Pechino 2008 – Olimpiadi, il mondo che vogliamo
OLIMPIADI:
LA FESTA PIU’ BELLA
IL MONDO CHE VOGLIAMO
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Oggi pomeriggio a Pechino-Bejing sono cominciati i Giochi Olimpici del 2008. Chi mi conosce sa del rispetto che porto per questa manifestazione, ai valori che porta con sé, alle potenzialità di creare piccoli miracoli capaci di rendere questo mondo un posto migliore.
Ho seguito in TV tutte le cerimonie di inaugurazione che ho potuto. Ricordo vagamente quella di Montreal76, poi molto nitidamente quelle di Mosca80 e LosAngeles84. Mi svegliai alla notte per Seul88 (la più noiosa), poi fui davanti ai teleschermi per le quattro edizioni più belle, quelle che videro la fine (o quasi) delle interferenze politiche sui Giochi: Barcellona92, Atlanta96, Sydney2000 e Atene 2004, fino al magnifico stordimento che ha accompagnato quasi ogni minuto della cerimonia cinese, piena di colori e ipertecnologica pur nel rispetto della tradizione.
Ogni volta un prodigio, ogni volta la magia dei cinque cerchi prestata ad una diversa realtà sociale, politica ed economica, con il compito preciso di rilanciarne la scintillante immagine.
Ogni volta una convinzione: l’Uomo non ha mai creato una cosa più bella dei Giochi Olimpici.
Ci sono persone che non stimo che per i Giochi di Pechino (così come per altre edizioni) hanno proposto il boicottaggio dell’intera manifestazione o di una parte di essa (ad esempio la cerimonia di inaugurazione). O hanno auspicato che gli atleti, con proteste di varia forma, ne sporcassero alcuni passaggi, per supposti motivi umanitari, che nascondono solo una diffusa e ingiustificabile ostilità per un popolo che pare destinato a modificare a proprio vantaggio gli equilibri mondiali del prossimo futuro, con la forza della propria organizzazione e delle proprie superiori motivazioni.
Chissà se queste persone hanno assistito alla Cerimonia Inaugurale. Chissà se hanno capito che la Cina è solo un contenitore che si butterà via fra un mese, ma che è il contenuto ad avere valore vero, a dover essere difeso ed esaltato.
I Giochi sono stati prestati alla Germania di Hitler, all’Urss di Breznev, agli Stati Uniti delle eterne e ambigue “colpe” sui destini dell’Umanità. E ne sono usciti sempre “vivi” e sempre più forti e ambiti. Il boicottaggio non è mai servito a niente, per non parlare degli atti di violenza a partire da quello dei guerriglieri feddayn a Monaco72 (guerriglieri??? chi si accanisce contro atleti disarmati deve essere chiamato fanatico coniglio di merda, altroché), se non a privare i grandi campioni della occasione della loro vita e i telespettatori della possibilità di ammirarli nello spettacolo sportivo più importante. Mi sembrava che la lezione fosse servita, ma – in Italia e all’estero – qualche ministro in cerca di chiacchiere e pubblicità (e anche qualche cittadino, a giudicare dai deludenti risultati del sondaggio che ho proposto) è tornato ad avere parole ostili verso le Olimpiadi.
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Colpire le Olimpiadi non significa colpire la Cina; significa colpire unicamente l’Olimpiade stessa, mutilare stupidamente l’arma di chi non vuole le armi, la guerra di chi non vuole le guerre.
Le Olimpiadi aiuteranno la Cina e il mondo intero ad essere migliore, proponendo la loro semplice formula: “Vince chi è il migliore. E non chi è il più prepotente”.
Evviva le Olimpiadi, evviva il popolo cinese che le ospita e si impegna a rispettarle.
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Ma le mie parole si fermano qui. Esse vengono travolte e surclassate dal più grande cantore italiano del nostro tempo, che, nel 2006, compose e dedicò al mito di Olimpia la stupenda “Va’ – Emozione Olimpica”
La potete ascoltare e “vedere” clikkando qui http://www.youtube.com/watch?v=g3xMU2FJxcs
Mentre qui di seguito ne potete leggere il testo di impareggiabile lirismo e potenza.
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Va’
come musica
che ci illumina
fuoco della vita
bagna l’anima
lungo la salita
va’
come immagine
dentro un turbine
terra di confine
passa il limite
degli spazi senza fine
e va’
più veloce di un’idea
più alto della libertà
più forte di un urlo di marea
va’ sempre dove la tua luce va
va’
come brivido
di un oceano
lacrima di tempo
spingi il battito
ogni istante e ancora un po’
e ancora va’
come fulmine
tra le nuvole
vento delle stelle
sogna favole
con un cuore da ribelle
e va’
più veloce di un’idea
più alto della libertà
più forte di un urlo di marea
va’ sempre dove la tua strada va
verso il cielo della verità
la dove vola la poesia
e tu amore dell’umanità
va’ sempre dove la sua storia va