Lampedusa 2007

Lampedusa 2007 – Le pagelle

  • Scritto da Marco
  • 07.10.2007  18:05.01
A Lampedusa si è svolta la 5a edizione del festival “O’Scià”, ideato, curato e presentato da Claudio Baglioni, che ne è anche l’artista protagonista.
Per me è stata la seconda partecipazione, dopo quella che, nel 2005, mi aveva lasciato clamorose e folgoranti sensazioni (leggi  http://www.ortoline.it/articolo.asp?ID=47 ) sulla bellezza di quell’isola e sulla geniale intuizione di Claudio che l’aveva illuminata dei suoni della speranza e della pace, in contrapposizione alle drammatiche storie di immigrazione clandestina che da qualche tempo erano l’unica voce nel biglietto da visita mediatico di Lampedusa.
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Queste le mie “pagelle”
 
Lampedusa 10 – Ho visitato l’isola in modo ancora più approfondito, scoprendo altre spiagge,
pulite e “spettacolari”. Il centro è ben tenuto, i servizi sono essenziali ma completi (almeno fino a che non ci si ammala o infortuna e fino a che si hanno esigenze da festival di musica popolare). Girare le strade panoramiche sullo scooter dà un’irripetibile senso di libertà.
 
I lampedusani 10 – Altro voto massimo, perché gli abitanti sono gentili, ospitali e pazienti. Accolgono l’invasione delle truppe cammellate di Claudione senza protestare, sia perché O’Scià è una preziosa fonte di sostentamento per le attività turistiche dell’isola, sia perché è una delle poche occasioni in cui l’Italia si “ricorda” di questo sua lontanissima “punta” meridionale, portandovi i suoi miti televisivi e musicali.
Tutte le persone con cui abbiamo avuto a che fare (i nostri padroni di casa, i negozianti, i camerieri, i baristi, i passanti, persino i bambini) sono apparsi tutti soggetti rilassati e positivi.
 
I ristoranti  – Mediamente non si mangia un granché bene, almeno nei luoghi popolari che abbiamo frequentato noi. Il servizio è gentile, ma semplice, come piace a me. Una clientela da fighetteria di Milano Marittima, però, li manderebbe tutti falliti.
Sono buone le cose nella loro versione più semplice (es. il pesce alla griglia). Sugli “elaborati” gli isolani vanno un po’ in difficoltà, ma proprio all’ “ultima cena” mi viene servito un clamoroso piatto di pasta alla ricciòla che alza il voto finale di almeno un punto.
 
Le tartarughe  – A Lampedusa c’è un centro di volontari (patrocinato dal WWF che però non fornisce alcun sostegno economico) per il recupero delle tartarughe Caretta Caretta, animali in via di estinzione nel Mediterraneo. La tartaruga è un animale simpatico che svolge un prezioso lavoro biologico (per esempio si nutre di meduse, animale che sicuramente non solleverebbe le stesse stracciate reazioni se fosse a rischio di estinzione, a conferma della vocazione razzista dei cosiddetti animalisti). Ho comprato qualcosa al loro store e ho fatto una piccola offerta. Buon lavoro, ragazzi.
vedi il promo dell’attività dei volontari 
 
I compagni di viaggio  – Ringrazio per la pazienza più volte dimostrata il mio compagno di viaggio Vincenzo (che vi dà appuntamento per il nostro spettacolo di Grosseto il 3 novembre leggi presentazioni e interviste in  http://www.ortoline.it/articolo.asp?ID=175 ) . E ringrazio il “mio popolo” per i tanti incontri significativi fatti in questi giorni.
 
Le primafiliste. Un’ottantina di ragazze hanno passato le tre notti (oltre che i tre giorni) accampate ai piedi del palco-feticcio. Hanno costituito un’enclave di O’Scià che merita uno studio antropologico.   http://www.ortoline.it/articolo.asp?ID=53
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Queste le pagelle degli spettacoli. Ci sono molte “insufficienze” perché l’incontro fra varie culture e fra mille modi di fare musica e spettacolo genera la pace e la comunicazione fra i popoli, ma non di rado ha l’effetto collaterale della noia. Se certi suoni e certe espressioni artistiche non ci “appartengono” forse un motivo c’è…
Sottolineo comunque che si tratta di miei gusti personali e non di valutazioni complessive del valore degli artisti che non possiedo le conoscenze per poter esaminare con competenza.
 
GLI SPETTACOLI
 
Claudione 10 – Un incredibile Highlander mai stanco e mai domo. Gestisce da posizionedominante gli aspetti organizzativi e “politici” (anche in senso stretto, visto il grado di attenzione riscontrato presso le più alte cariche dello Stato), poi si cala con la consueta abilità in quelli artistici, tenendo costantemente alta la qualità delle sue performance e delle parole che spende fra un’esibizione e l’altra. Il tutto offrendo a nudo la faccia e il cuore, senza mai nascondersi dietro le quinte per tre giorni e tre notti consecutive. E senza mai tradire un gesto di insofferenza o di nervosismo.
Nei duetti fa quello che può, considerando il ridotto tempo a disposizione per le prove, ma colpisce in ogni caso l’umiltà nel mettersi a disposizione di ospiti che non sempre erano acclamati big.
Chiude la rassegna in modo trionfale. L’isola trasmette in ogni negozio ed in ogni ristorante la sua musica. O’Scià, nel suo caso, sembra sempre più un appellativo di tipo… “persiano”!
il filmato di presentazione del festival dal sito “salta sulla vita” 
 
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Abbagnato e Appassionante  – Comprendo nel giudizio una delle più affermate ètoiles del balletto e un trio vocale molto interessante. Sono anche belle donne (almeno a giudicarle dalla mia posizione ad un chilometro di distanza dal palco), ma la loro proposta è troppo delicata, si vede e si “sente” poco ed è scarsamente adatta ad una spiaggia con diecimila persone. Nel duetto-quartetto su “Ninna Nanna”, poi, Claudione infierisce (sospetto che lo abbia fatto anche con altri ospiti) facendo tenere praticamente chiusi i loro microfoni e schiacciandole con la sua voce.
 
Serena Autieri  – Smielata e inopportuna. Mi pregio di essermi perso la visione del Festival di Sanremo da lei presentato. Chissà che strazio…
 
Avion Travel  – Vecchi pallini di Claudione, ripropongono la loro musica di ricerca. Servillo fa il suo “magnetico” (?) show di facce strane. Io da un chilometro mi perdo anche questo, ma ho il sospetto che la perdita non sia grave.
 
Eugenio Bennato  – Riempie il palco di musicisti e di suoni. La spiaggia reagisce bene. C’è molto ritmo.
 
Mario Biondi – Ha una voce a metà fra Barry White e lo speaker di RadioCapodistria quando la frequenza era disturbata. Crea un ambiente da fumoso night di Las Vegas. Vi sembra possibile in un’isola di sole?
 
Paolo Bonolis – Comincia malissimo ricordando a Claudio il risultato della partita di calcio del pomeriggio (interisti brutta gente campioni di niente), ma dopo conferma il suo talento di parlatore e anche quello inaspettato di interprete musicale.
 
Rossella Brescia  – Anche lei conferma la gradevolezza del personaggio televisivo.
 
Alex Britti  – La sfortuna lo mette in scaletta dopo il pessimo Don Backy. Cerca di rilassare la platea e vi riesce soprattutto in assolo con la sua chitarra magica, mentre il repertorio di canzoni è quel che è.
 
Franco Califano – Mette in scena con coraggio una specie di parodia di se stesso, però sa tenere la platea con il suo carisma. Alla fine invita il pubblico maschile a fare il proprio dovere con tutte le signorine presenti alla Guitgia. Ma, visti i risultati, si vede che non sono un suo grande fan…
 
Antonio Casanova  – Il suo numero alla Guitgia (duetto al pianoforte su Buona Fortuna) non è nemmeno male. Ma penso sia un miracolato a cui Claudio dà una retta inspiegabile.
 
Fabio Concato  – Esibizione lunghissima e stucchevole
 
Paola Cortellesi – Questo personaggio mi aveva colpito favorevolmente ad inizio carriera (soprattutto quando lavorava con la Gialappa’s), poi si è un po’ persa. Ad O’Scià diverte con il brano cantato sulle parole degli annunci economici.
 
Simone Cristicchi – Bravo. Un po’ qualunquista.
 
Don Backy  – Dopo quarant’anni non perde nemmeno questa occasione per spiegarci che lui è bravo e che Celentano era invidioso di lui e per questo lo ha fatto cacciare. Prolisso e fuori tono nonostante… l’immensità (appunto) del suo valore di autore.
 
Enzo Gragnaniello 
 
Ira Losco  – Molta personalità, belle canzoni e belle parole di questa artista maltese.
 
Neri Marcorè  – La fantastica imitazione di Ligabue viene un po’ sporcata da un testo populista e vaffanculeggiante “alla Grillo” dove si fa del “mavaamoriammazzatismo” un po’ gratuito. Ma la chiusura con la voce di Fossati è memorabile.
 
Matia Bazar  – Meritavano di più per la qualità del loro repertorio e la bella interpretazione, ma Piero Cassano, nell’omaggiare Claudio, è imbarazzante.
 
Antoine Michel  – Centratissima la sigla iniziale da lui ideata
 
Annalisa Minetti  –
 
Fabrizio Moro  –
 
Mariella Nava  – A Firenze si beccò dei fischi in occasione del raduno di Claudio. Ci riprova e qui il pubblico la rispetta, ma lei si esibisce con timidezze e complessi di inferiorità fuori luogo. Rimane un’autrice bravissima e una bella voce, ma faccio grande affidamento sulla regola di O’Scià, annunciata da Claudio che non consente i “ritorni”
 
Neri per Caso  – Hanno il coraggio di ripresentarsi con il loro repertorio di tikitìn/aaaa/tikitìn. Dopo 15 anni si potrebbe sperare in qualcos’altro…
 
Nicki Nicolai e Stefano Di Battista ng – Detesto il jazz. E loro (con un’esibizione peraltro interminabile) non riescono a farmi cambiare idea.
 
Roy Paci e Aretuska  – Claudio li tiene come ospiti di chiusura della seconda serata e la scelta è giusta. Performance colorata e casinara.
(vedi l’omaggio a Modugno, a dir la verità uno dei momenti meno energetici)http://www.youtube.com/watch?v=PZz2yu5S6JE)
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Ivana Spagna – Claudio la presenta come se dovesse entrare Brittney Spears o Madonna. Però lei sa il fatto suo, diverte e fa ballare tutti.
 
Ricky Tognazzi – Rischia grosso con un testo “terribile” di Erri De Luca che narra le tragedie di una nave piena di clandestini. E’ una sferzata gelata nella tiepida sera della Guitgia. Quasi impossibile pensare che tali tragedie si svolgano a poche bracciate di distanza da quella riva d’argento che incorniciava la nostra festa.
 
Le Vibrazioni –
 
Laurina Pausini – (vedi anche il link http://www.ortoline.it/articolo.asp?ID=34) Respira immediatamente l’atmosfera dell’isola, se ne impossessa e la ritrasmette ad un pubblico immediatamente conquistato. Accende la luce con la semplicità energetica dei suoi gesti e delle sue parole allegre ma non banali. Prende il microfono, si aggrappa a Claudio e con lui “spacca tutto” come ama dire prima di scendere nelle arene dei suoi spettacoli.
Comincia con “Io canto” poi sceglie (o chissà chi lo fa per lei) brani un po’ lumaconi (Fra te e il Mare, Vivimi), mentre un bel “Gente” o “Surrender” sarebbero stati più corali e adatti.
Il re di Lampedusa Claudio (probabilmente stremato, anche se non lo dava a vedere) e la sua nuova principessa Laura imboccano poi una comune “Strada Facendo” trascinandosi dietro il popolo festante. “Una canzone non potrà mai cambiar la vita? Beh, caro Claudio: la mia invece l’hai cambiata!!!”
Sfrontata e diretta, Laurina ci rappresenta bene sul palco, mentre l’ultimo “Volare” chiude la rassegna.
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Le primafiliste riprendono la strada della libertà provvisoria e la loro uscita dai 50 metri quadrati del rettangolo davanti al palco è spettacolare come la liberazione delle tartarughe a Cala Creta…
 
 

Commenti a Lampedusa 2007 – Le pagelle

  1. Il 17/12/2007 18:05:40 Orto ha detto:
    Ringrazio H.B. per l’intervento e colgo l’occasione per ribadire che i giudizi derivano dal mio gusto personale e anche dall’impatto che certe interpretazioni hanno avuto sul pubblico. Riferirò (se ne avrò l’occasione) i complimenti e i consigli. Ma presentare autori sconosciuti appare impresa molto rischiosa. Lo spettacolo dura tante ore e si esalta nell’abbraccio con gli artisti più amati. Possono esserci frammenti di attenzione per proposte alternative, ma la pazienza del pubblico, in circostanze del genere, è quello che è, purtroppo.
  2. Il 17/12/2007 16:13:50 hypnosphere boy ha detto:
    Complimenti, davvero sinceri. Claudio Baglioni oltre che cantautore di lungo corso si dimostra (come scrivete Voi) intelligente e abile sia come organizzatore sia come art-director. Il cast è, nell’insieme, stellare: i miei nomi preferiti sono Avion Travel (un pò immeritato il voto), Le Vibrazioni, Neri Marcorè (non mi è sembrato così demagogico nè tantomento volgare, non è nel personaggio, semmai sono “altri” che incitano e alludono a… ad esserlo), e soprattutto L’Aura: una delle più belle rivelazioni della musica italiana degli ultimi anni. Molto interessante anche Eugenio Bennato, Alex Britti (sì, il repertorio è “quello che è” ma siamo di fronte a uno dei più grandi chitarristi blues-jazz italiani e non solo), Eugenio Finardi e Antonello Venditti (non mi piace il Suo repertorio da “Benvenuti in Paradiso” in poi, ma mi sono un pò ricreduto ascoltando “Lacrime di Pioggia” e l’ultimo album). Per la/le prossime edizioni, mi permetto di suggerirVi di cercare oltre agli interpreti strepitosi più noti (come Laura Pausini, ad esempio) anche Autori meno conosciuti e più “alternativi”, credo che la maggiore trasversalità giocherebbe positivamente per il cast e l’intero festival (ne sarebbe un punto di forza e un elemento di attrazione). Non ci sono ancora stato, ma mi organizzerò per venirci. Buon lavoro e grazie. H.B.
  3. Il 16/10/2007 18:54:05 M.O. ha detto:
    Ciao Giuseppe, il tuo intervento dimostra che “De Gustibus… non vanno in autobus!”. Aspetto il racconto
  4. Il 16/10/2007 17:33:19 Giuseppe ha detto:
    Ciao Marco, non so se ti ricordi di me, sono Giuseppe da Piacenza, ci siamo conosiuti all’aereoporto di Palermo. A proposito io ti dovevo inviare un mio racconto ….. Volevo correggere, in base al mio vissuto, i tuoi giudizi sui cantanti:
    – Appassionante = 2 i loro striduli gorgheggi in ninnananna mi inquietano ancora oggi
    – Autieri = 6 ha avuto poco spazio e sembrava imbarazzata, ma a cantare è brava
    – Biondi = 8 ottima interpretazione di ‘tu come stai’ tanto che Claudio ha commentato che ‘dovrà copiarla’
    – Brescia = 3 non sa parlare, non sa cantare e se la tira un casino, ma per piacere !!!!!
    – Casanova = sarà stato anche un miracolo, ma è stato d’effetto
    – Cortellesi = 8,5 brava, ottima, simpatica, spumeggiante e ottimo il suo ‘se telefonando’ Splendida. Le darei anche di più.
    – Marcorè = 3 il pubblico che avevo vicino non faceva che criticarlo meritatamente.
    – Matia Bazar = 7,5 bel gruppo nonostante le sviolinate
    – Nicki Nicolai = 7 Ottimo jazz con una ottima interpretazione del brano di Mina
    – Tognazzi = 5,5 lungo, pedante, inascoltato, inopportuno. Troppo lungo

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