Il volley di Ravenna 2015-16 e… QPGA !

  • Scritto da Marco
  • 07.03.2016  18:38.25

Il mio articolo sulla partita fra Cmc e Dhl Modena per il settimanale “Sette Sere”.

Per la fine del campionato di pallavolo 2015/16 ho scomodato un bel numero di citazioni della “Canzone del Secolo”.

Un caffè pagato a chi le individua tutte…

 

 

LA SOLITA PICCOLA GRANDE CMC…

 

“Adesso che saprei cosa dire / adesso che saprei cosa fare…”. Quella che è stata definita “la canzone italiana del secolo” si chiude con mille rimpianti e senza più tempo per rimediare all’amore perduto.

Ad un pubblico forlivese generoso di presenze e di calore la Cmc ha fatto vedere la propria potenzialità migliore, scendendo in campo a muso duro contro una big del campionato come Modena, per quanto flagellata dalle assenze.

Bruninho (splendente per i capelli gialli e per una velocità pensiero-azione da delirio estetico), ‘Ngapeth (giocatore che può valere da solo il prezzo del biglietto) e l’esordiente Luca Sartoretti (che brividi per papà Andrea in panchina!) sono bastati a firmare, con una giornata di anticipo, la sentenza di condanna della regular season: niente play off.

Se ne va il secondo obiettivo di stagione che si aggiunge al mancato raggiungimento del primo (la qualificazione per la Coppa Italia) a dimostrazione di una stabile estraneità dei giallorossi ai risultati necessari per dare un senso numerico al campionato e all’intero progetto tecnico.

Ma dietro le “magliette fini” dell’ultima versione casalinga della Cmc si immaginava tutto: i valori tecnici, la mentalità, le individualità, la grinta, la personalità, la compattezza… tutte quelle cose che, messe in campo con una sola virgola di continuità in più, avrebbero permesso il raggiungimento della griglia play off. Con una stabilità di rendimento maggiore, poi, i romagnoli avrebbero potuto essere clienti di medio-alta classifica. Ma troppe voragini, amnesie, corse affannate, stelle cadute e cose proibite. Le pagine nere della stagione sono state tante, a volte addirittura imbarazzanti, per una squadra che si era presentata come bandiera di uno spirito garibaldino.

Il post-season propone un play-off per il posto europeo in Challenge. Fatichiamo a credere che la società chieda sangue e sudore alla squadra per conquistarlo. Sarebbe una cambiale impegnativa da onorare in una prossima stagione ancora avvolta da mille incognite. A fine mese il Consiglio Societario si riunirà per capire su quali forze si potrà contare. Sul tavolo, presumibilmente, la posizione del dg Beppe Cormio, il cui contratto triennale è in scadenza. La riconferma della figura di un “console straniero” implica progetti ambiziosi per i quali potrebbe non esserci più (se mai ce n’era prima) carburante economico.

L’alternativa è un ritorno alle origini e un utilizzo di sole potenzialità interne cittadine, cresciute in questi anni grazie alle esperienze di Superlega e all’impulso organizzativo dello stesso Cormio.

“Ti amo davvero! Ti amo lo giuro!” ha urlato il pubblico di Ravenna quando, per tre volte quest’anno, ha avuto la possibilità di riabbracciare il proprio sport preferito, dopo averlo guardato con sospetto nella sua migrazione forlivese.

Ma i grandi amori vanno corteggiati e meritati. Politiche di comunicazione e di promozione adeguate da parte della società. Abbonamenti, biglietti, tifo, passione e un po’ meno snobismo da parte degli sportivi. Spirito combattivo e attaccamento alla maglia da parte degli atleti (anche quelli del settore giovanile, fondamentali per alimentare il movimento e ridurre futuri costi). Sponsorizzazioni da parte del tessuto economico cittadino. Attenzione e ascolto da parte della Amministrazione Comunale (qualunque sia ad uscire dalle prossime elezioni) che dovrà fare i conti con la “pietra” matteucciana della promessa di giocare al De Andrè. Una piccola, grande e impegnativa scommessa.

M.O.

 

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