Volley: il giorno più lungo di una città in amore

  • Scritto da Marco
  • 04.04.2011  07:42.59

Ravenna torna in A1 dopo 11 anni. Lo fa con una squadra di bravi ragazzi (forti in campo, corretti, educati e gentili fuori) e con un progetto sportivo che ha raccolto le professionalità e i talenti (e anche le disponibilità) di chi non ha mai perso di vista il volley e lo ha tenuto fra le passioni più care.

E’ stata una giornata lunghissima, aperta prima di mezzogiorno, da chi si era messo in fila per dare la caccia ai 150 biglietti rimasti (e la biglietteria apriva alle 17…). Poi è arrivato un mare di gente (una parte ha gremito il piazzale dove era stato posto uno schermo gigante). Poi è arrivato Kiraly (a propiziare la sua presenza straordinaria credo di aver dato un contributo, ma domani vi spiego tutto meglio!): Poi è cominciata una partita ostica, rognosa, che sembrava facile. Poi si è ingarbugliata fino alle soglie dell’incubo.

Infine e caduto giù, quel pallone che viene da lontano, l’ultimo di una serie infinita di palloni che nella nostra città rimbalzano da settant’anni. Vincono i nostri ragazzi; quelli di oggi che giocano e quelli di una volta che, a bordo campo, hanno ricostruito la storia più bella che lo sport di Ravenna possa raccontare.

Avevo preparato bene la telecronaca che ho svolto per TeleRomagna e che andrà in onda integralmente martedì 5 alle 21 su TeleRomagnaSport (ch. 192) e in sintesi mercoledì 6 alle 23, dopo l’ultima puntata (ovviamente “speciale”) di Sottorete.

In particolare avevo fatto un ragionamento: se la squadra va con sicurezza sul 2-0 (cosa che è sostanzialmente accaduta) sfido la scaramanzia e dedico ciascuno dei 25 punti dell’ultimo set ad ognuno dei protagonisti della promozione (escludevo che Perugia, sotto 0-2, potesse dare ancora fastidio). Ho cominciato con i primi punti, ma mi sono reso conto (verso il 15) che sarebbe stata dura vincere il set, perché il Perugia, con 3 riserve in campo, si era messa a dare un fastidio fastidiosisssimo…

Allora ho interrotto le dediche, ripromettendomi di riagganciarmi allo stesso punto del quarto set, cosa che è avvenuta, ma fra mille patemi, perché gli ospiti… “non collaboravano” e più volte hanno portato la gara alle soglie di un incubo da cui sarebbe stato durissimo risvegliarsi.

Invece, ce la siamo cavata, con minuti di pallavolo un po’ raffazzonata, fatta di nervi e di inerzia, più che di quella chimica sublime di tecnica, armonia, motivazioni, grinta, individualità che ci aveva condotti ad un campionato di vertice ed al ringhioso sorpasso di 7 giorni fa a Padova.

Quasi meglio così. Pathos gratis, adrenalina a mille per scatenare ancora di più la festa finale, a torace nudo esposto, che ha visto lungamente coccolati i ragazzi in campo da un pubblico affettuoso e corretto, che nel bailamme di un impianto gremito ben oltre la capienza ha avuto l’ennesimo merito di non far accadere nulla, se non di aver docciato senza pietà tutta la dirigenza (“acqua fredda” precisa il presidente Casadio, cinto da Fabrizo Matteucci con la fascia tricolore e proclamato sul campo “Sindaco per un giorno”) e spruzzato (acqua e qualche bollicina dei brindisi) le tifose più audaci che si erano avvicinate troppo ai più festaioli.

Riporto di seguito le 25 dediche che avevo riservato al set finale (e che ho invece dovuto dividere fra terzo e quarto set). Vogliono essere anche un mio ringraziamento personale a tutti coloro che hanno dato una mano alla riuscita di questa bellissima stagione sportiva (e sono sicuro di essermi dimenticato qualcuno; me ne scuso in anticipo)

1 – ANGELO COSTA – Il padre della pallavolo italiana. Il maestro il cui insegnamento è tuttora vivissimo anche in chi non ha fatto in tempo a conoscerlo, come dimostra il suo nome, che ancora caratterizza il luogo da cui vi stiamo parlando e la squadra che stiamo ammirando.
2 – LUCA CASADIO – Colui che 5 anni fa seppe vedere più lontano di tutti, partendo per una missione che ha trovato in poco tempo tanti amici ed un insperato successo. E uniamo nel saluto anche il padre EVARISTO, grande ed instancabile tifoso
3 – I vicepresidenti PAOLO MORGAGNI , PAOLO FABBRI – Il primo l’anima roburina di chi seppe raccogliere l’eredità dei trionfi del primo dopoguerra; il secondo l’esempio di chi fu atleta e ha saputo poi rendersi utile allo sport in altra funzione;
4 – Il direttore sportivo PAOLO BADIALI – Prima giocatore, poi allenatore, poi dirigente. Uomo di spogliatoio che ha saputo trasmettere la sua nota di eleganza, di pazienza e di determinazione, cementando il gruppo
5 – GIANMARCO VENTURI il dottor sottile del volley. Il fuoriclasse di ieri, l’affermato professionista di oggi che la pallavolo non l’ha mai dimenticata. Sue alcune indicazioni decisive nelle scelte di mercato
6 – LORENZO RAMBELLI ragazzo all’epoca del Messaggero, si è fatto una bella carriera in giro per l’Italia, ma è tornato a dare il suo contributo in B2 al progetto che stava nascendo, accettando, nell’umiltà della panchina, la gloria dei gradi di capitano.
7 – ANTONIO BABINI E STEFANO PASCUCCI – Citazione speciale, perché questo tandem di amici ed ex campioni romagnoli ha svolto in due anni un lavoro sontuoso, costruendo il gruppo, stimolando le ambizioni, valorizzando i singoli. Babini, dopo tanta gavetta, esplode come primo allenatore, Pascucci è una seconda voce qualificata ed ascoltata.
8 – il tuttofare, l’amico CLAUDIO ZAULI, uomo dai non comuni valori etici e sportivi; STEFANO FOCACCIA, CORRADO SCOZZOLI l’uomo del magazzino e del marketing, DAVIDE PAGLIA, GIANLUCA ZANNI E MASSIMO MELANDRI gli scoutman
9 – MARIA PIA BISSI – Presenza femminile della prima ora in un mondo prevalentemente maschile. Contributo prezioso nel gestire, con le altre “ragazze”, la biglietteria di un palasport troppo piccolo per contenere tanta passione e nella crescita di un volley giovanile ricco di allenatori e insegnanti di sport di grande qualità
10 – ANTONIO CORVETTA – Quando arrivò si capì che le ambizioni erano cambiate, che oltre a partecipare era diventato importante anche vincere. Regolarità e colpi di genio a profusione.
11 – SIRRI TABANELLI MENGOZZI – La targa RA della squadra, gli amici di sempre, i campioni cresciuti nelle difficoltà di un volley povero e ora braccia armate per la Ravenna che torna grande
12 – PLESKO E KOVALCHUK – I due stranieri “per finta” che hanno velocemente assimilato lo spirito antico di questa squadra e se ne sono imbevuti. Il veterano decisivo in mille occasioni e l’ultimo arrivato, umile in allenamento e simpatico fuori dal campo. Due nuovi amici per il volley di Ravenna
13 – STEFANO MORO – Il cannoniere, il bomber, il giocatore di forza e di classe capace di far punti anche quando non è giornata, anche quando le cose non girano. A Padova, una settimana fa, ha siglato il punto dell’inizio della festa, quello del 31/29.
14 – YOSHVANI SALGADO – La nota caraibica, quella musicalità nel saltare e nel colpire che somiglia ad una danza. Muscoli e grinta. Un uragano con la palla giusta
15 – MAURIZIO CASTELLANO – Il leone di Sorrento, un girone d’andata da dominatore alla faccia della carta di identità. Un combattente intelligente e motivato. Altro che esperienza, altro che veterano…
16 – SAVIOTTI, GHERARDI, ZAMAGNI, MONTI – L’ingrato compito di retrovia, con poca luce di ribalta. Ragazzi educatissimi, seri, umili, disciplinati e simpatici. Un grande apporto alla formidabile chimica di squadra.
17 – MASSIMO MATTEUCCI (di CMC), STENO ED EMMA MARCEGAGLIA (e i loro referenti su Ravenna)  Aziende nostrane che si sono imposte in Italia e nel mondo. Leadership che oltre agli affari hanno saputo curare la crescita sportiva del loro territorio. Uniamo nella dedica anche tutte le maestranze e soprattutto quanti vittime, anche recentemente, di inquietanti e dolorosi incidenti sul lavoro.
18 – L’addetto alle relazioni con la stampa SANDRO CAMERANI a cui va il punto numero 18 come quello del suo idolo calcistico Zamorano. E lo speaker GIANLUCA BARBONI, cantore di ogni punto vincente casalingo della truppa ravennate. E tutti i colleghi che hanno ripreso a scrivere belle parole sul nostro volley.
19 – Lo staff MEDICO fatto da professionisti amanti veri della pallavolo, come i dottori ARGNANI, NOBILI, CIRILLI. Il preparatore ERCOLESSI, il fisioterapista BACCOLI, l’osteopata SANTONI. Gente che sublima nel volley la propria passione professionale e sportiva.
20 – Alla squadra di PADOVA , straordinaria antagonista, lepre del campionato per lunghi mesi e sorpassata solo allo sprint. Solo grandi avversarie, rendono grandi, vissute e memorabili le vittorie.
21 – ROBERTO COSTA, il boss, l’uomo che c’è da sempre e sempre ha contribuito alle vicende del volley, fosse di vertice o fosse giovanile e di base
22 – Tutti i RAGAZZINI del settore giovanile, i loro istruttori, le loro famiglie che li affidano con fiducia alle palestre. E’ la magia del volley, iniziata a Ravenna sessanta e più anni fa e che non smette di sedurre e appassionare.
23 – Il regista CLAUDIO SPADARO, i cameramen NICOLA, BENNY, MARCO, STEFANONE, il coordinamento di MICHELA, i contributi di DEBORAH e FILIPPO, la bellezza e il sorriso di ALESSANDRA che ha condotto con me il settimanale SOTTORETE, e l’amico GIANLUCA VALMORRI che ha condiviso il microfono di queste telecronache. La squadra di Europa Service che per TeleRomagna ha lavorato e combattuto con generosità vicino alla squadra
24 – ALEKSANDER SKIBA, NERIO LONTANI, PIPPO BULGARELLI, ROBERTO LOBIETTI, GIORGIO GHINASSI amici perduti che stasera sentiamo ancora vicini, a tifare per noi, ad esultare con noi.
25 – E questo è per voi, amici della pallavolo, popolo del volley di Ravenna, fratelli miei. Abbiamo vinto! Ravenna torna nella massima serie del volley. Apriamo le feste. Su le mani per i nostri campioni !!!

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