A Viareggio il sigillo di Tazza e Gara

  • Scritto da Marco
  • 19.07.2011  19:48.21

 

Magnifico successo della tappa viareggina del Golden Tour AGB, giunto al suo quarto episodio. I ragazzi di Viareggio Versilia Beach Tennis e di Bad Players hanno fatto le cose per bene e con passione, dando la miglior cornice allo spettacolo dei racchettoni.

E la qualità del tabellone e del gioco è stata congrua alle ambientazioni create all’ “Andrea Doria” di Torre del Lago: l’estate, giunta al suo clou, sembra offrire anche al beach tennis i suoi momenti migliori.

 

Nessuna sorpresa dalle gare di qualificazione del sabato, con pronostici sostanzialmente rispettati. Tabellone quindi “robusto” e quasi tutto il meglio del ranking allineato al via con bellicose intenzioni, tanto che i favoriti sbarcavano in massa ai quarti di finale della domenica mattina, con l’ inserimento relativamente meno atteso costituito dal ferrarese Matteo Catalano e dal romano Marco Guercio. Significativa la battuta con cui “Cata” rispondeva a chi si complimentava per questa qualificazione: “E’ difficile raggiungere i quarti di finale di questi tornei; i posti sono quasi tutti prenotati! Io di solito prenoto sempre molto in anticipo, ma capita che trovo lo stesso tutto pieno e mi tocca star fuori…”.

Cata e Guercio, peraltro, metteranno in difficoltà nei quarti Tazzari e Garavini, aggiudicandosi anche un set. Quarto di finale autoritario per i campioni del mondo Calbucci e Meliconi (imbattuti al Golden Tour dopo le prime tre tappe) che mettevano velocemente fuori partita i pericolosi pugliesi Cramarossa ed Avantaggiato.

Formidabili gli altri due quarti di finale: i giovani romagnoli Carli e Cappelletti (campioni d’Italia indoor lo scorso marzo) partivano in vantaggio, ma subivano la ringhiosa rimonta di Rosatone e Strano, risolvendo la gara solo dopo due ore e mezza al tie-break del terzo set.

Da epica del beach tennis la gara fra le teste di serie N.1, i ravennati Mingozzi/Marighella e la coppia di concittadini Maldini/Gambi, ricompostasi dopo alcuni anni. La sfida durava due ore e 40 minuti ed era ricchissima di “circoletti rossi”: il pubblico della Burger King Arena saltava volentieri il pranzo per non perderne uno scambio. Un interminabile applauso siglava la vittoria orgogliosa di Maldini e Gambi con un punteggio (5/7 7/6 7/5) che dice tutto. “E’ stato il ruggito di un leone – ha commentato Nicola Gambi, ritrovato nel circuito dopo la brutta vicenda di una squalifica – per noi è difficile dare continuità a questi risultati, ma abbiamo dimostrato di saper interpretare come pochi questo gioco”.

Dopo pochi minuti Gambi e Maldini tornavano in campo, forse mentalmente scarichi, chiudendo il torneo in semifinale contro Tazzari e Garavini (foto a lato da beachtennistime.net) , apparsi in grande condizione.

Sul campo centrale tentativo di insubordinazione del giovane cesenate MicheleCappelletti ai danni del suo maestro di beach tennis Alessandro Calbucci. Micky, in compagnia di Carli, si esaltava nel suo gioco alto e potente, caratterizzato da smash efficaci anche da posizioni “scomode”. I due tenevano il match in mano per tre quarti d’ora, ma subivano il ritorno autoritario dei campioni del mondo, che rovesciavano il punteggio, proseguivano in crescendo e si imponevano in tre set, respingendo, almeno per stavolta, l’assalto alla loro leadership. Proprio queste due coppie rappresenteranno l’Italia agli Europei in Bulgaria di settembre.

In campo femminile navigazione (ancora una volta) tranquilla per le 4 favorite. In semifinale le iridate Olivieri-Briganti, in leggera difficoltà, cedevano il secondo set a Spazzoli-Bacchetta, ma recuperavano al long tie-break. Bonadonna-D’Elia avevano la meglio su Visani-Cimatti.

In finale gara sul filo della parità fra le due coppie che si erano spartite la vittoria nelle prime tre tappe (la prima a Olivieri-Briganti, le altre due a Bonadonna-D’Elia, con le rivali però assenti). La forlivese Simona Bonadonna risultava lucida nell’interpretazione tattica del match e nella gestione della compagna, partita fuori giri con il suo temibile gioco d’attacco e ritrovatasi giusto in tempo per dare punti decisivi alla vittoria allo sprint della sua coppia.

Centrale tirato a lucido per la finale maschile (ottimo il lavoro dei tanti giovani dell’organizzazione) e tribune gremite da circa 300 bagnanti nonostante il pomeriggio bollente. Nella città del più famoso arbitro al mondo, il beach tennis scopre “il suo Collina” in Stefano Cappelletti, uomo in grado di riscuotere la fiducia di tutti e chiamato a valutare soprattutto la nuova applicazione del gioco a muro, con il possibile fallo di invasione, per il quale era stata anche introdotta per la prima volta la fettuccia di metà campo sotto la rete. In realtà non ce ne sarà bisogno, perché i grandi interpreti di questa opzione di gioco, Tazzari e Garavini, decideranno di non avvalersene, al contrario di Ercoli e Petrini, che negli ottavi provavano a lungo la soluzione spregiudicata a rete contro Meliconi/Calbucci.

Una pecca, invece, aver lasciato all’auto-arbitraggio altre partite dell’arena centrale e persino la finale femminile, anche se in ogni circostanza atleti e atlete hanno fornito smaglianti dimostrazioni di fair-play.

Alessandro Calbucci e Luca Meliconi partono quindi a caccia del poker (dopo le vittorie a Marina Romea, Rovigo e San Benedetto, sempre in finale contro Mingozzi/Marighella) ma il loro gioco stavolta appare inceppato, soprattutto nelle soluzioni di Calbucci su palla alta. Paolo Tazzari fa valere i suoi tocchi liftati, mentre Marco Garavini “fa legna” con la sua schiacciata, la più violenta del circuito (ma attenzione anche a quella di Michele Cappelletti). I due vincitori del “Città di Cervia” 2010 prendono subito il controllo di una finale spettacolare e quando un problema muscolare limita Calbucci, la stessa ha comunque già emesso il suo verdetto.

Si finisce con Tazza e Gara vincenti e tanti ragazzini festosi in campo davanti alle telecamere di Supertennis. All’appuntamento con il grande beach tennis la Versilia si è fatta trovare prontissima, scacciando via con la propria passione anche la disastrosa tempesta di vento che il meteo aveva erroneamente previsto per la giornata finale (ladri di stipendi e di verità, come sempre: quando si parla di “costi della politica” da limitare vorrei che si inserissero anche i tagli a questa categoria di ciarlatani)

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