A San Benedetto Meliconi e Calbucci ancora imprendibili

  • Scritto da Marco
  • 04.07.2011  09:21.40
Terzo appuntamento con il Golden Tour: si era partiti dalla spiaggia di Marina Romea, poi il beach tennis ha esplorato le potenzialità dei centri sportivi, prima Rovigo e quindi San Benedetto del Tronto…
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Si è giocato nei 3 campi del Geko Club e in quelli dell’adiacente camping. Il tema iniziale era la caccia agli imprendibili Calbucci e Meliconi  vincitori delle prime due tappe (a spese di Mingozzi-Marighella, finalisti in entrambi i casi) e in un momento di grazia che ha consentito loro di vincere anche i mondiali di Roma e gli italiani di Terracina.
Molto qualificato il campo-partenti: il numero dei “professionisti” del racchettone (ovvero dei giocatori che viaggiano e giocano con un potenziale obiettivo di vittoria i tornei più importanti) è decisamente aumentato e per vincere un torneo è necessario star svegli sin dagli incontri di qualificazione, che, fino a pochi anni fa, i top team superavano in carrozza.
Dopo un primo turno flagellato dal maltempo gli ottavi vedevano la prematura uscita di Maldini-Gambi, alla ricerca di una continuità di rendimento che possa esaltare il loro straordinario potenziale, di Ludovici-Petrucci e di Chirico-Mattei, fra gli altri.
Nel “quarto” del campo centrale Cappelletti (tornato alle gare dopo la maturità scolastica) e Carli regolavano Rosatone-Strano, risolvendo una partita equilibrata con una maggior qualità di gioco nei punti decisivi.
Mingozzi e Marighella eliminavano la coppia di nuova formazione Bondioli-Barbieri; Speranzini e Omiccioli chiudevano il loro ottimo torneo infastidendo Calbucci-Meliconi, mentre Tazzari-Garavini si imponevano su Guercio-Avantaggiato, altra coppia composta in extremis, che può ben valutare il proprio risultato a San Benedetto.
La semifinale del “centrale” era senza storia: Carli-Cappelletti subivano oltre misura la qualità di gioco di Meliconi-Calbucci, capaci di togliere tutti gli assi dal mazzo degli avversari, disarmandoli subito, a partire dal temuto servizio di Cappelletti che non riusciva ad essere devastante contro la coppia di ribattitori più forte del mondo.
Molta più battaglia nell’altra semifinale, con un “classico” come Tazzari-Garavini contro Marighella-Mingozzi. Questi ultimi portavano a casa il match con un tie-break nel primo set e una lotta serrata nel secondo.
In finale, quindi, nonostante le insidie di un tabellone impegnativo, giungevano ancora le stesse due coppie. Bilancio finora di 2 vittorie per gli M&M (Reunion e Mauritius) e 2 per gli avversari (le prime due tappe del Golden Tour). L’andamento della finale era però inaspettato: con un gioco pulito ed efficace in tutti i fondamentali (a partire dalla risposta, capace di imbavagliare la ben nota potenza e la sagacia tattica degli avversari al servizio) Calbucci e Meliconi scavavano un fragoroso vantaggio di 5 giochi a 0. Alcune grandi giocate di Alex e Teo portavano il punteggio ad un più “digeribile” 6/3 finale.
Ma anche nel secondo parziale (più bello e intenso del primo) Calbu e Melico schizzavano via dai blocchi a velocità doppia (3/0) controllando il ritorno (comunque di buona qualità) degli avversari e stampando il 6/4 finale.
Terzo trofeo “sabbia e palla” AGB per la nuova coppia regina del beach tennis mondiale, che sembra poter giocare a livello altissimo, senza sbavature, senza cali di tensione e senza subire mentalmente alcun tipo di avversario, con un picco di qualità nella risposta al servizio e nella capacità di tenere bassissimo il numero degli errori.
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In campo femminile (assenti le iridate Briganti-Olivieri) ancora più facile prevedere la composizione della finale, visto il numero più basso di coppie competitive: ad ostacolare le due prime teste di serie potevano essere solo le semifinaliste Curzi-Pretolesi e Visani-Cimatti, che infatti dimostravano buon gioco nelle sfide dirette (Visani-Cimatti in vantaggio anche un set a zero), che però promuovevano come da pronostico Bonadonna-D’Elia (già vincitrici a Rovigo) e Bacchetta-Spazzoli (finaliste sia a Marina Romea che a Rovigo e ancora a caccia del primo trofeo Golden Tour).
La finale seguiva un andamento tipico della ben nota imprevedibilità femminile: Bacchetta e Spazzoli (quest’ultima determinante con una lunga serie di difese a terra su palle molto difficili) si procuravano un vantaggio di un set e di 4/1 nel secondo che sembrava decisivo, vista una certa fallosità soprattutto di Eva, che non trovava continuità con il suo colpo d’attacco, nettamente il più bello e potente del circuito.
Eppure sul 4/1 la coppia in vantaggio lasciava “respirare” le avversarie (scambi che alzavano e allungavano le traiettorie), che trovavano i punti per rimanere in partita e ritrovare fiducia, con una rimonta che lasciava Federica e Giulia spiazzate e senza contromosse.
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Cerimonia finale con la simpatia del Geko Club e del gruppo Plus Sport, che ha reso ospitale ed accogliente l’ambiente in cui si è svolto il torneo. Tuttavia la formula di gioco all’interno dei centri sportivi, pur se talvolta funzionale, mostra inevitabili limiti di visibilità e di promozione dell’evento (le gare si sono giocate praticamente senza pubblico e i giocatori non hanno avuto alcun contatto con la località, ricca dell’eleganza, del buongusto e della pulizia della riviera marchigiana, che merita una visita accurata) . Il beach tennis è invece chiamato a riconquistare le tribune piene di gente che si addicono allo spettacolo proposto, nonché il suo ruolo di contributo all’offerta turistica che le località interessate al concetto di “vacanza attiva” possono ricevere dai campioni e dalle campionesse dei racchettoni.
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Il Golden Tour si sposta fra due settimane a Viareggio e a fine mese sarà di scena a Lido Degli Estensi, prima del Master finale di Lido Gandoli.

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