Sefi Idem ha sbagliato, ma la rivoterei…
- Scritto da Marco
- 23.06.2013 12:28.01
Chi mi conosce sa che la ministra Iosefa Idem non mi sta particolarmente simpatica.
A chi mi chiede i motivi di questo sentimento rispondo con difficoltà. Di solito comincio elencando i suoi numerosi pregi: del valore di sportiva non si discute (o almeno io ne discuterò più avanti, ma la sostanza sul valore dell’atleta cambia di poco); ha sempre avuto parole di qualità per la natura, la pace, l’ambiente. La sua doppia nazionalità è una testimonianza preziosa a favore di un internazionalismo pacifico. E’ una persona educata e corretta. E’ una bravamamma. Ha dimostrato rispetto e interesse sincero per la terra che è venuta ad abitare, che è anche la mia. Le persone che la frequentano nella piccola località in cui abita la reputano una persona corretta e gentile. In passato partecipai alla presentazione di un film sportivo realizzato su di lei e pubblicai un articolo . Venni richiamato per i ringraziamenti e non è proprio atteggiamento consueto. Ne rimasi ben impressionato.
Complessivamente non è poco.
Ok. Tutto questo per dire che non sono prevenuto.
Detto questo… c’è qualcosa che mi sfugge. Per esempio la ministra è un po’ difettosa in ironia e autoironia. Si prende e prende il mondo molto sul serio. Anche nelle battute che pur talvolta le capita di fare o di ascoltare, mantiene un certo distacco. Tedesco, direi. Anzi, tedesco dell’est. A Fabio Fazio (paraculetto come quasi sempre gli capita di essere), che le chiedeva conto di una posizione insolitamente progressista di Berlusconi, lei rispose “Ah, l’a det lò” (“lo ha detto lui”). Mi sembrò (come tutta quell’intervista) una battuta scritta, un copione, scritto strategicamente per giustificare la sua presenza in un governo ispirato da colui che aveva sempre definito un avversario, tanto da farle supporre l’abbandono dell’Italia dopo il suo recente, ennesimo, successo elettorale.
Veniamo al concreto. Iosefa Idem venne nominata assessore allo sport dall’allora sindaco Vidmer Mercatali, all’inizio degli anni Duemila, nel momento più foscodella vita sportiva cittadina: impianti inesistenti o inagibili, società sportive in crisi e conflittuali, pubblico disamorato.
Ebbene, aldilà di una certa disciplina nella presenza ad eventi pubblici, inaugurazioni, saggi, ecc, e della attentissima fedeltà alla vita di partito, mancarono completamente l’impulso, la progettualità, le idee, l’esibizione dei talenti politico-amministrativi che si devono possedere per sedere su quella poltrona. L’impressione – credo facilmente confermabile forse anche dall’interessata – è che si trattasse di unincarico pro forma, teso a dare prestigio alla città (la Idem gareggiava su una barca denominata “Ravenna” e decorata a mosaico) e a finanziare con uno stipendio (quello da assessore è uno stipendiuccio, ma per uno sport povero come la canoa non si butta via niente) la sua interminabile carriera sportiva.
Ci poteva anche stare. Magari occorreva un vice-assessore operativo che fosse attivo sul territorio, ma si lasciò perdere, per non disvelare il gioco e non allungare ombre. La Idem vinse ancora molto. L’amministrazione celebrò tutte le vittorie con manifestazioni pubbliche che, pur doverose, avevano una specie di confezionamento “da Corea del Nord” che mi lasciava sempre perplesso (lo dico per conoscenza diretta, avendo partecipato a diverse di esse).
Per esempio, l’allenatore-marito Guerrini disse che nella finale olimpica di canoa erano rappresentati “i migliori talenti atletici al mondo”. Naturalmente non è vero. I migliori talenti atletici, nel mondo, fanno altri sport, che vengono pagati meglio e che danno miglior risalto. La canoa è sport letteralmente inguardabile e inguardato dal pubblico televisivo ed è priva di sponsor (la sola Idem riuscì a strappare un contratto alla Kinder). E’ svolto da atleti e atlete con una francescana predisposizione alla fatica e alla sofferenza. La stessa evenienza che una donna 48enne, con due figli, in situazione di semi-professionismo, pur dal talento prodigioso, possa ancora eccellere a livello mondiale non depone a favore della credibilità di questa disciplina. Il numero di praticanti è così basso e poco distribuito geograficamente (mancano interamente l’Africa, il Sudamerica, sono quasi assenti Usa, Australia, ecc) da aver talvolta portato il Comitato Olimpico a discutere di una possibile esclusione dal programma(esclusione mai verificatasi, in virtù delle tradizioni romantiche dei Giochi, in cui la canoa è un omaggio alla razza pellerossa, poco rappresentabile in altro modo, non essendo proponibile la caccia al bisonte).
Durante il proprio mandato la Idem trovò un ingaggio migliore a Roma e lasciò perdere Ravenna, con frettolosi saluti e ringraziamenti, mascherati da “gli impegni sportivi non mi lasciano più tempo per il lavoro di assessore”.
La Idem si trovò ad essere “la persona giusta al momento giusto” alla vigilia delle elezioni politiche del 2013: le liste cercavano elementi giovani, donne, con un curriculum più presentabile (ci voleva poco) della truppa di scoreggioni che componeva, in parlamento e al governo, la maggioranza di centrodestra. Una quota rosa, creatasi anche negli altri partiti, che desse però garanzia di essere solo una novità formale e di facciata (“vi eleggiamo, voi ci mettete le vostre belle facce, tanto decidiamo sempre noi e voi non dovete rompere i coglioni” è il messaggio che venne, unisono, dai vari Berlusconi, Bersani, Grillo)
Con le sole referenze di essere una brava persona e di andare forte in canoa, la Idem si trovò capolista(elezione certa) per il PD.
E poco dopo, ad elezioni perse (o perlomeno “non vinte”) venne nominata ministro, in un dicastero che, essendo stato occupato dalla Carfagna, era ormai ben definito nella sua importanza e nel suo peso (nulli entrambi). (foto sopra dal suo profilo facebook). Finì così nella mia lista nera di gente che ha collaborato con e per Berlusconi. Forse in futuro la troverò negli elenchi di chi ha sabotato la candidatura di Prodi a presidente della Repubblica. Ha fatto in tempo ad indicare l’orrido Balotelli come testimonial ideale per la lotta contro il razzismo.
E veniamo alla cronaca. La Idem viene pizzicata in una irregolarità fiscale e in una “ineleganza” contributiva. Roba da qualche migliaio di euro, di quello che si può sanare togliendosi i contanti in quel momento contenuti in borsetta. L’aspetto contributivo, pur moralmente mediocre, non costituisce nemmeno reato. Robetta. Robettina. Furticino da polli. Marachella.
Anche se non è accettabile (e fa escludere la buona fede) il fatto che la Idem risultasse risiedere “a sua insaputa” (tristissima citazione) in un luogo diverso da quello del marito e dei figli (qui ci vorrebbe anche una mia battuta che secondo me fa molto ridere, ma che ometto di trascrivere perché la suddetta poca ironia della ministra mi metterebbe frettolosamente dalla parte del torto e non è il mio obiettivo; se volete ve la passo in privato).
L’informazione emozionale e scandalistica di gran voga in Italia (spero che altrove sia diverso) ci ricama sopra. Al caso dell’integerrima olimpionica viene riservato lo stesso spazio che si dedicò a quel ministro che non sapeva chi gli avesse comprato la casa vista-Colosseo; lo stesso spazio di chi aveva conti alle Cayman; lo stesso di chi ha trafugato 13milioni dalle casse del partito; lo stesso di chi ha brindato al terremoto con il saccheggio dei fondi pubblici ad esso destinati; lo stesso di chi ha fatto dell’evasione, dell’illecito, del nero, la sua ragione d’essere, l’architrave della propria concezione di cosa pubblica e di vita economica.
Se io fossi stato la Idem avrei preso un cameramen, lo avrei portato a Santerno a filmare la casa, la palestra, il marito, i modelli 740, poi mi sarei fatta filmare mentre andavo all’Agenzia delle Entrate a sanare tutto e a destinare un’altra somma di pari valore ai terremotati dell’Emilia e un’altra di pari valore a quelli dell’Abruzzo. E avrei messo subito tutto su facebook e youtube. Ecco, avrei fatto così. Forse anche la Idem avrebbe fatto così. Che bello, sarebbe stato, vedere un “potente” che paga! Il ritorno di immagine sarebbe stato clamoroso.
Invece… Invece un partito e un governo dalla coscienza marcia le hanno imposto di andare in TV a dire: “metterò a posto tutto!” e a far intendere fra le righe “Ma vi pare che fra tutta questa merda il problema sia io???”
E, da più parti, arriva la richiesta di dimissioni.
Qui faccio un’ultima riflessione. Supponiamo che la Idem si dimetta. Supponiamo che Berlusconi, travolto dai processi, si dimetta. Facciamo che Paniz si vergogni di aver detto in Parlamento che Ruby era la nipote di Mubarak e si dimetta. Facciamo che si dimettano tutti i sindaci corrotti, tutti i ministri impelagati negli scandali, tutta la marmaglia che siede a sbafo nei consigli regionali, tutti i manager pubblici strapagati per buttare alle ortiche quel che resta del nostro welfare… Supponiamo di fare piazza pulita.
A questo punto chiedo: esiste, in Italia, una quantità di persone integerrime dal punto di vista legale e morale, preparate politicamente, formate intellettualmente, con un curriculum dignitoso, con il necessario fascino comunicativo e televisivo, pronte ad essere una nuova classe dirigente per questo Paese???
La mia risposta è NO. Occorre fare con quello che c’è, cercando di distinguere almeno l’acqua sporca da quella avvelenata. Di distinguere chi sbaglia per errore o per debolezza (e si offre di sanare subito) da chi sbaglia per impostazione umana e biologica (e non si pente, non si vergogna, non si dimette e non paga mai un bel niente). Chi ha peccati nascosti, di cui si vergogna da chi ostenta e promuove a modus vivendi l’illegalità, la prepotenza, la volgarità, l’ignoranza.
E’ per questo che, ci fosse da votare anche domani stesso, rivoterei gente come Iosefa Idem. Che pure non mi sta simpatica…
Commenti a Sefi Idem ha sbagliato, ma la rivoterei…
- Il 28/07/2013 18:15:44 Luana ha detto:
Quello che mi sono chiesta, è perche la Idem abbia accettato di andare al patibolo per quello che ha fatto, che di certo va punito, ma che paragonato al livello di marcio e curruzzione dei nostri politici, il suo comportamento è proprio una marachella. Concordo con te che avrebbe dovuto difendersi con più determinazione; invece i politici l’hanno screditata appunto perchè non affiliata a nessun clan, quindi era facile da annientare, per far vedere quanto siano intransigenti verso chi sbaglia( purchè non sia uno di loro).