La Roma di Claudio – Illustrato

La Roma di Claudio – Illustrato

  • Scritto da Marco
  • 30.06.2007  02:50.10
MONTESACRO
 
’51 Montesacro e tutto cominciavaRisultati immagini per quartiere di montesacro roma
In un subaffitto e un muro che sudava
Due gambette storte in testa una banana
Un triciclo un golfino di lana
Un cane finto ha all’occhio un bottoncino blu
Mamma che cuciva, mamma callo pucciù…
 
Una scottatura le tonsille il trenino
Niente soldi per comprare un fratellino
La vicina quella dell’Abruzzo
Olio di fegato di merluzzo
Divano letto che tutte le sere si tirava giù
E andare il sabato a vedere la TV.
 
(da “Piccola Storia”- album “Strada Facendo”)
.
 
Montesacro è un quartiere della periferia Nord-Est. Ho fatto una piccola indagine su internet ed ho scoperto che oggi è zona residenziale di un certo pregio.
Nel 1951 era una di quelle che venivano chiamate “borgate”, dove gli uomini vivevano una condizione che oggi definiremmo povera e che allora si definiva semplicemente “normale”.
Un padre brigadiere dei Carabinieri e una madre sarta, un subaffitto che sudava e niente soldi per comprare un fratellino. Con Roma – la Roma che “conta” – più lontana delle non molte fermate d’autobus che servivano a raggiungerla. “Vèstiti, ché andiamo a Roma!” era un classico invito al figliolo della signora Silvia.
In seguito il giovane Claudio ha alloggiato a Centocelle ed in altri quartieri popolari (“non ci siamo fatti mancare niente” dice con ironia)
PIAZZA DEL POPOLO
 
Risultati immagini per piazza del popolo romaPiazza del Popolo noi cantavamo
Ed eravamo una sola cosa
Poi tutto a un tratto
Gente che piange
Gente che spinge
Gente che va a terra
Mi trovo a correre
Come un dannato
Non ho più fiato
Non so dove andare…
.
(Piazza del Popolo – album Questo Piccolo Grande Amore)
 
Piazza del Popolo è posta all’inizio della Via Flaminia, ai piedi della collina del Pincio, in una delle zone più belle di Roma, divenuta famosa nei primi Anni Sessanta per la “dolcevita” popolata di scrittori, artisti, attori, play boy e bellissime donne.

Il brano omonimo è un acquerello della durata di pochi secondi, preceduto da effetti come sirene della polizia e vociare di folla. Tratto dal famosissimo album “Questo Piccolo Grande Amore” – lavoro dai contenuti fortemente autobiografici – sottolinea la confusione esterna (scontri fra polizia e studenti nel finire degli anni Sessanta), ma anche interna all’animo di Claudio, oscillante fra il desiderio di cambiare il mondo e la sensazione che la via per farlo non dovesse passare da tensioni e violenza.
Lo stesso concetto è ripreso anche nella più recente “Ultimo Omino” (“occhialuto e un po’ confuso nei cortei…”)
PORTA PIA
 
Libertà dalle ragazze che mi sono corse dietro
Ed una pizza dal Sor PietroRisultati immagini per roma porta pia
Una corsa a Porta Pia
Libertà tra noi c’è un vetro
E la colpa è solo mia
Mia libertà mi sento proprio un traditore
Che brutto guaio che è l’amore
Mia libertà
(Mia libertà – da Questo Piccolo Grande Amore)
 
Porta Pia si erge all’inizio della Via Nomentana, così chiamata perché conduceva a Nomentum, l’odierna Mentana. Fatta
erigere da papa Pio IV su disegni di Michelangelo non presenta particolari valori artistici.
Deve la sua notorietà alla “breccia” creata dalle truppe del Regno di Savoia nel 1870 con un’azione di modesto valore militare, ma di alto valore simbolico, che privò lo Stato della Chiesa del potere temporale e consentì l’annessione di Roma all’Italia.
Oltrepassata la porta (è possibile farlo solo lateralmente) si entra in Via XX Settembre e si arriva nei pressi del Quirinale.
Nel brano la “corsa” è la metafora di una libertà perduta per amore di una donna: (“le prime corna per amore, io te le ho messe a malincuore”)
 
 
 
STAZIONE TERMINI
 
Stazione Termini,Risultati immagini per roma stazione termini
Parenti e amici
Saluti e baci
Lei sola da una parte
E dirle solo qualche scemenza…
Torno in licenza…
Dai che perdi il treno…
(Cartolina Rosa – Questo Piccolo Grande Amore)
 
La stazione Termini di Roma è la più grande d’Italia (400.000 persone al giorno) e sorge sul colle Esquilino, a pochi passi dalle Terme di Diocleziano, dalle quali prende il nome.
Nel breve brano (musica, interpretazione stornellesca e struttura identiche alla già citata “Piazza del Popolo”) il protagonista si avvia al treno diretto al servizio militare sotto gli occhi della famiglia e della fidanzata. I toni dolenti sono una premonizione del fatto che la distanza segnerà la fine del rapporto
PORTA PORTESE
 
C’è la vecchia che ha sul banco foto di papa GiovanniRisultati immagini per roma porta portese
Lei sta qui da quarant’anni o forse più
E i suoi occhi han visto re scannati ricchi ed impiegati
Capelloni ladri artisti e figli di…
Porta Portese… cos’avrai di più?
.
(Porta Portese – Questo Piccolo Grande Amore)
 
Porta Portese è un piccolo edificio di modesto valore artistico, situato sulla via Portuense, nella zona del quartiere Trastevere. La grande fama di questo nome si deve all’omonimo mercato popolare, vastissimo e variegato sia nell’offerta di merci, sia nella varietà dell’umanità che lo popola ogni domenica.
Il brano costituisce l’episodio finale della storia dei protagonisti di “Questo Piccolo Grande Amore”. Tornato in licenza, lui scopre la sua lei accompagnata ad un altro, in giro per il mercato: “Non è certo suo fratello quello…”
IL LUNGOTEVERE
 
E lungo il Tevere che andava lento lento
Noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto
Fino a gridare i nostri nomi contro il vento…
(Con tutto l’amore che posso – Questo Piccolo Grande Amore)
 
…Dov’è dov’è? Si è nascosto lì al lungotevere…
 
(Dov’è dov’è – Oltre)
 
Il Tevere è il fiume che nasce nelle colline romagnole (Monte Fumaiolo) e sfocia a Fiumicino, nei pressi di Roma, dopo un corso che è il terzo d’Italia per lunghezza.
Intorno al suo corso si edificò la città di Roma.
Ai suoi lati scorrono due veloci assi stradali (i lungotevere) e alcune favolose passeggiate pedonali, impreziosite da ponti monumentali.
Nel brano “Con tutto l’amore che posso”, due giovani innamorati dichiarano il loro amore proprio durante una di queste passeggiate, cominciata “nel rosso di un tramonto” e chiusa nell’androne di una casa “Addormentati sulle scale, la mano nella mano…”.
 
Nel più recente “Dov’è dov’è” Baglioni racconta il suo lungo ritiro dalla vita pubblica, inseguito dalle supposizioni e dai pedinamenti della stampa e dei curiosi, che ipotizzavano nuove residenze o rifugi segreti.
LAMPADA OSRAM
 
Lampada Osram, di fronte alla stazione
Giornali, cartoline, le insegne le reclames
La fila di tassì, la calca sopra il tram
Annodi il tuo foulard, le otto e dieci…
 
… che facce da galera, quei quattro sul coupè
Via Boncompagni, per favore, sa dov’è…
 
(Lampada Osram – Sabato Pomeriggio)
 
La “Lampada Osram” è, a suo modo, un “monumento” a cui i romani di alcune generazioni furono particolarmente legate. Si trattava (oggi è stato rimosso) di un enorme pannello pubblicitario, rimasto per molto tempo nel piazzale antistante la Stazione Termini. La facilità della sua individuazione indusse molti ragazzi ad eleggerlo come punto di ritrovo delle comitive o di incontro per le coppie.
La giovanissima protagonista di questa canzone “in real time” giunge in treno da una località vicina per il suo primo appuntamento con un ragazzo, fissato per le otto e un quarto, proprio davanti alla Lampada Osram.
Le strofe sono scandite dal passare dei minuti e dal nervosismo dell’attesa, durante la quale alcuni passanti dall’aria poco raccomandabile chiedono notizie di Via Boncompagni (strada dei dintorni distante dieci minuti a piedi e probabilmente scelta per motivi di metrica, qui è raffigurata la chiesa di San Patrizio degli Irlandesi, che ivi sorge).
L’attesa si rivelerà vana. Alle 8 e 30 la ragazza sarà costretta a prendere il treno del ritorno (“biglietto signorì: le otto e mezza”).
IL PARCO DELLO ZODIACO
 
Nessuna canzone cita testualmente questo luogo, ma esso risulta determinante per l’ideazione e la composizione dell’album La Vita E’ Adesso, del 1985.Risultati immagini per roma parco dello zodiaco
Il parco sorge infatti nei pressi dell’osservatorio astronomico di Monte Mario ed è uno dei più romantici e conosciuti “belvedere” della città.
L’album, (che doveva inizialmente intitolarsi “Il bar sulla città”, ma che poi prese la denominazione finale per favorire il lancio del brano di punta) risulta infatti una raccolta di “osservazioni” dall’alto sui movimenti e i comportamenti delle persone.
Nella copertina (estensibile in tre sezioni) è riprodotta la visuale che si ottiene da tale punto sopraelevato.
STADIO OLIMPICO
 
E in una sera di un sei di giugnoRisultati immagini per roma baglioni stadio olimpico
Canta più forte che si può
Sapendo che non si è mai interrotto
Quel nostro “alè oò”
 
(Da Me a Te – Da Me a Te)
 
Lo stadio Olimpico è stato costruito a Roma in occasione dei Giochi del 1960, sorge nella zona sportiva comprendente anche il Foro Italico, il Palasport e non lontano dall’altro stadio di Roma, il Flaminio.
Nel 1998, incaricato dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, Baglioni (grande tifoso della Roma) dedica un disco al calcio, incentrato sul brano Da Me A Te; in una delle interpretazioni si fa rifermimento alla prima occasione in cui ebbe la possibilità di cantare nell’impianto che vide crescere la sua passione sportiva. L’evento accadde proprio il 6 giugno del 1998 (c’ero!), seguito da altri spettacoli negli altri maggiori stadi italiani. Il riferimento ad Alè Oò si deve al coro che i suoi fans fecero nascere spontaneo in occasione di un’altra trionfale tournee negli stadi, datata 1982, e che costituì il titolo del suo primo disco “live”.
  
IL GAZOMETRO
 
Il Gazometro di Roma è un altissimo edificio (il secondo della città dopo la cupola della Basilica di San Pietro) che sorge nella zona Ostiense. Adibito inizialmente alla produzione di gas è stato poi disattivato e lasciato a dare “mostra” simbolica dell’industrializzazione dei decenni scorsi.
L’area ha poi ospitato i mercati generali, ma è solo di recente, e con l’impulso decisivo di Baglioni, che si è pensato di trasformarla in un’area per cultura e spettacoli.
La riqualificazione del Gazometro è oggetto della tesi di laurea in architettura, discussa da Baglioni il 24 giugno del 2004. La scelta di Claudio si è posata su questo edificio per il fascino esercitato su di lui sin da bambino (“è una torre magica” gli diceva il padre riuscendo a suggestionarlo).

Commenti a La Roma di Claudio – Illustrato

  1. Il 20/07/2007 12:24:45 Katia ha detto:
    Ciao Marco
    complimenti per questo lavoro, la prossima volta che vado a Roma non mancherò di stampare il tuo articolo e fare un giro per Roma in un modo un pò diverso
    complimenti
    Katia
  2. Il 02/07/2007 15:14:05 Lucia ha detto:
    Ciao Marco,
    complimenti per questa curiosa e bella iniziativa.
    Grazie infinite per avemi fatto rivivere, tramite foto e commenti, i luoghi di una passione che è diventata ormai un sogno collettivo!
    LUCIA
  3. Il 02/07/2007 09:44:42 simo ha detto:
    Bellissimo e soprattutto bellissima l’idea!!
    Complimenti!!
  4. Il 01/07/2007 15:54:39 Sel ha detto:
    Bellissima questa presentazione!
    Quel belissimo 6 giugno del 1998… leggendo le parole ho riprovato quei brividi provati nel varcare per la prima ed unica, ahimè, volta i gradini su quel campo e palco.
    Il primo concerto di Claudio. Forse perchè tale, forse per la sua bellezza, forse perchè Roma, forse perchè Claudio. Ma il concerto più bello per me in assoluto. La mia anima vaga ancora lì, o l’anima d quel posto e concerto vaga sempre in me.
    Ciao.
  5. Il 30/06/2007 21:53:45 gattorosso ha detto:
    Ciao. Bella idea, io molte cose non le sapevo, tipo il senso esatto di “Lampada Osram”, anche perchè son di Milano, puoi capire…Un altro luogo che mi piacerebbe poter vedere sono gli studi della RCA; riesci a procurarti una foto? Credo che tutto sia cambiato molto da allora, però.
    Poi ci sarebbe la Clinica Villa Bianca di Roma, dove Claudio è venuto al mondo: c’è ancora che tu sappia?
    Sarebbe bello trovare una foto d’epoca anche della Stazione Termini, perchè quella che hai messo è davvero bruttina. Non per colpa tua, ovviamente…
    E poi e poi… riesci ad identificare alcuni dei posti ritratti sulla copertina di “Gira che ti rigira”? A parte “Piazza di Spagna”, ovviamente…Ti segnalo un piccolo errore in Stazione Termini: la già citata è “Piazza del Popolo”, non “Cartolina Rosa”.Ciao e complimenti ancora!
  6. Il 30/06/2007 15:36:30 francesca ha detto:
    ho dato un’occhiata veloce,ma ci ritornerò con più calma.Trovo che hai fatto un lavoro molto interessante e soprattutto piacevole per chi come non essendo di roma è belo scoprire i luoghi che hanni ispirato il “divo” Claudio.
    Grazie perchè ancora una volta ho la conferma che Claudio ha”vissuto” questi quarant’anni di musica.Il suo non è stato e non è un mestiere intrapreso tanto per “guadagnare” come molti sostengono soldi e notorietà,per carità non fanno schifo a nessuno.Claudio ha sentito dentro di sè il richiamo della musica ed ha voluto rendere partecipi “attori e spettatori” di questa sua passione tutti coloro che poco per volta si sono accompagnati a lui.Adesso molti di questi sono divenuti semplicemente spettatori per cui ,come affermano sono stanchi di vedere sempre lo stesso film.E’ il segno che la loro partecipazione a questa lunga avventura era semplicemente voluta e non sentita,perchè quando hai amato sul serio qualcuno non puoi mai smettere di amarlo veramente,il fine ultimo dell’amore non è ricevere ma dare.
    francesca

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