Il gelo Bonitta-Rinieri alle premiazioni di Vince Ravenna
- Scritto da Marco
- 23.11.2006 19:35.54
Articolo che ho scritto per “La Voce”. Spero di essere rimasto equilibrato fra le due “parti”, perché la mia conoscenza dei dissidi fra l’allenatore Bonitta e le sue atlete è molto scarsa. Voglio solo sottolineare come io, probabilmente, sia stato il primo a scrivere articoli e ad intervistare entrambi questi due personaggi…
Clima festoso e abbondanza di premi a “Vince Ravenna”, galà ravennate dello sport tenutosi lunedì al “ridotto” (e mai parola fu più giusta, vista la gran folla presente) del Teatro Alighieri, alla presenza del Ministro Giovanna Melandri.
Nella generale letizia, però, va segnalato il “gelo” che ha accompagnato il fugace incontro fra SimonaRinieri (foto di Simone Rosa tratta dal sito www.vms-volley.com) capitana della nazionale femminile di volley, e Marco Bonitta (foto di Fiorenzo Galbiati tratta dal sito www.dallarivolley.com), che quella nazionale ha guidato giusto fino alle soglie dei mondiali giapponesi, poi vinti dalla Russia con l’Italia quarta classificata affidata al modenese Barbolini.
Proprio un’insurrezione delle atlete azzurre contro i modi e i comportamenti di Bonitta aveva causato una frattura che era divenuta rapidamente insanabile, tanto che le ragazze avevano perentoriamente chiesto la “testa” dell’allenatore che quattro anni prima, nella magica finale di Berlino, le aveva portate al trionfo mondiale.
Simona Rinieri, accompagnata dal fratello Max, a sua volta invitato per l’impegno nella Robur Costa di B2, aveva preso posto lontano dal palco, mentre Bonitta sedeva nelle prime file.
Simona ha commentato brevemente i risultati mondiali: “Le prime due formazioni, Brasile e Russia, sono realmente sembrate appartenenti ad un altro livello, troppo alto per noi; potevamo arrivare terze, ma con la Serbia abbiamo giocato una volta all’esordio, dove ci hanno sorprese con un livello di gioco molto più alto di quello che conoscevamo dalle amichevoli, e un’altra volta nella finale per il terzo posto, dove era troppo forte la delusione per aver perso la semifinale il giorno prima”.
Bonitta è a pochi metri da te. Se capita lo saluteresti? “Ma sì – ha detto la campionessa ravennate –come ritengo giusto fare con chiunque, a prescindere dai rapporti che si sono avuti”.
Ma l’atteso incontro (i due non si erano più visti dopo la frattura) è stato gelido: Bonitta non ha applaudito la salita sul palco della sua ex atleta (della quale, peraltro, propiziò il lancio agonistico quando guidava la Teodora) ed ha rifiutato la sua stretta di mano. La Rinieri ha poi abbandonato la sala senza palesare emozioni particolari.
“Dopo i fatti accaduti – dice Bonitta – ho cercato le atlete per un chiarimento, ma si sono fatte negare e non mi hanno mai cercato, pur sapendo bene dove avrebbero potuto trovarmi. Ora credo che non ci si possa dare la mano come se niente fosse, senza un confronto a voce sui problemi che abbiamo avuto. Per me è una storia chiusa e mi secca dover parlare di queste cose mi sembra di fare del gossip… Parliamo di pallavolo…”
Già parliamone. Com’è la tua situazione? “Da un mese sono un allenatore… a spasso. Ho chiuso anche formalmente il mio rapporto con la Nazionale, perché ero poco simpatico a loro e loro erano poco simpatici a me. Dopo sei anni il rapporto era veramente logoro. Ma credo di poter considerare chiuso anche il capitolo femminile. Voglio tornare al volley con cui ho cominciato e al quale credo di poter dare di più, cioè quello maschile. Se mi chiamassero valuterei anche subito delle opportunità, ma chiaramente preferirei partire da zero con un progetto e un gruppo preso in mano dall’inizio”.
Come vedi la situazione a Ravenna? “Molto buona quella della Teodora, che ha fatto i due innesti giusti per puntare al primo posto; la squadra maschile è più indietro. Credo che la possibilità di rilancio passi attraverso un lavoro coordinato di tutta la provincia; le rivalità di campanile erano belle ai miei tempi, ora bisogna lavorare assieme, altrimenti non si va da nessuna parte”.
Marco Ortolani