L’eleganza di Claudio brinda al 2011 in una Roma abbruttita

  • Scritto da Marco
  • 01.01.2011  15:16.22

Trionfale spettacolo di San Silvestro del maestro Claudio ai Fori Imperiali. Tre ore di concerto per chiudere
sette anni ininterrotti di tournee in ogni angolo del mondo. Un modo esaltante per entrare nel 2011. Ma, tutto intorno, la nostra bellissima Capitale, la Città Eterna, mostra la mediocrità e il cattivo gusto di una gioventù chiamata ad invertire urgentemente la tendenza dei propri concetti di divertimento e di rispetto, se non vuole essere nuova orda barbarica che distrugge ciò che resta della civiltà creata duemila anni fa, proprio fra queste vecchie mura che il canto di Claudio ha riportato ai massimi splendori

Cari amici un Buon Anno da Roma,
da un paio d’ore è finito quello che Claudio (senza molta enfasi o convinzione, per la verità) ha definito l’ultimo spettacolo di un tour ininterrotto che dura da 7 anni.

E’ stato uno concerto fantastico per la qualità musicale, per la scelta dei brani e per l’ambientazione con pochissimi e forse nessun eguale al mondo: quella di Via dei Fori Imperiali, con il Colosseo sullo sfondo e circondata dalle tracce di quella civiltà che cominciò qui due millenni fa e che si trascina stancamente tuttora.

Claudio ha cantato e suonato in modo favoloso insieme alla sua band, davanti a 300mila persone, producendo 2 ore di show memorabile fino al salto sulla vita e agli auguri di mezzanotte, con una comparsata dalla brevità surreale di Lola Ponce – che ha detto letteralmente solo “buon anno” avvolta nel vestitino che la tiepida notte romana le permetteva di sfoggiare – e di un sovreccitato sindaco Alemanno, che ha ringhiato qualche cosa di circostanza.
E’ seguito un “tempo supplementare” di un’altra ora abbondante, ricco di altri brani, soprattutto ritmati e corali, con un buon utilizzo di immagini didascaliche su schermo gigante. Si è visto anche il giovane Giovanni, col capello flashato da aspirante pop-star, ruolo per il quale da anni si prepara con la calma e la forza del predestinato

Claudio ha distillato poche parole, soprattutto per dare la misura dell’avventura artistica di cui è stato protagonista negli ultimi anni (numeri che nessun altro artista pop italiano può vantare), ringraziando chi lo ha aiutato a viverla (la band e i collaboratori ma anche tutti noi che lo abbiamo seguito per il mondo). Ha confermato la caratteristica di questo
ultimo periodo di concerti: quella di fare “il cantante”, concentrato sulla sua musica, sulle sue canzoni (tutte cantate per intero, fino alla fine, sangue del suo sangue, senza apporti di cori – tanto che i due coristi sembravano avere dei microfoni della Chicco, non si sentivano praticamente mai, erano poco più che coreografici), con una ricerca meno raffinata di effetti scenografici sorprendenti e con apporti parlati minimi.

Se ne è andato al termine di una “Via” funambolica, intensamente rock, suonata benissimo dalla band con arrangiamenti che non avevo mai ascoltato. Lo abbiamo salutato lungamente, il nostro maestro di emozioni, perché la gente,
soprattutto quella della sua città, sa di dovergli tanto.

Qui finisce il mio racconto dello spettacolo di Claudio.

Approfitto però della bontà di chi vorrà seguirmi per fare una divagazione in colossale Fuori Tema.

Finito lo spettacolo di Claudio, il suo pubblico si è allontanato dall’area del concerto, mentre un tizio che sta alla musica come io sto all’arte etrusca (credo si chiamino “vocalist” e la considerazione che ho di questa categoria di persone ve la risparmio) ha preso possesso del microfono, riuscendo nel non facile tentativo di sporcare in pochi secondi un’aria che profumava di eleganza e speranza, sparando una quantità indecente di banalità, accantonando la nostra bella lingua italiana che il mondo studia e ammira come “espressione del bello”, per proporre la lingua di una globalizzazione volgare e fracassona.

Una stridente contrapposizione fra quella pochezza di stile e una Storia che ci circondava senza potersene difendere.

Ma era solo l’inizio. La folla si è mossa al buio, fra ostacoli a terra di ogni tipo, nella calca inevitabile di un posto de-regolamentato, dove non è successo nulla di grave (se non è successo nulla di grave) solo per il solito stellone, unica protezione a pericoli di ogni genere.

E poi l’orrore. Via dei Fori Imperiali, il Colosseo, un’area fra le più belle del mondo
devastate
dai “botti” , ricoperte da un infinito tappeto di vomito e bottiglie rotte da una gioventù intorpidita da quelle note orrende (con il vocalist a ricoprirle di ulteriori sgradevolezze – non ditemi mai quanti soldi sono stati capaci di dargli, potrei non sopravvivere), a dare sfoggio di ineleganza, di finta festa, di un’eccitazione maleducata e veramente poco divertente e divertita.

Stavolta non ci sono alibi. Non c’erano i “pochi facinorosi” delle curve calcistiche. Non c’erano fascisti violenti, non c’era estrema sinistra a caccia di un antagonismo qualsiasi. Non c’erano i vituperati extracomunitari. Non c’erano black block e centri sociali; non c’erano provocatori, non c’era polizia aggressiva.

C’erano “i nostri bravi ragazzi”. Le signorine col tacco alto che scansavano i cocci di una festa smodata, i cocci di una civiltà ormai più a pezzi di quel Colosseo che indossa da secoli la sua dolente e decrepita scalcinatezza.
Questa è la gioventù? la gioventù buona della capitale, i tifosi di un maestro di stile come Baglioni… Questo è quello che sanno fare per divertirsi? Questo è il bene che vogliono alla più bella città del mondo?

Se non si dà una svolta di gentilezza, di eleganza, di rispetto a questo mondo sarà poi impossibile non sporcarlo irrimediabilmente.

Da domani tutti gli hotel di Roma chiederanno 2 euro in più ad ogni turista. Il provvedimento ha una sua logica, ma la domanda è sempre quella: quegli euro finiranno per finanziare qualche meccanismo parassitario (tipo assunzioni di amichetti e parenti dei potenti e non ce l’ho con Alemanno in particolare, perché temo fortemente che chi ci sarà dopo di lui si prenderà il suo armadio e il disordine annesso) o andranno a fare il loro dovere di pulizia e di servizio?

Se il buon anno si vede dal mattino… l’impressione è che sia solo un nuovo giorno e non il tanto atteso giorno nuovo

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