Fiuggi : il trionfo dopo la contestazione

Fiuggi – Il trionfo dopo la contestazione

  • Scritto da Marco
  • 18.01.2010  19:06.43

Aperto dalla contestazione di mufloni di stampo calcistico e di gallinelle arroganti, il 14° raduno di Clab è stato pilotato dal grande maestro Claudio Baglioni verso un trionfale svolgimento che ha entusiasmato le 4000 persone presenti (anche i mufloni, anche le galline)

Si può fare molto meglio e di più in termini di organizzazione e soprattutto di comunicazione, ma sobbarcarsi la trasferta al seguito del raduno rimane ancora uno dei modi migliori per occupare un fine settimana…

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Quattrordicesimo raduno Clab, dodicesimo consecutivo per me. Dodicesimo fine settimana da ricordare, soldi spesi bene, fatica e piccoli disagi utilizzati per stare bene, per coriandoli di felicità che sarebbe un peccato lasciare cadere.
 
LA VIGILIA
La sera di vigilia l’ho trascorsa nel salone dell’hotel Universo, per l’occasione ribattezzato Hotel Due Universi, per un ritrovo dalla formula ormai classica, voluto e costruito grazie alla serena e sorridente efficienza della clabber astigiana Maria Grazia, che saluto e ringrazio ancora: un piccolo giochino a premi per cominciare a socializzare, una cena e la performance musicale dei romani “Oltre” , specializzati in cover baglioniane eseguite con grande bravura e generosità, che ha messo in evidenza la voce robusta e coinvolgente del cantante Simone.
Da morir dal ridere il fatto che l’acqua distribuita ai tavoli sia stata un’inattesa San Benedetto al posto della Fiuggi che tutti si sarebbero aspettati…
Tutto bello. Anche questo è parte di un RadunoClab (e so che qualcosa di simile si è fatto contemporaneamente anche a Roma)
 
IL RITROVO E LA CONTESTAZIONE
Il popolo di Claudio si è presentato in fila ordinata davanti al Pala Terme sin dal primo mattino, nonostante la giornata lacrimosa e fredda e il fascino selvaggio, molto selvaggio… (pure troppo selvaggio) della zona del Pala (un bar esterno avrebbe fatto affari d’oro… anche un bar interno un po’ meno smandrappato)
Una volta dentro il Pala ecco la constatazione: il luogo è un open space senza strutture. Un tendone buono per uno zoo. L’unico modo per seguire uno spettacolo è sedersi sulla moquette o stare in
piedi. Un po’ come quando si va nel parterre di uno stadio o come si fece nel mitico incontro di Castelluccio di Norcia (dove non mi risulta – e non risultava nemmeno a Clab – che ci furono contestazioni).
Sono le strutture di un incontro rock. Certo che fra il pubblico baglioniano ci sono varie tipologie, ci sono adulti e persino anziani ai quali può far piacere un po’ di confort. Ma non si può accontentare tutti. C’è chi sa (soprattutto una persona, di quasi sessant’anni, con capelli brizzolati) che sta per andare in scena un tipo di spettacolo “robusto” che richiede energia e partecipazione.
A molta gente la cosa non piace. Non piace soprattutto impararlo all’ultimo momento (e Claudio al microfono riproporrà l’idea di far partecipi i suoi tifosi dell’evoluzione della sua creatività e del suo
talento organizzativo, niente di più di quello che gli si chiede da secoli: speriamo sia la volta buona).
Soprattutto le primefiliste, le leggendarie primafiliste portano dentro di loro la latente aggressività che sgorga dal sacrificio compiuto per conquistare la pole position, dai soldi spesi, dalle consuete aspettative assurdamente esagerate. E sentono di “meritare” un raduno totalmente conforme alle loro aspettative.
Claudio sbarca con leggero ritardo ed esegue una versione carica di “E Adesso la Pubblicità” (curiosamente uno dei brani eseguiti anche a Torino nel 1988, fra la bifolca contestazione di Human Right… After) nel mezzo di una gazzarra feroce e volgare, con lancio di oggetti e fischi assurdi, mentre i trequarti di pubblico più accomodanti (anche se non esaltati dalla situazione) prova a riscaldarsi.
Ringrazio di essere stato nella mia abituale ottantesima fila. Fossi stato davanti sarei finito probabilmente a menar le mani con qualcuno.
La contestazione di alcuni è chiaramente mirata a far saltare il divertimento di tutti
 
Claudio non fa una piega (se non con alcuni sguardi sconcertati) e finisce il pezzo. Poi comincia il delirio. I mufloni si sono accalcati sotto il palco (anche perché nessuna security e nessun domatore li ha schierati e limitati). Claudio si mette idealmente la fascia e comincia DA SOLO a guidare il
servizio: “Perderemo 5 minuti, ma ne varrà la pena“. Nella sua voce c’è la forza della sua personalità e del carisma, ma anche la coscienza del valore dello spettacolo che ha preparato e che vuol cominciare a svolgere.
Non ci sono vigili urbani, che in una Fiuggi invasa dalla passione musicale da tutta Italia sembrano aver trovato di meglio da fare (il Comune di Fiuggi non mi pare fra i ringraziamenti pronunciati da Claudio)
Each man kills the things he loves“… la gente sembra distruggere le cose che ama, sembra voler far saltar tutto per una protesta che fa solo male e che non può portare a niente. Molti votano anche contro l’approvazione del bilancio. Chissà cosa pensavano di ottenere, se non la fine per sfinimento dell’attore principale (e penso che ci voglia ancora poco) di questa esaltante esperienza che dura da 15 anni. Come quell’uomo che per far dispetto alla moglie se lo tagliava…
 
Tu mettiti lì, voi spostatevi indietro, voi andate di là… poi bisogna che vi spostiate anche voi… che saranno mai due metri più indietro…”
Ma non sa (o forse fa finta di non sapere) che due metri sono due ore di sonno in meno, di pioggia in più, di gomitate, di sudore, di piccole astuzie, di anguillesco talento negli spostamenti… Non è solo uno spazio, è uno scalpo di guerra.
Claudio parte per una mission impossibile. Da solo! Il pifferaio magico mette a posto il disordine, come ad Hamelin http://it.wikipedia.org/wiki/Il_pifferaio_di_Hamelin
Ce la fa… ce la fa… Ce l’ha fatta! Più o meno. Anche se ci sono voluti più di 5 minuti. Ma ce n’è ancora parecchio di tempo per noi…
I contestatori (per buona parte sono quelli che contestano o brontolano sempre) giurano che non verranno più. Lo giurano tutti gli anni. La prossima volta li ritroveremo, naturalmente.
 
LO SHOW
L’ultimo raduno aveva proposto una formula molto semplice: “Salgo sul palco da solo e ve le canto tutte al pianoforte”. A molti era piaciuto, ma non si può parlare di uno sforzo creativo e scenografico particolare. Personalmente mi ero annoiato.
A Fiuggi Claudio cambia registro: ecco i “ragazzi” della band, ecco il megaschermo caricato di immagini d’epoca e il buon “contraltare” di un terzetto di Re Magi (Cesaro, Tognetti e Martini) che stimola Claudio sui vari momenti della sua carriera.
Lo show decolla. Le esecuzioni live si mischiano ai mille ricordi e ai tanti “c’ero anch’io” che nascono dal pubblico, che partecipa con il cuore.
La formula mi piace molto. Claudio ha clamorosamente dimenticato (ma come farà?) gli insulti e i lanci di oggetti di pochi minuti prima. Non gli uscirà più alcuna parola di biasimo. Ha voglia di
rilassarsi, come un galoppatore nettamente primo sulla retta d’arrivo…
Si riserva solo una dura reprimenda per gli abusivi delle registrazioni, che creano un “mercato di emozioni” con immagini rubate. Credo sia molto arrabbiato con questa gente.
 
HIGHLIGHTS
Molti momenti emozionanti. Qualche battuta clamorosa. Commentando una vecchia trasmissione ha detto “E questa chi la presentava? Socrate?” Oppure quella già sentita sulla chiamata di Giansereno Raimondo al “cavachinho”, l’imitazione di Cocciante o l’etimo di “buonanotte al secchio”. Qualcuna un po’ stiracchiata (lillà fiore incerto: lì… là…)
Una battuta me la concedo anch’io: dopo l’impietosa riproposizione dell’immortale Questo Piccolo Grande Amore (che ormai ricorda la fantozziana Corazzata Potiomkin). Ho deciso di modificare un verso: “Adesso che saprei cosa dire…” diventa “Adesso che saprei a cosa adire … ” ALLE VIE LEGALI, SAPREI ADIRE, SE LA RIFA’ ANCORA! 
Grandi esecuzioni su Tienimi Con Te, su Nel Sole Nel Sale e sui pezzi più movimentati come Sono Io o Io Sono Qui. Con la sorpresa di due strofe nuove aggiunte a Il Sogno è Sempre (“questo uomo nato per sapere quel che sa”)
Personalmente sono stato molto colpito dalla performance su Voc’e Notte (se non la conoscete provate ad ascoltarla qui in una delle versioni – finora! – più famose, quella di Peppino di Capri, anche se il dialetto napoletano può risultare incomprensibile a molti ed è un peccato perché il testo è molto bellohttp://www.youtube.com/watch?v=QwCOpkJwaOY)
 
Clamoroso il finale pieno di energia (dove erano andati a finire, lì, quelli che chiedevano le sedie???), farcito con gli ultimi successi, con una voce ancora pienissima e la voglia di andare vicini al record di durata per un raduno. Una durata resa possibile dalla smagliante condizione fisica e vocale e dall’uso intelligente dei filmati per rifiatare. Sono spettatore di musica e non di spettacoli gladiatori: non ho bisogno di vedere il sangue sul palco per dire che mi sono divertito (mi riferisco a chi ha più volte contestato in passato qualche ricorso ad aiutini in play back)
 
Alla fine è un Fiuggi-Fiuggi… ehm… un fuggi fuggi generale. E’ la mia parte di raduno preferita. Quella in cui la tana nera del sottopalco si riapre alla civiltà e si può ritrovare il gusto di parlare un po’ senza uno spazio per cui battersi e lottare.
Ma i pullman hanno già avviato i motori e tempo per salutare tutti non ce n’è mai.
 
La giornata si sintetizza in un messaggio di un suo amico che Claudio ha letto sul palco “Sono a Fiuggi– diceva più o meno il messaggio – e se tu potessi vedere la passione e l’attesa del tuo popolo per questo incontro ne saresti commosso ed orgoglioso
Credo che al posto di quell’amico avrei mandato lo stesso messaggio.
 
Ciao a tutti. Ci vediamo al prossimo raduno, sperando di non dover aspettare molto.
 
El Viajero

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