Grazie ai Giochi – Ci mancheranno

Grazie ai Giochi – Ci mancheranno…

  • Scritto da Marco
  • 25.08.2008  01:39.21

Tutte le foto sono tratte dal sito www.gazzetta.it salvo diversa indicazione

 

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Ci mancheranno. Mi mancheranno.

I Giochi Olimpici mi hanno fatto due settimane di ottima compagnia: molte emozioni, molte bandiere di molti colori, molte belle storie da raccontare. Molte consolazioni, in un mondo che ne è spasmodicamente in cerca.

Molta televisione, molte vittorie, molte sconfitte. Qualche ingiustizia (meno del solito), perché lo sport non è, e non dovrà mai essere, una scienza precisa e infallibile.

Molti personaggi, molti fenomeni, molti record, molte bellissime atlete: la vera rassegna della bellezza mondiale, altro che veline e miss.

Molte cose che mi piacerebbe cambiare, molte che spero non cambieranno mai.

Peccato che fra la gente che conosco delle Olimpiadi (inteso come fenomeno complessivo, non come serie di singoli eventi) freghi poco o nulla e la condivisione debba avvenire solo attraverso la tv o la virtualità di internet.

Le Olimpiadi hanno ancora stravinto. Hanno celebrato la giovane potenza di una nazione asiatica, ma hanno concesso vetrine e risonanza anche agli altri, ai dominatori di sempre, come ai coriandoli più nascosti della Terra che si affacciano sul grande palcoscenico a cinque cerchi, per strappare un applauso e per dire “ehi, qua in fondo ci sono anch’io! anch’io sto dando l’anima, anch’io faccio quello che so”.

Quando un lottatore americano ascolta rispettosamente sul podio l’inno iraniano, quando Paesi in guerra fra loro si sfidano nel rispetto delle regole, quando le bandiere sventolano vicino, quando, dopo la chiusura, il villaggio olimpico restituisce al mondo la sua umanità di campioni rafforzata da un ideale di fratellanza, dandosi appuntamento fra quattro anni… beh se tutto questo succede, forse non siamo ancora fottuti.

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PS: Ultima nota molto personale e quasi intima: avevo vissuto le ultime tre edizioni delle Olimpiadi ciascuna con una coinquilina diversa. Queste sono le prime che mi godo “da solo”. Bah… mettiamola così, ho avuto più tempo per vedere le gare…

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La Cina. Si diceva che sarebbero state Olimpiadi blindate e militarizzate. Si diceva che i giornalisti e gli atleti avrebbero visto limitate le loro libertà individuali. Si diceva che l’atmosfera di Pechino era così inquinata da rendere impossibili le gare. Si diceva che i cinesi erano maleducati, avidi e prepotenti. Si diceva che il desiderio dei cinesi di fare show della propria potenza e del proprio orgoglio avrebbe schiacciato tutto il resto. Si diceva che avrebbe piovuto nel giorno dell’inaugurazione dei Giochi. Per l’ultima cosa supporre un errore era fin troppo facile per me (vedi http://www.ortoline.it/articolo.asp?ID=126) ma anche tutto il resto si è rivelato clamorosamente sbagliato, esagerato, cattivo, maldicente e vergognosamente falso.

I cinesi (sto parlando di Olimpiadi) sono stati gentili, accoglienti, tolleranti, fantasiosi, geniali, divertenti, rispettosi, organizzati ed esemplari. Il pubblico è stato ovunque numeroso, correttissimo e spesso caloroso anche con gli avversari dei loro campioni. Unica pecca i fischi (pochi) ad Usa e Russia durante a sfilata inaugurale e lo smodato applauso alla delegazione di quel… “fior di civiltà” che è la Repubblica Nordcoreana.

Francamente non so cosa succeda in Tibet e nel resto di un Paese così grande e vario. Non attiene alle Olimpiadi e ho trovato negativo che spesso si siano accostati i problemi di quella regione alla vicenda olimpica, soprattutto da parte di persone “istruite” solo dalla solita informazione televisiva globalizzata e conformata. Sarebbe stato come se qualcuno avesse penalizzato i Mondiali di Italia90 perché non si erano ancora trovati i colpevoli delle stragi terroristiche o mafiose nel nostro Paese…

I cinesi hanno vinto tante volte, ma altrettante volte hanno perso; e quando hanno perso lo hanno fatto con fair play, senza isterismi e fanatismi (imparino gli italiani dell’eterno lamento).

Anche personalmente mi aspettavo cinesi antipatici e spersonalizzati. Sono stato smentito. Evviva.

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(la Cina è anche il Paese che – lavorando forsennatamente – concede alla nostra società occidentale consumi massificati di prodotti made in China che non potremmo permetterci se venissero fabbricati ai costi del lavoro che prediligiamo noi… Un po’ di gratitudine per questo non guasterebbe).

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Il medagliere. La Cina ha riversato molti mezzi economici nella preparazione dei propri atleti, giungendo al primo posto per numero di medaglie d’oro (51). Gli Stati Uniti si consolano con il non trascurabile primato di medaglie complessivamente vinte (110 contro 100 dei cinesi che ne avrebbero vinte molte di più se non ci fossero – direi giustamente – i limiti nazionali di partecipazione; per esempio a una gara di canottaggio partecipa una sola barca del Belgio e una sola della Cina, che ha 1000 volte più abitanti). I primi quattro posti della classifica per nazioni sono occupati da quattro membri del consiglio permanente Onu (la rimanente, la Francia, è decima). Eccezionale il settimo posto della Corea del Sud. Molto deludente il 28mo di Cuba (che però è 12ma per numero complessivo di medaglie). Fra le nazioni senza medaglie sorprendono e deludono l’Arabia Saudita (quasi 25 milioni di abitanti con elevato reddito medio) e Paesi di buona tradizione sportiva come il Peru e l’Uruguay.

Disastrosa l’India (700milioni di persone per 4 medaglie): se si proclamano “emergenti” dovranno fare i conti anche con la visibilità sportiva. Poca roba anche da Paesi europei di tradizione come la Svezia (cinque medaglie, senza ori, 56mo posto in classifica), il Belgio, l’Austria, il Portogallo (2 medaglie ciascuno). Per loro si può proprio parlare di “Vecchia Europa”…

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Passaporti allegri. Io penso che un essere umano venga “scelto” dalla sua nazionalità e che non possa accadere il contrario, se non in rari casi. Il francese che ha vinto una medaglia per il Togo (in una specialità della canoa che sembra la discesa sul Rio Bravo di Mirabilandia) ha dichiarato di non essere mai stato in Togo.

Due brasiliani e due brasiliane, che non si erano qualificati per i Giochi, hanno messo un dito a caso sull’atlante (sono stati sfigatini… hanno beccato la Georgia) e si sono fatti naturalizzare, pure con la spiritosaggine dei ragazzi di soprannominarsi “Geor” e “Gia”….

Anche nella squadra olimpica italiana ci sono state situazioni anomale: il calciatore Camoranesi (giusto per fare un esempio non olimpico e super partes) è stato a lungo “incerto” su quale nazionalità “scegliere” e alla fine ha deciso su basi di opportunità calcistica. I regolamenti non dovevano dargli questa possibilità.

Anche la naturalizzazione per matrimonio mi sembra discutibile, specialmente dopo che un’atleta si è affermata con altre maglie. Se ne può discutere, mantenendo un principio base: non deve mai essere l’atleta a poter “scegliere” la nazionale a cui appartenere.

Il presidente del Cio dovrebbe dare un’occhiata a ‘ste cose, altro che Bolt…

 

L’Italia. Penso che le medaglie non siano tutte uguali. Sono l’espressione di movimenti sportivi molto diversi fra loro. Da questo punto di vista l’Italia vince molte medaglie “leggere” di sport che non piacciono quasi a nessuno (canoa, tiro, scherma, taekwondo, vela, arco, come dimostrano il numero basso di praticanti e gli ascolti televisivi minimi che sono capaci di fare – e non solo in Italia – in momenti non olimpici).

Secondo me le medaglie di “prima classe” sono gli ori della nuotatrice Pellegrini (con record mondiale) e del pugile Cammarelle e l’argento del ciclista Rebellin. Nell’atletica vinciamo nella “strana” disciplina della marcia (l’unica del fondo senza africani e americani). Negli sport di squadra il bilancio è molto negativo: con calcio, volley e pallanuoto eravamo candidati a 5 podi. Invece andiamo via senza stringere nulla. Anche nella ginnastica ci avevano raccontato che si poteva rimediare qualcosa. Peccato.

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La Televisione. Due canali Rai e un canale di Eurosport. La copertura degli eventi è stata buona e ottenuta con dispiego di ampi mezzi (inviati e telecamere personalizzate, oltre ovviamente al pesante esborso per acquisire i diritti) e grazie alla perfezione delle immagini della regia olimpica cinese. Jacopo Volpi ha ben lavorato nella trasmissione serale di riassunto (al contrario dell’ansiogeno e inutilmentefrenetico Franco Lauro). La Rai ha un discreto livello in alcuni telecronisti (per esempio ginnastica, ciclismo e pugilato, ma anche pallavolo, nuoto e pallacanestro), ma ci sono diverse situazioni negative: il calcio è cronicamente un disastro non modificatosi dopo gli Europei (prima voce fredda, ampollosa, che non trasmette emozioni; commento tecnico scontato e prolisso). Il cronista dell’atletica è inascoltabile nella sua prosopopea e presunzione e nel mancato rispetto dei più elementari tempi televisivi.

Ad Eurosport sono tutti molto bravi come coinvolgimento e preparazione sportiva e lessicale. Devono lavorare sulle pronunce, perché sembra di stare a Tele Brianza, con le staffètte, le braghètte e la pesantèzza di voci sempre troppo cariche nei vocaboli, ma spesso piuttosto fredde (anzi: frèdde).

La palma del peggiore va al surreale, impreciso, noioso, vago, incompleto telecronista della regata finale di Alessandra Sensini. Non voglio nemmeno sapere come si chiama.

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Le belle. Non faccio classifiche internazionali, perché ci metterei troppi pari merito (ma la foto qui sopra della Isimbayeva – bellissima anche se straziata dalla commozione – non l’ho messa a caso). Fra le italiane, voterei la fiorettista Margherita Granbassi e la “solita” Francesca Piccinini. Si segnala come tutte le atlete olimpioniche, anche quelle degli sport di fatica e di sforzo, abbiano migliorato e curato la loro immagine, riscattando una tradizione passata di femminilità sciatte e malvissute

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La musica. Mio cruccio personale: perché nei mille riassunti e nelle varie clip non si è MAI (ditemi se sbaglio) utilizzato il brano olimpico più bello che sia stato scritto????? Mistero. Come misteriosa è la rimozione di Da Me a Te quando si parla di calcio. Se volete “ripassare” un ascolto magico e coinvolgente clikkate qui

http://www.youtube.com/watch?v=g3xMU2FJxcs&feature=related

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o qui

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http://www.youtube.com/watch?v=smhC8V7s5dA&feature=related

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La Gazzetta dello Sport. Ringrazio il formidabile sito internet di questo quotidiano che rimane un grande riferimento per il movimento sportivo nazionale, anche se negli ultimi anni si è appesantito di un’infinità di sezioni di gossip, di filmati morbosi di incidenti o di cazzate e altro. Ma il servizio dedicato alle Olimpiadi è stato praticamente perfetto. Qui, in rappresentanza di tanti altri, un bell’articolo dell’inviato Marco Nicolucci

http://www.gazzetta.it/Speciali/Olimpiadi/Primo_Piano/2008/08/24/chiusura.shtml

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Atletica leggera. L’attenzione è stata catturata completamente da Usain Bolt, giamaicano spaziale, capace di vincere a tempo di record nella specialità più conosciuta, quella che tutti, almeno una volta, abbiamo praticato: la corsa veloce da qui a lì. Mi è sembrato un ragazzo simpatico e quando ha vinto è stato portato in trionfo dai suoi avversari sconfitti. Il pubblico in delirio lo ha applaudito in modo interminabile. Solo un’uscita fuori luogo del presidente del Cio Rogge (pedante e parruccone nella circostanza) ha ravvisato nella sua esultanza comportamenti “poco olimpici”. Ma mi faccia il piacere…

(tra parentesi mi fa morir dal ridere il fatto che “Bolt” in inglese significhi “freccia”…).

L’Italia ha vinto un oro nella marcia con un ragazzo timido e deciso al tempo stesso. Di madrelingua tedesca Schwazer ha dato un saggio di forza e serietà, ma si è sciolto in un mare di lacrime (“All’ultimo ciro mi sono messo a piancere…”). Troppo simpatico. E all’oro era già arrivato da tempo frequentando Carolina Kostner alias Cristallo di Neve…

 

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Nuoto. Tutti pazzi per l’americano Phelps, che ha fatto una cosa fuori dal mondo, a fronte della quale sembrava che gli avversari (alcuni dei quali andati addirittura a loro volta sotto il precedente record del mondo) avessero una cintura di piombo a trattenerli. A me che spantico quando si tratta di finire la seconda vasca consecutiva sembrano cose assurde…

Personalmente ridurrei il programma di gare. Che un solo uomo possa vincere 8 medaglie d’oro (o anche solo partecipare a 8 gare olimpiche) non va bene.

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La nostra venetona Pellegrini ha vinto i 200 sl a suon di record del mondo. E’ diventata più forte e anche più carina. Non modifica quella faccia inespressiva che è tipica di molte donne di quella terra, ascaria di campagna e consumi.

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Ginnastica. Igor Cassina mi è sembrato bravissimo anche se non ha preso la medaglia.

Con le ginnaste cinesi dovrebbero sbrigarsi a capire se hanno o no l’età minima richiesta. Se la Cina non collaborerà in questa indagine sarà una macchia nella loro ricerca di perfezione. Mi sembra che dalla ginnastica artistica e ritmica siano giunte le polemiche più accese e fondate.

 

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Calcio. La voglia di avere alle Olimpiadi tutte le stelle di tutti gli sport ha fatto modificare il regolamento, permettendo la partecipazione di Ronaldinho, Messi (che ha vinto davanti a Maradona) e… Rocchi. Pur partiti con una nazionale priva di assi era il caso di non farsi buttare fuori dal modesto Belgio. Le semifinali sarebbero state un giusto premio al gioco di qualità espresso dall’Italia di Casiraghi nelle partite del girone eliminatorio.

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Basket. Nelle Olimpiadi dei “trionfi annunciati” il Dream Team americano svolge il suo compito di dominare e divertire, anche se l’operazione è stata più difficile di quanto risultò nel 1992 agli Usa di Bird e Magic Johnson, perché nel frattempo il resto del mondo ha preso a giocare a basket molto meglio

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Tennis. Un Dream Team per il basket e un Dream Man per il tennis (come per atletica e nuoto): Nadal demolisce tutto e – vamos vamos – salta sopra la cima del podio. Federer salva il medagliere con la meno attesa medaglia d’oro (nel doppio con Wavrinka). Clamoroso e vergognoso “buco” di copertura televisiva e di informazione per il bel torneo di Pennetta e Schiavone, arrivate a giocarsi tre match ball contro le sorelle Bondarenko. Avrebbe potuto essere semifinale e medaglia e la Rai poteva ricucire il rapporto con i nostri campioni del tennis, ormai rapiti dalle pay tv. Come uon Penna, alle prossime!

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Canoa. Rispetto la fatica e lo straordinario risultato di Sefi Idem, ma il suo sport mi sa un po’ noioso. Il fatto che la grande Idem sia competitiva a 44 anni non depone a favore di una disciplina che manca di universalità (non gareggiano Africa e Sud America) e di appeal televisivo. Assegnerei una sola medaglia per squadre nazionali, calcolando la combinata dei risultati delle varie specialità.

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Scherma. Sport che non mi è simpatico e che manca anch’esso di universalità . Televisivamente è inaccettabile. Non si capisce un’emerita, nemmeno dopo il replay, nonostante il telecronista – mentendo sapendo di mentolo – usi espressioni come “la stoccata è molto netta!”. E’ uno sport di simulatori e di intimidatori. Ci sono polemiche continue, nonostante sofisticati aiuti dell’elettronica e con la moviola in campo. Fra i protestatari gli italiani sono perennemente in prima fila, lamentoni e sempre pronti ad urlare ad un biscardiano “gomblotto” contro di loro.

Gli schermidori, fra l’altro, sono vestiti come dei deficienti.

La Vezzali l’ha fatta fuori dal vaso chiedendo tre cose assurde:

1) “voglio il premio per la medaglia detassato!” (al limite vorrà un premio più alto; perché mai non dovrebbe pagare le tasse?)

2) “voglio fare la portabandiera a Londra 2012” (io le farei pagare l’alloggio al villaggio olimpico)

3) “voglio viaggiare in businnes class come i calciatori!” (si procuri la popolarità e la riconoscibilità dei calciatori e sarà accontentata all’istante)

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Pugilato. Nell’anno del crollo del dominio cubano (me ne sfuggono i motivi) ottimo oro per il lombardo Cammarelle, che con il suo ko in finale ha dimostrato come anche questa pratica ostica e scorbutica possa essere spettacolare, pur nel rispetto ormai ottimale delle norme di sicurezza.

Un unico appunto “cromatico”: perché i pugili non possono indossare la divisa della loro nazionale e sono obbligati all’alternanza per sorteggio di due soli colori prestabiliti? E il discorso vale anche per judo, lotta, taekwondo, grecoromana e per le calottine dei pallanotisti. Credo che siano sport che potrebbero trarne un piccolo e prezioso giovamento in termini di visibilità.

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Pentathlon Moderno. L’assurdità più evidente dei Giochi. Ma, ditemi: voi conoscete anche una sola persona che si diletti di pentathlon moderno??? Ne avete mai visto due minuti in tv (al di fuori delle Olimpiadi)???

Il numero dei praticanti nel mondo credo sia risibile e il mantenimento di questa specialità si deve ad un’idea romantica ma anacronistica del Barone De Coubertin che volle raffigurare in una sola medaglia l’uomo completo, capace di eccellere nelle discipline guerresche.

Per allenarsi è necessaria la vicinanza di una sala scherma, di un maneggio, di una piscina e di un poligono! In pratica lo possono fare solo i miliardari o i figli (con le chiavi) dei custodi di qualche struttura militare. Improponibile. via, via…

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Badminton. Un gioco molto divertente. La TV lo esclude perché non ci sono italiani. E nemmeno europei, a dir la verità. E’ una questione fra i soliti cinesi e gli insoliti indonesiani. Credo sia un modo per tenere in qualche modo questi ultimi (240milioni di persone) nella famiglia olimpica.

E’ la cosa che più somiglia al nostro beach tennis, del quale ricalca molte regole e movimenti.

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Altri sport di squadra. Disastro italiano! Nessuna medaglia. Figuraccia delle pallavoliste (e poco chiaro il comportamento di Taimaris Aguero dopo il lutto che ha colpito la sua famiglia), buon risultato dei pallavolisti (qui il quarto posto è roba buona), male ipallanotisti e le pallanotiste (sfortunate, però: ho sofferto in diretta per la loro sconfitta ai rigori).

Baseball, hockey e basket, per sicurezza, non si erano nemmeno qualificati.

Grandi risultati del Brasile e degli Usa che hanno monopolizzato le finali di volley e beach volley e hanno messo le loro squadre ai primi posti in quasi tutti i giochi con la palla, spesso affiancati dalla Russia. Simpatica l’Islanda, finalista del torneo di pallamano.

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I racchettoni. Sarebbero il “nostro badminton” se qualcuno decidesse improvvisamente che la Romagna meritasse una medaglia olimpica sicura. Nicola Gambi prenderebbe subito la nazionalità argentina, Alex Mingozzi si farebbe naturalizzare dai suoi amici inglesi del Manchester, Maldini si naturalizzerebbe russo per matrimonio, Marzio Bartolini per la carnagione diventerebbe il portacolori (anzi, il porta-colore) di qualche nazione africana…  e il Fiorellini di ieri al Bagno Obelix avrebbe subito una dignità olimpica…

(se non si era capito si sta scherzando…).

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Equitazione. Solo un cenno per dire che la gara di Cross Country (come quella di tiro al piattello) si è svolta in un’ambientazione fantastica, così come ogni altro evento è stato ospitato da impianti moderni e gradevoli.

Anche questo mette i campioni nelle migliori condizioni per esibirsi e il pubblico (anche televisivo) nella migliore predisposizione d’animo per applaudire ed emozionarsi.

Anche questo fa Olimpiade, anche questo costruisce ponti e pace.

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