Tutti i campioni a Delfino: ma M & M… a Stile Libero!
- Scritto da Marco
- 11.08.2009 15:56.59
Il delfino è un animale intelligente, generoso e simpatico (foto a lato con la giocatrice di Aruba Marieke Buuts): forse è lui ad ispirare i comportamenti dei
ragazzi del beach tennis Cervia, che svolgono la loro attività nelle spiagge e si sacrificano con un volontariato professionale ed organizzato in vista dell’avvenimento a cui ciascuno di essi tiene: il torneo di agosto a Pinarella. I giocatori sanno che la spiaggia di Pinarella darà i responsi più attendibili sui valori in campo, perché lì ci saranno i migliori, perché lì montepremi, pubblico e organizzazione inciteranno ciascuno a dare il meglio.

Ed è andata proprio così: 104 coppie iscritte al torneo maschile, ovvero tutto il meglio del panorama nazionale ad eccezione di una dozzina (il numero è opinabile, votate la vostra opinione nel sondaggio) di coppie rimaste prigioniere dei gulag (ma a Cervia alcuni hanno chiesto… asilo politico)
26 gironi eliminatori ed un super-tabellone aperto con i trentaduesimi già nel pomeriggio di sabato.
La domenica mattina alle 9 via ai sedicesimi (il Delfino è anche il torneo fisicamente più dispendioso del circuito, con 9 partite in due giorni, giocate sempre ben sopra i 30 gradi e con molta umidità); poi prima di pranzo gli ottavi (con molte partite risolte in drammatici tie-break, come quella vinta da
Vigliotti-Bondioli su Taroni-Viarani (nella foto a destra una delle coppie più longeve del nostro beach tennis) o quella vinta da Fantini-Burnacci su Catalano-Dall’Osso); quindi nell’infuocata controra i quarti di finale; infine, riservato ai soli superman, il rodeo delle semifinali. Tre dei quattro binomi erano gli stessi del mondiale di Rimini, con la novità dei riccionesi Giusti e Conti al posto dei giovani emergenti forlivesi Fantini e Burnacci, stoppati ai quarti dall’intramontabile classe di Bianchedi e Di Cori, che cominciarono a giocare praticamente mentre loro cominciavano a parlare…

Sull’arena centrale i riccionesi Giusti e Conti impegnavano a fondo Ricky Sarti e Peo Barbieri, cedendo un primo set sul filo, risolto dai N.2 del seeding non senza un po’ di fortuna. I valori emergevano più chiaramente nella seconda frazione, quando Conti accennava a problemi di crampi e benzina nel serbatoio delle due Torri di Riccione sembrava non essercene più.
Esecuzione da killer, invece, per Mingozzi (in grande confidenza con il suo potente servizio) e Marighella che al campo laterale maltrattavano i regolari Bianchedi e Di Cori (nella foto sul podio finale), quest’anno sempre
continui in zona semifinale.

Tutto pronto, quindi, per la finalissima, davanti a tribune gremite oltre la capienza, alle telecamere di due emittenti e ad un affetto vero e sincero del pubblico per i 4 forti e amati campioni in campo.
La finale manteneva lo stesso filo conduttore di sette giorni fa a Rimini: gara vera nel primo set, dove erano poche palle “roventi” ad assegnare il successo agli M&M. Calo di tensioni e di motivazioni da parte degli sfidanti e pura accademia di Alex e Teo nel secondo, con giocate da urlo dei campioni del mondo sottolineate dai sorrisi quasi compiacenti degli “artigiani del beach tennis” (dati i loro cognomi…), che, preso atto della sconfitta, “scortavano” gli amici-avversari verso l’ennesimo trionfo, senza perdere lo spirito (Peo aveva peraltro esordito alla grande, iniziando il riscaldamento indossando un ironico casco protettivo da motociclista) e continuando ad offrire spettacolo.
Esultanza finale liberatoria per Alex e Teo (nella foto mentre ricevono dall’Assessore del Comune di Cervia il prestigioso trofeo creato dal marmista cervese ZAMUNER), che lanciavano al pubblico le divise da gioco per
indossare una sorridente Tshirt verde da dedicare a chi da un anno non c’è più e che lassù avrà dovuto nuovamente offrire da bere a tutti per festeggiare la vittoria della coppia preferita.

.
-o-o-o-
.
Super spettacolo anche fra le donne: il tabellone sembrava da subito soffiare forte sulle vele della finale annunciata: una gara carica di fascino fra la coppia più in vista dell’estate, composta da Federica Bacchetta e Giulia Spazzoli (che proprio per non mancare a questo torneo avevano compiuto scelte sportive e umane sofferte e
dolorose) e l’inedito abbinamento di due super-women della specialità, un po’ più “nascoste” durante l’estate da un minor numero di tornei disputati: Simona Bonadonna e Violante Battistella.

Ne è uscita una gara superba, che duetta in qualità con la finale del mondiale IFBT di due anni fa (allora c’era Micky del Pasqua, oggi sostituita nel quartetto big da Giulia Spazzoli). Un serrato punto a punto con giocate prolungate e ricoperte di applausi di un pubblico sempre competente. Sul sei pari era il guizzo di Simona e Viola a trovare le avversarie senza più difese, ma pronte ad abbracciare le vincitrici, con la consapevolezza di aver onorato alla grande l’impegno e lo spettacolo (nella foto a sinistra Giulia e Federica sul
podio di Rimini, mentre sotto Bonadonna e Battistella scendono in campo con una divisa viola in onore della campionessa ferrarese).

.
.
.
.
.
.
.
..
.

.
.
.
Viola riceve il “premio partita” dopo la finale vinta
.
.
.