La palestrina del Ginanni adesso è il nostro piccolo PalaVigor

  • Scritto da Marco
  • 17.02.2013  00:41.08

Sono tornato nei locali dell’Istituto Commerciale “Ginanni”, dove ho passato tre anni della mia adolescenza.

L’occasione è stata l’intitolazione della palestra al nostro Vigor Bovolenta, che frequentò anch’egli quella scuola, un po’ dopo di me, negli anni in cui il suo talento lo stava instradando verso la luminosa carriera che abbiamo applaudito…

La scuola sta sempre là, in Via Carducci, una delle più tristi e anonime del centro di Ravenna, capace di “accendersi” di umanità solo negli orari di entrata e di uscita degli studenti. Nell’atrio di ingresso si vede la “bidelleria” (una parola che – giuro – non ho mai più sentito pronunciare in questi 27 anni post esame).

Hanno spostato il bar in un altro angolo, ma la signora bionda che lo gestisce, incredibile a dirsi, è sempre quella. Serve una migliorata varietà di stuzzichini impensabile nel 1986, quando ricordo che c’era solo qualche sacchetto di patatine e di polente e qualche bibita, forse qualche quadrato di pizza.

La palestra è sempre uguale. E’ la più grande delle due, dedicata all’educazione fisica delle ragazze (nell’altra, la “vecchia”, facevamo ginnastica noi maschi) era vicino all’aula della mia classe. E’ quella che la Direzione Scolastica ha deciso di dedicare a Vigor.

Alla cerimonia c’erano molti studenti (ad occhio direi che i prodotti anti-acne siano diventati più efficaci di quelli degli Anni Ottanta…), gli insegnanti, la direttrice (nel 1986 si sarebbe detto “la preside”), i giornalisti, i fotografi, molte autorità, tanti amici del volley e la famiglia al completo: Fede con Arianna e Alessandro, i coniugi Bovolenta sr e la sorella Ambra, che ho avuto il piacere di conoscere proprio oggi.

Introduce la Direttrice, mentre dallo schermo incombe (non che dia fastidio, ma la cosa fa un po’ ridere) una grande immagine di… Beyoncè! Di sicuro Vigor da lassù butta un occhio divertito. Noi capiremo dopo.  

Parlano il sindaco Matteucci, l’assessore provinciale Valenti, quello comunale Guerrieri e il candidato Idem, in odore di passerellina pre-elettorale (tutti questi ricordano il Vigor personaggio d’esempio per la gioventù), il presidente Casadio (che ricorda il Vigor padre) e Margutti (che ricorda il Vigor giocatore). I ragazzi del Ginanni si esibiscono in alcune belle canzoni. Una è di Beyoncè (ora capiamo! ma lo schermo gigante, beffardo, manda invece ora una magnifica compilation di immagini di gioco con Vigor…).

Chiude Federica, capace di illuminare tutte le situazioni con l’approccio alla vita che l’Italia ha imparato ad ammirare.

La targa, che verrà esposta da qualche parte, è un’opera in plexiglass dell’amico Ferrino Fanti. Starà lì a ricordare quanto bene sia riuscito a farsi volere un alunno di quella scuola, famoso nel mondo.

Ci si ferma a parlare a lungo nel dopo-cerimonia, per disperdere il meno possibile di quello che Vigor ha saputo lasciarci, anche dopo che per lui è suonata la campanella dell’ultima ora.

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Per ascoltare la bella canzone (con la traduzione del testo molto significativo) “I was here” fate click qui  http://www.youtube.com/watch?v=4IQ8FHdICj0

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