Una città, un solo volley. Nasce il PortoRoburCosta

  • Scritto da Marco
  • 15.06.2013  00:27.25

 

L’ultimo pallone del campionato del Porto è caduto (quello attaccato da Scialò, fuori di due millimetri) e l’ultima squadra ha schiacciato in Piazza del Popolo durante la 24ore. L’ultimo juniores è stato premiato dalla Fipav per la vittoria nei campionati provinciali. L’ultima ginocchiera è stata rimessa in armadio. La lunghissima stagione 2012/13 è in archivio. D’ora in poi, eventualmente, basteranno boxer e bandane per il beach volley.
La presentazione del nuovo progetto pallavolistico ravennate (nell’invito si definisce un piano triennale 2013-2016) è fissata per venerdì 14, in Municipio.
Vi parteciperanno Luca Casadio e Damiano Donati, presidenti della RoburCosta e del Porto, firmatari dell’invito, ma è da supporre che una parte attiva potrebbero averla anche alcune società della provincia, segnatamente il Conselice (retrocesso quest’anno dalla B1) e il Lugo.
Troveranno risposta molti degli interrogativi della vigilia, alcune delle quali si sono già intuite fra le maglie della comunicazione ufficiale, che sinora ha sempre taciuto.
LA FISIONOMIA. La squadra sembra destinata a perdere buona parte della marchiatura ravennate, da sempre connessa con la filosofia RoburCosta: via tutto lo staff tecnico (Pascucci, Albani, Ercolessi, Baccoli, oltre a Fresa, che potrebbe però restare a guida delle giovanili), via lo zoccolo dei giocatori che vinsero l’A2 (Moro, Sirri e Tabanelli, che ha chiuso con il volley) e il giovane Mazzotti. Dei ravennati rimane Mengozzi e si aggiunge l’head coach Bonitta (che sarà all’estero tutta l’estate con la Nazionale juniores), con Lucchi come vice (anche per lui esperienza internazionale nella femminile bulgara).
LA SQUADRA. Si baserà sulla diagonale franco-olandese Toniutti-Klapwick (il tulipano ex Vibo ha i “numeri” per divenire la stella indiscussa della squadra), sui centri italiani Mengozzi e Cester, sul libero campione d’Italia Bari (che però, a Trento, giocava le sole fasi di ricezione). Alla mano potrebbe restare Zanuto (il cui ingaggio scoraggia eventuali altre società interessate a prenderlo) con Cebulj o Tillie. Anche considerando l’emorragia di pallavolisti verso campionati più remunerativi, e il conseguente ridimensionamento del livello medio, può essere roba da metà alta di classifica.
LA DIRIGENZA. Su questo fronte si attendono le novità principali. Casadio dovrebbe mantenere la prima poltrona, mentre Donati sarà il vicepresidente. Si ignorano i destini della “sua” squadra, che cederà sicuramente il titolo di A2 appena conquistato (con il forte sospetto che per esso ci sia pochissimo mercato). Si confermano i ruoli di Margutti come ds, mentre sembra defilarsi il ruolo di Badiali, Morgagni e di un ascoltato consigliere come Venturi, da alcuni mesi comunque più distante dalle vicende della squadra.
L’UOMO NUOVO. La società perde la sua natura assemblearistica e si uniforma al modello “un uomo solo al comando”, affidando le chiavi della città al navigatissimo marchigiano Beppe Cormio. Si tratta del primo dirigente non ravennate nella settantennale storia della pallavolo cittadina. Cormio nella massima discrezione (nessun annuncio ufficiale del suo ruolo, nessuna sua presenza pubblica alle iniziative promosse o partecipate dalla RoburCosta) ha lavorato al mercato, alla strutturazione societaria e ha “dragato” la disponibilità a collaborare delle aziende ravennati per trovare puntelli al conferimento di Cmc e di Donati. L’impresa è tradizionalmente durissima, vediamo se si rilancerà dopo l’ufficializzazione della campagna acquisti.

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