Le Primafiliste
Le Primafiliste
- Scritto da Marco
- 17.10.2006 09:31.22
- CLAUDIO BAGLIONI
Le primafiliste sono animali strani. Io ne ho conosciute alcune e potrei dire che sono anche simpatiche. Mi salutano educatamente, le vedo chiacchierare, ridere, fare gruppi.
Le ho viste partecipare con entusiasmo ad iniziative dedicate a Claudio che pure non prevedevano la sua presenza (ritrovi, cene, raduni, ecc).
Su Reginella i loro interventi sono sempre corretti e spesso danno notizie utili o elementi di discussione interessanti.
Certo che… sono sempre là!
Il loro comportamento può essere commentato con diversi aggettivi: si va dal bonario “superappassionate”, al più severo “fanatiche”, al categorico “paranoiche”. E in ognuno di essi c’è verità.
Il loro spettacolo comincia molto prima. Mentre un fan normale è nella fase di “Hai sentito? C’è Baglioni che canta?” loro hanno già elaborato le strategie, prenotato il viaggio e l’eventuale albergo.
Negli ultimi giorni sono state duramente criticate per aver (secondo l’accusa) monopolizzato anche a Lampedusa gli spazi più vicini al palco dove Claudio si esibiva, allestendo e autogestendo un “servizio d’ordine” che ha tagliato fuori le altre persone dalle prime file. In passato accuse simili arrivarono per il medesimo comportamento tenuto in teatri e in altri luoghi dove si rappresentava lo spettacolo del loro e nostro eroe.
Io comincio ad avere un’idea chiara di come funziona questa “occupazione” dello spazio vitale intorno a Claudio, che è lo spazio dove più fatalmente si poseranno le attenzioni dell’artista e le possibilità di un incontro, di un contatto, di un minimo momento di attenzione e interazione.
Il piano di occupazione parte, in pratica, alla definizione della data dello spettacolo. In questa prima fase (somiglia alle prove libere di un gran premio di Formula Uno) la primafilista raccoglie con puntigliosa precisione ogni dato relativo allo spettacolo stesso: struttura delle tribune, cartina del teatro, mappa degli accessi, spazi extra occupabili in piedi, nomi dei responsabili, luoghi delle prevendite, persino sistemi di security e collocamento telecamere, riflettori o altri elementi di ostacolo alla vista.
Il prezzo del biglietto non fa parte degli elementi essenziali da conoscere, perché per definizione la primafilista dispone del danaro necessario (quantunque esso sia) e ritiene che quello sia il modo ottimale per spenderlo.
A questo punto si aprono tre scenari.
A – CONCERTO CON POSTI NUMERATI.
Accumulati tutti i dati (in proprio o con l’aiuto di altre primafiliste alleate) si può cominciare a studiare la prima mossa, ovvero il piazzamento strategico nel punto e nel momento in cui comincerà la prevendita dei posti migliori. Spesso occorre arrivare in anticipo, ma la primafilista, per definizione, ha sempre del tempo da dedicare a questo. Se necessario si va al mattino presto, o anche alla notte.
Quando il botteghino apre, la primafilista si trova nell’unico posto della fila che per lei conta (il primo) e chiede il massimo numero di biglietti disponibile. Proverà con ogni mezzo lecito a corrompere o intenerire il botteghino per ottenere un numero di biglietti superiore alla dotazione assegnabile ad una singola persona. La sconcertante dimostrazione di attaccamento spesso avrà il potere di far raggiungere questo risultato.
Va da sé che la primafilista ricorrerà al botteghino nel solo caso non si sia venuto a sapere di attribuzioni di biglietti di prima fila attraverso altre vie (sponsor, inviti particolari, distribuzioni sottobanco). In tal caso si adopererà per intercettare tali biglietti.
B – CONCERTO A POSTO UNICO
Qui non serve la battaglia per il biglietto, perché non sono previste assegnazioni predeterminate di posti. Si farà tuttavia un rapido sondaggio per verificare la possibile creazione di una zona di visione privilegiata, riservata a sponsor o autorità (in tal caso si ripete la parte del punto A).
Negli attesissimi “Raduni” ad esempio, la zona riservata esiste, ma è il più stretto entourage di Baglioni a destinarla ad ospiti di riguardo, parenti, ecc Entrare lì è veramente durissima e financo sleale. La primafilista non può che rinunciarvi.
Occorre cambiare strategia. Occorre un posizionamento antelucano davanti all’ingresso, per creare un cordone di primafiliste pronte a scattare all’apertura dello stesso. Quando i cancelli si aprono la primafilista scatta, corre, difende il suo primato – conquistato a costo di sacrifici di tempo e talvolta anche di fame e di sonno – si sdraia ad un passo dalla Massima Meta, si batte per conquistare altro spazio vitale da dedicare alle primafiliste alleate rimaste attardate, che ricambieranno il favore in una prossima occasione.
Càpita di dover difendere a gomiti alti il proprio diritto. Ma la primafilista è corretta e conosce il sacrificio: sgomiterebbe solo nei confronti di chi cerca un iniquo sorpasso per conquistare un ancor più iniqua maggior vicinanza al Feticcio.
Per una sconosciuta che fosse davanti per “meriti” e miglior tecnica di posizionamento ci sarebbe solo rispetto, invidiati complimenti e la proposta di un “patto di sangue” per una prossima occasione.
C – CONCERTO GRATUITO.
Un casino. Qui vengono tutti. Non è difficile raggiungere il primo posto, ma il problema è difenderlo da chi non conosce le auree regole del sacro diritto alla prima fila. Sulla spiaggia di Lampedusa ci saranno 5000 e più persone che vengono a fare una passeggiata e nella loro testa vergine ritengono che sarà facile passare dal palco per fare un saluto a “quel simpaticone di Baglioni”.
Intanto cominciamo con il posizionamento. Si arriva il giorno prima, quando non c’è ancora nessuno e si prenota il lettino per tutta la settimana. Costa 5 euro al giorno, il bagnino è un fessacchiotto, glieli paghiamo anticipatamente per tutta la settimana e siamo a posto. Avremo anche la sua protezione.
Se ci chiede il doppio glielo daremo. Se ci chiede il triplo glielo daremo. Se ci chiede il quadruplo chiameremo la polizia e saranno loro a darcelo. Tutto chiaro e legale.
Conquistato il posto… ci si sdraia lì, si guardano le stelle e non ci si muove più. Non un’escursione a Cala Creta, non un giro in barca, non una visita alla spiaggia dei conigli, non un gelato in centro, non un bagno. Il rischio di vedersi sottratto il posto e di una riconquista difficile e improbabile è altissimo. “Mi dispiace devo andare, il mio posto è là…” Il sacrificio è enorme, ma le primafiliste non sono lì per divertirsi, ma per lavorare. La parvenu che arriva all’ultimo momento e chiede “mi fate stare qui?” non sa di aver detto un’eresia. Sarà scacciata e nella sua ingenuità se ne lamenterà, pensando di essere vittima di un sistema di prepotenza e soprusi, mentre è semplicemente surclassata da un’imperforabile e impareggiabile organizzazione.
IL DOPO
Se per una primafilista il concerto non comincia con la prima nota (come abbiamo sopra spiegato) è anche vero che non finisce con l’ultima. Bisogna aspettare l’uscita del Maestro, salutare i musicisti e puntare dritti alla condivisione dei momenti del dopoconcerto. Spesso sono già noti i nomi dei ristoranti o degli hotels, altre volte è necessario un pedinamento, perché la felicità è sempre lì ad un passo, ma che fatica inseguirla e che strazio arrivare a sfiorarla senza poterla mai stringere del tutto…
E CLAUDIO?
Come si ponga il diretto interessato davanti a questa situazione è il quesito più interessante e quello su cui non ho praticamente risposte se non quelle che provo ad intuire.
Immagino che Baglioni preferirebbe avere ogni volta una prima fila diversa, ritenendo che non possa avere una grande opinione di un esercito di sostenitrici così accanite, acritiche e instancabili. Avrà provato a disincentivarle con comportamenti sprezzanti o lasciandole a secco di agognati incontri; ma alla fine sembra che abbia “ceduto alla violenza” e abbia imparato a convivere con la loro pulciosa vicinanza. Le tiene nell’ambito della legalità.
Immagino che abbia tagliato fuori i soggetti più esagitati ed estranei alla “primafilista way-of-life” che garantisce comunque un certo qual ordine nelle zone calde a ridosso del palco. Un po’ come i cacciatori che possono essere considerati amici della natura perché sorvegliano i boschi e l’ambiente che frequentano…
Commenti a Le Primafiliste
- Il 20/10/2006 00:31:50 SaraFI ha detto:
Marco sei semplicemente…AVANTI!!
E’ bellissimo e tutto troppo vero quello che hai scritto! Complimenti davvero!
Ci vediamo a Rieti, un abbraccio. - Il 19/10/2006 14:50:45 Meris ha detto:
O sei un osservatore massimo e geniale, oppure sei un primofilista!!!! COMPLIMENTI….sei molto simpatico e preciso. Magari qualcuno pensa tu abbia esagerato, ma non è così. Un abbraccio da Meris - Il 17/10/2006 20:55:23 Fabrizio ha detto:
Sono un reginello che legge sempre e scrive (quasi) mai.
Mi sono sempre piaciute le tue mails. Mails? E’ corretto questo plurale?
Niente da dire scrivi bene. Bravo!
Le primafiliste inoltre conoscono la marca degli occhiali da sole di Claudio e la marca dei suoi jeans!
A Rieti ci sarò. Magari ci incontreremo là.