Dushi Aruba 2013 – Terzo Giorno –
- Scritto da Marco
- 15.11.2013 13:28.47
DUSHI ARUBA – TERZO GIORNO
Ricordo che gli eventi sul campo centrale sono ripresi da una troupe di tre telecamere e ritrasmessi in costante diretta streaming sul sito www.itftennis.com
Il giovedì dell’ITF di Aruba è stato dedicato ai tornei “minori”, che sono partiti di buon mattino e sono terminati a tarda sera.
Difficilmente potete immaginare cos’è capitato sull’arena centrale (la “Amstel Bright Arena” dal nome della marca di birra che spadroneggia al bar, con dati di vendita da capogiro, mentre i capogiri non vengono a berla, perché è molto leggera) quando è caduta l’ultima pallina del torneo under16, vinto da due venezuelani di bassa statura e di tanta grinta, su una coppia mista (ovviamente tollerata anche se il torneo era maschile) composta da Francesca Bonarini (figlia del celebre giocatore ed organizzatore bolognese) e dal cugino Lorenzo, che si sono peraltro splendidamente battuti per tutto il match, considerando anche che, a 16 anni, la differenza di potenzialità fra un ragazzo ed una ragazza comincia a diventare rilevante, mentre prima di quella età i due sessi possono competere ad armi praticamente pari.
Ebbene la “curva” venezuelana (i sudamericani se ne sono letteralmente intestata una, occupandola in modo quasi militare) è franata in campo per avvolgere nelle bandiere e portare in trionfo i due soldini di cacio che avevano fatto “l’impresa”. Il delirio è durato parecchi minuti con i sudamericani a esibire lo smisurato orgoglio per i loro campioncini. Davvero una festa coinvolgente, che in molti hanno ripreso e rimandato negli spazi facebook e youtube.
Per completezza diciamo che due soldini di cacio venezuelani, ancora più soldini di quelli dell’Under16, hanno posto fine in semifinale al cammino del sottoscritto nel torneo “fun”, che ho disputato con l’olandese Simone Vanderqualchecosa, davvero troppo dolce e carina perché le si faccia notare una certa… incompatibilità con la nobile pratica del racchettone (e comunque grazie a lei per la divertentissima esperienza).
Altra super-festa per la vittoria di una coppia locale su una brasiliana nella finale del torneo “Master”, riservato agli over. Anche qui tripudio di bandiere. Stavolta quelle celesti dell’isola, colore scelto per ricordare il mare, bordate da una doppia striscia dorata a ricordare le spiagge chiare, su cui spicca una stella rossa, che rappresenta l’isola stessa. Il progetto grafico si deve ad un ragazzo delle superiori che vinse un concorso indetto negli anni settanta per trovare un vessillo ad un’isola che sanciva l’autonomia dalle Antille (la prevista sovranità totale, invece, è stata sempre rimandata, e alcune materie come la difesa e la politica estera sono gestite direttamente dal governo olandese).
Il piatto forte della giornata è stato il torneo open di Doppio Misto. La pratica conserva ancora un certo richiamo, come testimoniano i nomi dei giocatori iscritti, con pochissimi forfait, alla caccia di un montepremi comunque interessante.
Alla fine hanno vinto i brasiliani di Rio Joana Cortez e Vinicius Font, al loro primo risultato prestigioso nella specialità. Un risultato che arriva con un certo ritardo, viste il valore dei due e il bonus di schierare a destra una giocatrice mancina come Joana (nel top ranking è praticamente l’unica “cagnotta” come si dice in portoghese).
Molto bella la finale, che ha visto Vinicius e Matteo Marighella (campione del mondo della specialità, con titolo vinto a Cervia con Sofia Cimatti, proprio contro la Curzi) duettare a lungo a suon di giocate spettacolari. Molto bene Giulia Curzi per i primi due terzi del match, mentre nel finale è uscita l’efficacia di Joana, ex tennista di Fed Cup, fisico asciutto come i suoi modi e i suoi comportamenti, non certo allineati con la caciara della torcida verdeoro,ma sobri e compassati. Sette a quattro il risultato del tie-break decisivo, giocato sul 6 pari del set unico.
A proposito: è noto che ad Aruba tutte le partite si giocano con musica altissima. I dj sono soliti proporre musica ballabile, con una forte preferenza per i pezzi brasiliani. Ebbene, sono andato a fare una protesta ufficiale al mixer che è stata accolta. Così ho preteso che ci fossero anche pezzi italiani. Quando mi hanno chiesto di comporre la lista ho indicato un pezzo di Ligabue, uno di Jovanotti e uno di Vasco Rossi. Non ho voluto “esagerare” (chi mi conosce sa a cosa mi riferisco). Mi sembra che la nostra musica sia stata apprezzata da tutti ed è parsa del tutto all’altezza dei ceccerececce e dei parapppapppapppa alla brasiliana, proposti senza sosta.
In semifinale i due brasiliani avevano estromesso anche Alex Mingozzi, in coppia con la tedesca Biglmeier, in ossequio alla nuova filosofia di Mingo di chiudere con i partner italiani (da quest’anno ha composto una nuova coppia con Vinicius Font).
Domani (venerdì) la competizione per nazioni; nell’abituale report giornaliero inserirò anche la composizione dei tabelloni, che l’arbitro Morelli ha già diramato. I favori del pronostico si concentrano sui detentori Garavini-Calbucci (il primo è stato finalista in singolare e ha giocato il misto con la venezuelana Diaz, il secondo si è preservato per il solo torneo di doppio); da tenere d’occhio la nuova coppia Marighella-Strano (“Matrix” ha vinto 4 delle 5 edizioni del torneo, “Strange” è stato semifinalista nel 2012), i collaudati Cappelletti e Carli (anche per loro in questi giorni solo qualche allenamento) e i già citati Font-Mingozzi, in attesa di vedere possibili inserimenti di brasiliani e venezuelani e di (ma è meno probabile) francesi. Assenti a questa edizione i russi e gli spagnoli.
Un saluto dalla “dushi” (bella) Aruba, dalle mille lingue e dalle mille bandiere.