Sangue e Speranza: Forza Abruzzo!
Sangue e Speranza: Forza Abruzzo!
- Scritto da Marco
- 15.05.2009 19:08.18
I GRANDI DOLORI INVOCANO GRANDI SPERANZE
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Pochi secondi e non hai più niente.
Non c’è più presente, perché ti hanno portato via alcune persone care, la salute, l’equilibrio nervoso, la casa, il lavoro, le sicurezze, gli hobby…
Ti hanno portato via il passato: gli angoli della tua città, i luoghi che te la facevano riconoscere ed amare e che hai condiviso con i tuoi coetanei. I riferimenti che mille volte ti hanno fatto dire “io qui ci sto bene”.
E ti hanno portato via il futuro. Non sai che ne sarà di te, degli studi dei tuoi figli, della cura dei tuoi vecchi, del tuo denaro.
Pochi fottuti secondi che, per centinaia di migliaia di persone, divideranno per sempre un “prima” da un “dopo”.
Momenti terribili, ma che – pianti i morti e curati i feriti – rinverdiscono il miracolo della vita e della rinascita di un popolo, di una città, di ogni singola famiglia. Un rinascere che sembra impossibile – sotto le macerie della sfiducia, del pessimismo – ma che al contempo cerca una luce e una voce con la forza di una volontà inesausta, con il desiderio di non mollare e di aggrapparsi a quelle meravigliose mani pietose che si protendono da tutta Italia per strappare alla disperazione ciò che ancora vive di L’Aquila e degli altri centri colpiti.
Sono arrivati in tanti, gli eroi senza nome, con camion pieni della generosità senza nome di persone comuni che hanno offerto braccia, soldi, parole buone e idee perché si potesse ancora ipotizzare la difesa da questo presente e la costruzione di un futuro che sappiamo solo cosa non dovrà mai più essere.
Ancor più dell’efficacia degli aiuti “istituzionali” è questa macchina magica della solidarietà che ci deve far credere in un futuro migliore, quello in cui si trovi sempre la forza di stendere la mano verso un connazionale per aiutarlo a rialzarsi.
In questo numero il professor Bencivelli descrive il confortante funzionamento dell’emergenza-sangue, gestita con efficacia e senza gli sprechi che avevano caratterizzato altre situazioni simili del passato.
E informiamo di come l’ADVS-Fidas di Ravenna abbia deciso di incamerare il 5 per mille (che si ipotizzava di dirottare sui conti della solidarietà pro-terremoto) per poterlo gestire da vicino, con l’attenzione e il controllo che la generosità dei contribuenti merita e destinarlo a progetti mirati nelle zone colpite dal sisma.
Marco Ortolani