Un Torneo Tutto Rosa

  • Scritto da Marco
  • 03.07.2009  15:42.40
Hanno vinto Elisa Marino e Patrizia Pirazzini, da molto tempo “in pista”, ma ancora capaci di migliorare il loro livello di gioco. E’ stato un bellissimo torneo, con 54 partecipanti fra le quali quasi tutte le migliori. In finale sono arrivate anche Simona Bonadonna e Katia Ghermandi che si sono arrese solo al tie-break. Bellissimo l’effetto delle canotte rosa regalate ed indossate da tutte le giocatrici. Si sono raccolti quasi 700 euro da devolvere a Linea Rosa. Sandro del Bagno Oasi, soddisfattissimo, ha detto che la replica del torneo il prossimo anno è più che scontata!
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Il Bagno Oasi ospita il 4 luglio un torneo dedicato alle donne, con la collaborazione di “Linea Rosa”. Sarà il preludio all’attesissima “Notte Rosa” che incendierà la Riviera di mille feste profumate di seduzione.
A quindici anni dalla sua fondazione l’attività di Linea Rosa è rivolta alla difesa della dignità e della sicurezza delle donne. Il beach tennis può offrire una ricetta di sicurezza per le donne? In un certo senso sì…
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Alla presentazione in Comune c’erano le autorità cittadine (anche il sindaco Fabrizio Matteucci e l’assessore alle pari opportunità Giovanna Piaia) e le dirigenti di Linea Rosa.
Hanno presentato il ricco programma di iniziative per la Notte Rosa e piccole “cartoline-promemoria” contenenti suggerimenti spiccioli destinati alle ragazze e alle donne per aumentarne la sicurezza quotidiana: si va dall’evitare di affrontare da sole luoghi bui, al tenere il telefono a portata di mano, al chiudere dall’interno le porte dell’auto e ad altri accorgimenti per ridurre il margine di pericolo.
E’ stato presentato il libro “Riprenditi la tua vita – Le otto chiavi di Veronica” scritto da Veronica De Laurentis, figlia del celebre produttore cinematografico e sorprendentemente rimasta vittima (visto il censo e il prestigio della famiglia) di una triste storia di violenza.
L’assessore Piaia ha poi sottolineato le storture di una società che troppe volte tende ad identificare e valorizzare la donna prevalentemente attraverso il corpo e con il richiamo sessuale connesso (uso di donne nude nella pubblicità, criteri estetici dilaganti anche in politica a scapito del merito, ecc).
 
Ultimati questi interventi mi sono permesso una provocazione…
 
La signora De Laurentis – penso e ho anche detto al microfono della sala consiliare – sicuramente non conosce il beach tennis! Non ho letto il suo libro, ma probabilmente fra le “otto chiavi” con cui ha cercato di riaprirsi una strada per una vita normale non ha considerato la nostra pratica.
A mio avviso lo sport (in generale) è chiave decisiva e determinante anche per affrontare situazioni drammatiche come quelle create dalla violenza sulle donne. Attraverso lo sport una donna prende coscienza del proprio corpo; attraverso il confronto con le avversarie matura nel carattere; attraverso le regole e la disciplina prende coraggio e fiducia nei propri diritti…
E se questi vantaggi sono comuni a tutti gli sport, ce ne sono alcuni che sono propri solo del beach tennis: il “nostro” gioco vede le atlete giocare praticamente senza vestiti e vivere liberamente e con consapevolezza anche l’esposizione del corpo nudo.
Molte delle atlete sono attraenti, ma lo sport non regala niente all’aspetto fisico: non si diventa certo campionesse perché si è carine. Lo sport tiene alla larga quei vantaggi che, altrove, un bell’aspetto può regalare.
E infine, soprattutto, il beach tennis crea gruppi e amicizie importanti, rapporti di sorellanza, vicinanze che sostengono e proteggono. Un’amica fidata e vicina è una garanzia anti-violenza più importante di un telefonino sempre acceso o di una minaccia di denuncia. Il beach tennis queste cose le sa e all’interno di un ambiente di gioco le nostre girls si sentono al sicuro.
 
Una postilla finale: nel logo voluto dall’amico Sandro del Bagno Oasi campeggia una catena di grossi anelli d’acciaio spezzati. Il torneo è aperto a tutte grazie alle sue finalità di solidarietà.
Anche dividere le amicizie è violenza. Anche se dopo aver contribuito in modo decisivo a crearle.

 

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