Al De Andrè emozioni … condensate !

  • Scritto da Marco
  • 17.02.2012  08:30.09

Questo l’articolo che ho scritto per il settimanale “Sette Sere”. Nel frattempo il Giudice Sportivo ha disposto il recupero (con partenza da 0 a 0) per la sera del 29 febbraio.

 

Sembrava una vittoria. E lo sembrava per due motivi: prima di tutto perché la città di Ravenna si era scrollata di dosso la paura, gli allarmismi, le condanne a rimanere murata in casa e aveva raggiunto un rifugio grande, caldo, accogliente, sicuro, colorato e vitale, dove ritrovare un senso di comunità intorno al sempre caro patrimonio umano e sportivo della pallavolo, spegnendo per qualche ora l’indemoniata attività di questi giorni dei riscaldamenti domestici.
Sembrava una vittoria perché il maestoso De Andrè ha un cuore vulnerabile e in giornate di freddo e ghiaccio produce il fenomeno della condensa. L’aria calda dell’ambiente interno contrasta con il gelo della cupola bianca, si trasforma in nuvoletta e in gocce, che precipitano lente e impietose verso il campo. Ma una squadriglia di volontari aveva lavorato tutta la giornata per tirare a lucido il rettangolo di gioco e la RoburCosta aveva irrobustito il servizio asciugatura e spazzolatura.
Il “tradimento” è arrivato proprio dall’… umanità! Nel senso che le 2300 persone presenti hanno portato nuovo calore sotto il cupolone, e il fenomeno della condensa ha raggiunto livelli che i giocatori e l’arbitro Padoan (curiosamente coinvolto, ad Altamura lo scorso anno, dall’unico precedente del genere) dopo un’ora e tre quarti di asciuga&strizza non hanno tollerato (se ne è avuta beffarda conferma quando il pubblico è defluito e nel palasport vuoto… l’acqua non cadeva più!).
Sembrava una vittoria perché la Robur Costa è scesa in campo per l’ennesima volta fregandosene della classifica e del blasone degli avversari. Provando a dare il proprio 100% nella speranza che gli avversari fossero propensi a non controbattere con il loro 100% (perché in tal caso contro la BreBanca Cuneo ci sarebbe stata pochissima trippa per i nostri gattini).
E stava andando proprio così. E anche per questo motivo sembrava una vittoria. Cuneo appariva stanca per il tour de force campionato-Champions league (eliminazione insettimana contro Macerata al set di spareggio, con comprensibile dispendio di energie fisiche, nervose ed agonistiche); il palleggiatore Baranowicz (in campo al posto del monumento serbo Grbic, con un dito rotto) distribuiva robaccia per i propri attaccanti che non sempre potevano risolvere con classe e potenza. Vissotto se ne andava in panchina dopo una prova opaca, rimpiazzato dal più efficace dominicano Caceres, dalla tipica struttura di saltatore caraibico. Si rivedeva in campo anche Giuseppe Patriarca, che calcò il De Andrè 15 anni fa con la maglia del Porto Area Ravenna. Il figaccione Mastrangelo (che mi risulta essere il pezzo di carne più ambito dalle donne che seguono il volley: che siano state loro a creare tutta quella condensa?) rimaneva in panchina, limitandosi ad un’apparizione “da calendario” di pochi secondi per un tentativo a muro.
Mentre i nostri (risolto a favore di Verhanneman il ballottaggio in posto 4 a spese di un Gruszka ancora non all’altezza) guizzavano con orgoglio su ogni palla, chiudendo a proprio favore uno dei due set determinati dal “braccio di ferro” dei vantaggi.
Tutta Ravenna li spingeva con il tifo. Corrado Scozzoli (foto da RomagnaNoi) e Claudio Zauli, veterani dello staff ravennate, compivano una meritoria ed inesausta opera di asciugatura diretta e di coordinamento del plotone di giovani soldatini di supporto (che, per abnegazione e impegno, meritano almeno una bella cena extra per questo faticoso pomeriggio da protagonisti).
Tutto inutile. Stefano Moro – pur assaporando il dolce di un possibile risultato a sorpresa contro la sua ex squadra – si univa alle perplessità della panchina avversaria sull’opportunità di proseguire. Il segno che era proprio finita.
Peccato, perché sembrava una vittoria… E invece la partita (se non verrà data vinta a tavolino per Cuneo) dovrà essere ricominciata da zero a zero(*). E tutte le belle giocate della Cmc viste fra una goccia e l’altra saranno “perse nel vento come lacrime nella pioggia” (cit. da Blade Runner).
(*) il Giudice sportivo ha disposto il recupero per mercoledì 29 febbraio

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