Per il PortoDonati il sapore di Final Four
- Scritto da Marco
- 07.04.2013 22:31.52
A Motta di Livenza (TV) la Final Four di Coppa di Lega Serie B ha visto il Porto Donati Ravenna al secondo posto. Per la società ravennate un buon test tecnico e logistico . Questo il mio articolo per il settimanale “SETTE SERE”
Per il Porto Donati la Coppa di Lega ha avuto il suo top tecnico nella prima giornata, quella della semifinale vinta contro la Libertas Cantù. Tuttavia il picco emozionale si è raggiunto al termine della finale persa nettamente contro il Santa Croce. Simone Bendandi ritirava il trofeo per il secondo posto e conduceva la sfilata dei compagni verso la vetta della tribuna, dove il patron Damiano Donati – alla sua prima uscita pubblica, ancora vistosamente debilitato dopo l’operazione chirurgica – riceveva commosso l’omaggio della squadra.
“Ti portiamo solo questa” sembravano dire gli occhi cerulei del capitano ravennate, un po’ seccato di non poter presentare il trofeo principale. Tuttavia il secondo posto è sembrato congruo ai valori in campo (i toscani sono di altra levatura e con pochi ritocchi potrebbero già essere competitivi in A2) e non va disprezzato per come è maturato, con due gare (sette set su otto, per la precisione) caparbie e di buon valore tecnico-agonistico. Solo l’ultimo set della finale ha visto i ravennati disorientati e buttati fuori dal match da un avversario di grande spessore.
La Coppa di Lega, competizione spesso snobbata nei programmi agonistici delle società di serie B, è stata ben interpretata dalla squadra ravennate. Anzi, dalla società, visto che lo sforzo della “duegiorni” in terra veneta (si è giocato a Motta di Livenza) ha permesso allo staff di dimostrarsi pronto per categorie più alte, con il ds Saporetti e il presidente Villa nel ruolo di capodelegazione, lo staff medico con l’osteopata Thiene e il fisioterapista Baccoli, quello tecnico, comprendente anche Velastri e Chiavegatti a supporto di Bonitta e Lucchi, le rilevazioni statistiche di Leonardi, gli apporti logistici di Gemignani, Cangialeoni e Valmorri.
La semifinale ha visto per un’oretta (e specialmente nel primo set) il Porto Donati brillante degli ultimi tempi, appoggiato alla traccia di sestetto-base su cui Bonitta sta lavorando da un mesetto: Bendandi in regia, Bartoli opposto, Cricca e Belloni al centro, Porcellini e Gherardi alla mano con Spampinato libero. Nel terzo set (sul 2 a 0 per i ravennati), la partita si è riequilibrata. I canturini (primi con 7 punti di vantaggio nel girone A di B1) hanno giocato per il set sul 24/23. Ma sul 25/24 era il neo-laureatoPorcellini ad avere in posto4 la palla per chiudere la contesa. Il pallone usciva di poco, con forti dubbi sulla valutazione dei modesti arbitri della finale (che prima avevano sbagliato un plateale pallone in segno opposto, cosa che ha reso molto morbide le proteste). Sfumato il terzo set Cantù raggiungeva il 2 a 2, ma poi si incartava in una lunga serie di errori in battuta (23 alla fine!) e in attacco che consegnava il match al Porto Donati, più concreto e meno falloso.
In serata il Santa Croce (nome di ottimo auspicio per un torneo di Pasqua…) superava nettamente i padroni di casa del Motta di Livenza, poi sconfitti anche nella finalina per il 3. posto e consolati solo dal buon successo organizzativo dell’evento da loro creato.
La finale era equilibrata e combattuta per i primi due set, ma i toscani si dimostravano più attrezzati per protrarre a lungo quell’eccellente livello di gioco, mentre i ravennati finivano in riserva, soprattutto con l’opposto Bartoli, fin lì determinante, ma limitato nel finale da problemi fisici.
Matteo Bertoli, figlio del leggendario Franco “Mano di Pietra” (oggi apprezzato commentatore TV, presente in tribuna) strappava un meritato premio di MVP della finale.
Il PortoDonati si rituffa ora nel campionato con le idee più chiare. Mentre SantaCroce ha già un piede e mezzo in A2, la promozione attraverso i play-off appare un obiettivo del tutto alla portata del team di Bonitta, se riuscirà a mantenere l’attuale condizione. Si riparte sabato dalla trasferta a Monselice.
POCHI MA… BUONI
La Coppa di Lega di serie B ha visto solo 10 squadre al via (5 del girone A, 5 del B, nessuna del C), complice la scelta di molte società di non affrontare i costi di iscrizione e di svolgimento, giudicati troppo alti. Tuttavia il secondo posto finale del Porto va ben considerato, visto che nel girone eliminatorio erano state superate Conselice (doppio 3 a 0) e Carpi (attuale seconda in classifica, con un 3/1 e un 3/2) e che la qualità della final four era alta. Anche alla luce del risultato di Coppa, l’allenatore Bonitta si è detto certo del valore nettamente più alto del girone B rispetto agli altri due, cosa che, ovviamente, fa ben sperare in vista dei playoff intergirone che partiranno a maggio.
TRADIZIONE NON POSITIVA.
Ravenna ha partecipato per tre volte alla final four di Coppa di Lega B (competizione introdotta nel 1997) ottenendo altrettante volte il secondo posto. Nel 2002 il Porto allenato da Claudio Visani venne sconfitto in finalissima dai padroni di casa del Taviano. Stessa sorte per la RoburCosta di Beccari nel 2009 alle finali di Massa.
Una partecipazione anche alla finale di Coppa A2 (sconfitta RoburCosta a Verona nel 2011 proprio contro i Lupi Santa Croce) e tre alle final four della Coppa di serie A, con vittoria del Messaggero nella stagione 1990/91 a Mestre e piazzamenti nei due anni successivi a Treviso e Perugia.