente
Metereologi: ci pensi Napolitano
METEREOLOGI, CASTA DI INDECENTI DISONESTI
Sedici e trenta di un pomeriggio di luglio. “Trofeo Medeot” di Lido degli Estensi. E’ una giornata gradevole, non troppo calda. Innocue nuvole bianche passeggiano distratte nel cielo sopra la spiaggia, i ragazzi incrociano i loro racchettoni.
Nei tornei di due giorni, normalmente, il sabato ci si allinea agli ottavi di finale, lasciando alla domenica i quarti, le semifinali e la finale.
Tutto mi fa credere che sarà così anche stavolta. Invece arriva un responsabile del torneo. E’ un amico, un uomo che conosco da tempo e stimo come persona intelligente, onesta ed equilibrata.
Mi dice che si è deciso di giocare anche i quarti di finale al sabato.
Mi accingo ad annunciarlo al microfono, quando mi viene una curiosità: “come mai questa scelta?”
La risposta mi lascia di stucco: “Il meteo ha messo brutto per domani”.
Non ci posso credere. Tu quoque. Anche tu.
“Ma come fai alla tua età, con l’esperienza di vita di spiaggia che hai, a credere alle previsioni del tempo?”
Lui allarga le braccia, come se una forza superiore ne dettasse le decisioni. “Non ci posso fare niente…”
Si forma un capannello. Chi tira fuori l’I-pad, chi chiama a casa. Confermano tutti. “Hanno messo brutto”.
“Chi ha messo brutto???”
Ottengo un indistinto brusio di risposta: “punto it… punto com… la protezione civile… il tigiquattro, il tigicinque… la radio… l’applicazione del mio I-phone… guarda qui… questi ci prendono sempre… ma cosa dici… questi altri ci prendono di più… quelli lì non ci prendono…”
Ma il verdetto della giuria popolare è unanime: domani piove.
Mi sento morire. Ci credono tutti. E invece è incredibile.
Non che cambi molto. Cosa volete che sia giocare i quarti il sabato o la domenica. Ma è il principio che conta: vi fareste influenzare una qualsiasi scelta di vita dal mago Othelma, dall’oroscopo, dalla visione della Madonna da parte di pastorelli analfabeti? Forse qualcuno di voi sì.
Io, quarantacinquenne illuminista disincantato, no.
“Ma come??? Non vorrai mettere i dotti metereologi con satelliti e telescopi con i maghi che leggono il fondo del caffè?”
“Sì, li voglio mettere insieme. Entrambi mentono sapendo di mentire. Entrambi traggono ingiusto beneficio economico da una sciocca superstizione popolare. Nel primo caso quella che il tempo possa essere previsto , nel secondo quello che il caffè si sposti nella tazza in un modo congruo al destino che spetta all’acquirente della tazzina”
Sono dei disonesti maledetti. Come tutti gli imbroglioni hanno perfezionato un meccanismo verbale che imprigiona il truffato e gli fa credere di aver ricevuto un servizio. Un po’ come la chiromante che vi dice un generico “vedo vedo vedo… che nella vostra vita c’è un uomo importante…” lasciandovi nell’eccitata convinzione che “ci stia prendendo…” e facendosi dare dei “tell”, dei segnali verbali o non verbali che la chiromante imbrogliona utilizzerà a proprio vantaggio per simulare altre finte conoscenze.
Giochiamo quindi i quarti. E ce ne andiamo a casa. Serata fresca, vento leggero. Buonanotte e prepariamoci all’indomani, e alla prevista (si fa per dire) tempesta.
Ci svegliamo invece (ovviamente, direi) sotto un bel sole.
Prendo lo scooter e volo nuovamente a Lido degli Estensi. A tutti quelli che vedo domando “Ma non doveva piovere?”.
“Eh… infatti…!!!” mi rispondono con l’aria un po’ risentita di quelli che sono vittima di un’ingiustizia. E non con l’aria che mi aspetterei, contrita e piena di vergogna di chi ha cercato colpevolmente un dato che NON E’ prevedibile, dando credito ad una ciurmaglia di imbroglioni e legittimando così il loro stipendio.
Una rapida (ennesima) occhiata agli I-pad, al Carlino, alla Nuova Ferrara, che confermano (si allineano per auto referenziarsi a vicenda): “oggi pioverà”.
Vabbè. Cominciamo le semifinali. Che spettacolo. Tutto fila liscio. Andiamo a pranzo. Nessuno parla più di punto it e di punto com. Qualcuno guarda il martellante bernacca grande fratello televisivo (infilato a tradimento in mezzo a TG, a programmi sportivi, a telenovelas, in modo che non si possa sfuggire a quelle verità da ciarlatani) che continua a prevedere “cielo perturbato sulle coste nord orientali”. Sono le nostre. Ma la perturbazione non si vede.
Si giocano le finali nel sole pieno. Una meraviglia. Vinco la millesima scommessa contro la superstizione. Ma non basterà. Domani gli imbroglioni torneranno al loro squallido furto di verità e un popolo incapace di ribellarsi tornerà di nuovo a pendere dalle loro lingue biforcute e bugiarde.
Vado a cena e commento il fatto. L’amico Michele vuole togliersi una curiosità: consulta l’I-Pad (c’è chi lo ha comprato apposta solo per controllare che tempo dovrebbe fare l’indomani) che non ha pentimenti: oggi pioverà. Ma sono ormai le dieci, le undici, mezzanotte….
Stiamo sopra i 25 gradi. Vento leggero. Ho vinto. Hanno perso. Straperso. Ancora.
Nessuna professione consentirebbe a chi la esercita un numero così alto e ripetuto di errori.
Mi chiedo poi perché la previsione errata sia quasi sempre “in negativo”. Ovvero si preveda una pioggia che poi non cadrà. (In America una conduttrice di TG fece storia chiedendo al metereologo “dove sono i 20 cm che mi avevi promesso ieri?” con una malizia che non fece pensare certo alla neve erroneamente prevista)
Il caso opposto è molto meno frequente. Lo sanno bene gli albergatori e i proprietari di stabilimenti balneari che periodicamente perdono gli incassi di alcuni creduloni, bloccati a casa dalle figurine nere sopra le cartine geografiche.
Chissà se qualcuno a contatto con la malavita dei metereologi saprà darmi spiegazione. Posso immaginare che l’informazione “piove” (evento meno frequente) sia una notizia più importante di “non piove” (che è la normalità) e quindi “venda” di più. Un po’ come il cane che morde l’uomo non fa notizia, mentre se un uomo mordesse un cane sarebbe una notizia da prima pagina.
Quindi pur di creare un’attenzione (seppur malata e deviata) questi personaggi orrendi non esitano a fare terrorismo mediatico, colpendo le anime ingenue di chi li ascolta con attenzione e provocando talvolta disagi ben superiori ad un quarto di finale spostato. (andrebbe detto che anche altri tipi di “giornalismo” ricorrono a fandonie per alzare le audience, ma è un altro discorso)
Comandassi io li radunerei tutti a Norimberga e, dopo un sommario processo, li condannerei a vent’anni di lavori socialmente utili. Mentre coloro che seguono le previsioni andrebbero interdetti dai pubblici uffici per manifesta mancanza di equilibrio (anche se so che sarebbe una strage…).
Siccome non comando io, chiedo almeno l’Alto Intervento del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per far limitare l’invadenza di questa superstizione televisiva e mediatica.
Marco Ortolani – agosto 2011
Commenti a Metereologi: ci pensi Napolitano
- Il 16/12/2011 08:53:46Ortoline ha detto:
Si scrive “ladri”
- Il 12/12/2011 17:17:41eugenio ha detto:
Guardate che si scrive meteorologi, non metereologi!