Dushi Aruba :-)
- Scritto da Marco
- 08.04.2016 16:31.08
La bella (in lingua locale “dushi“) isola caraibica di Aruba, nelle Antille Olandesi, è il più conosciuto paradiso esotico del beach tennis.
Ho visto 5 delle 8 edizioni del torneo internazionale, vivendo esperienze indimenticabili.
Il torneo – partito nel 2008 in modo anonimo, grazie ai consigli e agli indirizzi dei nostri giocatori – è ora uno dei fenomeni di costume e di businness più importanti dell’isola.
Per il web magazine specializzato “Smash On The Beach” ho scritto un pezzo per riassumerne i punti di forza…
I “PLUS” DI ARUBA
Il torneo di Aruba si è ormai consolidato come evento più spettacolare e “glamour” del calendario beach tennistico. Forse in altri contesti (Cervia in primis) il nostro sport ha una qualificazione migliore dal punto di vista strettamente sportivo e fa passi più importanti nel suo percorso verso il riconoscimento dell’opinione pubblica e del Comitato Olimpico (per esempio arbitraggio in tutte le partite, rispetto di tempi e regole).
Tuttavia i giocatori e gli spettatori che partecipano al torneo di Aruba hanno la sensazione di un’esperienza unica, di un momento magico che unisce un grande divertimento ad un livello di gioco che rimane comunque ottimale, anche nella festa più fracassona. Arrischio un paragone con la Formula Uno, che ha il suo appuntamento più affascinante a Montecarlo, proprio lì dove i motori non possono esprimersi al massimo, dove tutto sembra ostile ad una corsa di bolidi.
Vediamo quali sono i “plus” del torneo di Eagle Beach.
1. LE DONNE
Come sanno tutti i pr di discoteca, tutti gli organizzatori di eventi, tutti gli animatori di feste, le belle donne sono ingredienti importanti per il buonumore di tutti.
Certo, le belle donne sono in tutto il mondo, ma ad Aruba le giocatrici sorridono più volentieri davanti all’euforia che si crea intorno ai tornei che le vedono protagoniste. E le ragazze locali – benestanti e un po’ annoiate dalla dolcevita dell’isola – attendono l’arrivo dei campioni con una dichiarata voglia di trasgressione. Dinanzi alla comune passione sportiva cadono più facilmente inibizioni e vincoli
2. LA MUSICA
Le partite, soprattutto sull’arena centrale, si giocano con musica assordante. Normalmente i giocatori non la accetterebbero. In altri teatri del beach tennis non sarebbe nemmeno possibile proporla a questo volume per motivi di quiete pubblica. Ad Aruba i tormentoni della dance music ti ricordano sempre che sei dentro ad una festa. Lo percepiscono anche i giocatori, che rimangono rilassati senza che la loro qualità di gioco diminuisca. Nella playlist prevalenza di brani brasiliani; quest’anno si sono affacciati timidamente anche Ligabue e Jovanotti, omaggio minimo (e da ampliare) alla nazionale che domina questo torneo dalla sua origine.
3. LE LINGUE
Ad Aruba tutti parlano l’inglese e lo spagnolo (oltre all’olandese e al papimiento, per quanto scarsamente utili alla conversazione internazionale) . Ciò vuol dire che entro dieci metri c’è sempre qualcuno che può tradurti quello che vuoi dire. O perlomeno cercare di capirlo. Oppure far finta di poterlo fare…
4. LA POSIZIONE
Aruba è nel sud dei Caraibi, su rotte tradizionalmente frequentate dai turisti statunitensi. Questo favorisce la presenza di giocatori USA (gli States, in progresso nel beach tennis, sono determinanti per l’affermazione mondiale di una qualsiasi disciplina sportiva), oltre alla forte squadra venezuelana e alla marea verde-oro della nazionale brasiliana, giunta sull’isola con 300 elementi ed espressione di un movimento pronto per sfidare la leadership italiana.
5. I PREZZI
Il volo dall’Italia costa un migliaio di euro; un po’ meno se si prenota prima. L’isola è fatta per un turismo danaroso (ci sono alberghi molto lussuosi), tuttavia l’organizzazione locale si è ben attivata con convenzioni importanti. Un hotel a 4 stelle a ridosso dei campi costa come una pensioncina in Versilia o in Romagna. I ristoranti sono di un certo pregio, ma lo street food proposto intorno ai campi di gioco è variato e a buon mercato. Proprio davanti ad Eagle Beach sorge un ipermercato alimentare ben fornito. E nessuno vi farà storie se vi presenterete in spiaggia con il pranzo al sacco.
6. I CAMPI
Quest’anno erano 28. Ovvero tutti quelli che servono per lo svolgimento dei mille tornei (dai “pro” ai “fun” ce n’era proprio per tutti) ma anche di centinaia di partite amichevoli con le quali il popolo del beach tennis mondiale ha cementato amicizie importanti e momenti di confronto che sono le basi di futuri eventi. A pochi passi da Eagle Beach c’è anche il centro sportivo Tropicana, che ne propone altri sei.
7. LA BIRRA
Chi vi scrive sa di diventare patetico dopo due “Peroni”. La “Amstel Bright” (main sponsor del torneo e distribuita in quantità industriali dai baretti intorno ai campi) ha il potere di andare giù a litri senza fare danni, forse aiutata dall’allegria dell’ambiente e dalla vita sportiva delle giornate ad Aruba. Le feste di fine-torneo sono state ad altissimo tasso alcolico, ma non si sono registrati i classici episodi spiacevoli che caratterizzano le happy hours dei nostri lidi.
8. LE DISTANZE
Eagle Beach è lunga meno di un chilometro. Su essa si affacciano molti degli alberghi convenzionati che hanno ospitato i giocatori, comprensivi di casino (per quanto inutilizzati dagli appassionati dei racchettoni). I campi di gioco e i luoghi delle feste sono tutti lì. Così come i tramonti, le iguane, un mare caldo e calmo, dal fondo basso e sabbioso come quello Adriatico, ideale per i bagni. Con una bicicletta o uno scooter (qui poco utilizzati perché considerati pericolosi) si arriva ai ristorantini sulla spiaggia di Moomba con i moli per indimenticabili mini-crocierine .
9. IL MONTEPREMI
Il ministero del turismo arubiano non ci ha messo molto a capire le potenzialità del torneo organizzato nell’isola. Il prize money di 25miladollari viene dalle ricche casse della municipalità. I vincitori vengono saldati quando sono ancora sporchi della sabbia della loro ultima partita. Un particolare, inutile negarlo, che viene fortemente apprezzato.
10. IL WI-FI
Il popolo del beach tennis è fortemente tecnologicizzato. Eagle Beach ha una totale copertura wi-fi che consente a tutti di rimanere compulsivamente connessi ai social network, creando un effetto di rilancio continuo di immagini, di notizie, di gossip, di appuntamenti… Un paradiso anche per i giornalisti e gli altri operatori della comunicazione.
11. MEDIA E TELEVISIONE
Le gare sull’arena centrale sono state proposte in costante diretta internetsul sito della Federazione Internazionale e su quello del Comitato Organizzatore. Le immagini sono state realizzate con grande professionalità e qualità da una troupe di quattro telecamere, arricchite da costanti replay e da un’ottima grafica, sfruttata da un’abile regia. Ogni sera, in prime time, ilcanale televisivo locale ha proposto in diretta le partite. Sulla stampa locale il torneo ha avuto ampissimo risalto.