Pallavolo a Ravenna – Una storia di Radio e TV…
- Scritto da Marco
- 12.03.2016 15:41.06
Sin dalla fine degli Anni Settanta i racconti delle partite di pallavolo sono finiti alle orecchie del pubblico sportivo ravennate grazie alla copertura di radio e televisioni locali. Una lunga alternanza di emittenti e voci che dura tuttora…
L’emittenza privata fa il suo disordinato esordio a metà degli Anni Settanta, costituendo velocemente un fenomeno sociale che connoterà l’epoca.
Linguaggi nuovi e diretti, radicamento nel territorio, freschezza di stimoli, fanno meritare a questi esperimenti il nome di “radio libere”.
Accanto a canzoni, dediche, dibattiti e umanità varia, lo sport non tarda a prendere i suoi spazi.
Nel “vuoto” dell’informazione nazionale – che fatalmente copre solo i grandi eventi – i ravennati, come tutti gli altri italiani, sentono il bisogno di farsi raccontare storie agonistiche minori, l’attività locale, il calcio dei campionati dilettantistici e gli altri sport.
Sulle frequenze di “Radio Ravenna Uno”, nel 1978, un rudimentale, ardito e ingegnoso meccanismo di ponti radio, ideato dal proprietario Danilo Casali e dai suoi collaboratori, consente a Maurizio Miserocchi, di trasmettere dal vecchio Palasport “Coni”, le prime radiocronache dirette dell’Olimpia, la squadra cittadina di pallavolo femminile di Serie A. Solo pochi mesi prima lo stesso Miserocchi aveva dato voce per la prima volta alle partite di calcio del Ravenna.
Dopo due anni a lanciarsi su questo nuovo territorio è “Radio Sound” (emittente finanziata dal potente Partito Comunista locale), che supera la concorrenza nell’offerta per l’esclusiva pallavolistica, rilevando anche i servizi di Miserocchi, che diventa voce stabile del calcio, senza trascurare saltuari approfondimenti e interviste per il volley.
L’Olimpia è in grande crescita e – a partire dalla stagione 1980/81 – costruirà la sua leggenda. C’è un giovane ed appassionato cronista che ha entusiasmo e tenacia nel seguirne le gesta: si chiama Maurizio Chiarucci e propone uno stile originale e “ruspante” ma ben informato, grazie alla frequentazione quotidiana della realtà della società e delle atlete. Poco dopo anche una piccola emittente televisiva (Tele Detra) propone in differita le partite dell’Olimpia, con il commento di Miserocchi in alternanza con il giovane Mauro Masotti. Il fascino della diretta rende il mezzo radiofonico nettamente prevalente nel gradimento del pubblico, rispetto a quello televisivo, che rimarrà sempre subalterno.
I servizi radiofonici si estendono ben presto anche alla squadra maschile, dal grande passato, che in quegli anni oscilla fra prima e seconda serie: i primi cronisti sono Giorgio Costa e Gianni Arfelli.
Radio Ravenna Uno – normalmente più attenta al folk e alla tradizione – decide di tornare allo sport. Non ha leesclusive (appannaggio di Radio Sound), ma ha giovani grintosi, che propongono servizi in diretta dai campi e trasmissioni da studio: sono Carlo Casadio, Gianluca Pasini e Ugo Bentivogli. Questi ultimi due intraprenderanno con decisione una carriera professionistica nel giornalismo sportivo.
Radio Sound, poco dopo, riesce ad accentrare tutta l’informazione sportiva, rilevando tutti i collaboratori dell’emittente concorrente: Chiarucci rimane ai microfoni delle vicende dell’Olimpia Teodora. Pasini e Bentivogli curano il settore maschile.
Nel 1985 Chiarucci migra verso l’emittente più forte della città, Radio Zero, portando con sé le preziose esclusive della Teodora (ormai contese a suon di diritti milionari). Radio Zero diviene capo di un ambizioso progetto della Lega Volley (“pool”) che propone una trasmissione coordinata a carattere nazionale in collegamento con tutti gli altri campi di serie A.
Radio Sound – ridimensionata dalla perdita delle esclusive – si riorganizza con l’instancabile coordinamento e la regia da studio di Luciano Ferretti, reclutando una folta pattuglia di giovani collaboratori che coprono eventi minori di vari sport. Per la pallavolo il 17enne Marco Ortolani cura le dirette per l’Olimpia di Serie B, mentre Gabriele Pirini, in alternanza allo stesso Ortolani, segue il Cervia di A2.
L’esperimento di Radio Zero e del pool dura poco. Radio Sound recupera i diritti e, dopo tanti anni, la voce radiofonica dell’Olimpia non è più quella di Chiarucci (passato a curare le differite televisive), bensì quella del futuro avvocato Mauro Masotti, che propone uno stile più sobrio, per quanto coinvolto e partigiano, come la natura locale dell’emittente richiede.
Chiarucci lascia dopo aver raccontato i trionfi dell’Olimpia di Sergio Guerra per i primi 6 scudetti della lunga serie e le prime mitiche trasferte all’estero per le Coppe e i tornei internazionali. Masotti, in un periodo altrettanto lungo “completerà” la striscia degli scudetti consecutivi (che si fermerà nel 1991 alla cifra record di 11, con il primo e unico conquistato nel nuovo Pala De Andrè), e avrà la possibilità di gridare la gioia di Ravenna anche per due trionfi europei (Salonicco 1988 e Ravenna 1992) e un Campionato del Mondo per Club (Jesi 1992).
Per le radiocronache delle dirette di A2 maschile, Luciano Ferretti – incontrastato capo di una vasta redazione sportiva multidisciplinare – promuove Marco Ortolani assistito da Gianluca Barboni, che proseguono l’avventura anche dopo la promozione in A1 del PortoConad, con il saltuario contributo del cronista del Resto del Carlino Luca Suprani. Nella redazione pallavolistica entra anche un altro giovane: Riccardo Suprani.
Il 1990 è l’anno di “sbarco” del Gruppo Ferruzzi e del mitico Messaggero. La nuova proprietà offre all’asta le esclusive. Per 16 milioni di lire se le aggiudica Radio Ravenna Uno che rileva il gruppo-Ferretti e copre la vastaattività, anche europea, del volley maschile e femminile con una squadra che comprende Masotti (ormai connesso alle vicende dell’Olimpia, tanto da essere entrato nei quadri dirigenziali), Ortolani e Barboni (che seguono il Messaggero maschile) e Riccardo Suprani.
Rete7 emittente bolognese legata al mondo cooperativo, copre i servizi televisivi in differita con il commento di Ugo Bentivogli.
L’avvento del Messaggero è di grande impatto: Ortolani dal nuovo e lussuoso Pala De Andrè, racconta le vicende dello scudetto 1991 con la mitica squadra costruita da Carlo Sama e Giuseppe Brusi con gli americani Kiraly e Timmons, con il palleggiatore Vullo, l’allenatore Ricci e tanti altri protagonisti, fra i quali Gianni Errichiello che si cimenta anche nella radiofonia curando trasmissioni settimanali (operazione svolta in passato anche da Sergio Guerra, Cinzia Flamigni e Rossana Pasi).
La voce in diretta di Ortolani (con il supporto di Barboni e Riccardo Suprani) sarà anche quella dei trionfi europei inCoppa Campioni di Atene ’92, Atene ’93 e Bruxelles ’94 (i primi due per Radio Sound, il terzo per Radio Ravenna Uno, che torna ad affiancarsi al volley maschile per questo unico evento).
Travolta dai costi, al via della stagione 1991/92, Radio Ravenna Uno passa la mano dopo un solo anno e lo staff della pallavolo (Masotti, Ortolani, Barboni, Suprani) torna in blocco a Radio Sound.
Dopo un biennio c’è il nuovo rientro di Radio Zero, che rileva per 3 anni le esclusive della squadra maschile, con commento di Ortolani e Barboni e occasionali inserimenti di Ugo Bentivogli e Sandro Camerani. I risultati sono sempre di alta classifica, pur senza vittorie (nel 1995 l’Edlicuoghi è comunque finalista di Coppa Campioni a Vienna); gli ascolti e il prestigio della radio di Piero Cattani sono di forte traino per le trasmissioni di volley.
Ma l’epoca d’oro della radiofonia privata è verso il tramonto: il volley ha aumentato gli spazi televisivi nazionali (abbondante copertura in diretta della Rai e di emittenti come KoperCapodistria e TelePiù). La pallavolo maschile passa alla lughese RadioPuntoZero (con Ortolani e Marco Pirazzini al commento degli uomini e Masotti per l’Olimpia Teodora). In seguito Radio Ravenna Uno, con Riccardo Suprani al microfono e Ferretti in regia, coprirà gli ultimi servizi dell’Olimpia Teodora e della squadra maschile prima del “silenzio”, dopo l’onta della retrocessione in A2.
Nel 2000 il volley maschile cede i diritti e scende in serie B (dove nessuno ormai pensa più di attivare una copertura radio-televisiva). Lo stesso accade nel 2005 per il settore femminile, che già da qualche tempo non era più seguito dalle dirette radio (anche se Marco Ortolani conduce nel 1998, per Teodora-Napoli, il primo episodio a Ravenna di telecronaca on line streaming per il sito della Lega Volley).
Di copertura mediatica si torna a parlare nel 2009, quando la “Robur Costa” di pallavolo maschile viene promossa in A2, con obbligo di produzione delle telecronache della partita (le dinamiche si sono rovesciate: ora sono le società sportive che pagano le emittenti per ottenere copertura e attenzione mediatica). Se ne occupa “Europa Service”che inizialmente produce per l’emittente La9 e in seguito per TeleRomagna. Per le telecronache viene richiamato Marco Ortolani, affiancato dall’ex giocatore Gianluca Valmorri. Le immagini vengono trasmesse come di consueto in differita (televisiva e streaming) di un paio di giorni, mentre il solo commento in voce viene proposto in diretta radiofonica e internet da Radio Italia.
Nel 2010 il PalaCosta non può contenere tutto il pubblico che vorrebbe abbracciare l’allenatore Antonio Babini e i protagonisti della promozione in A1 della squadra. Per la partita decisiva contro il Perugia, oltre alla diretta radiofonica e internet, la voce di Ortolani e Valmorri viene proposta a supporto di immagini in diretta su schermo gigante proiettate nel piazzale esterno al palasport a favore di 900 sportivi.
Dopo il ritorno in A1 della formazione ravennate la copertura radiofonica passa a Radio International (che affida il commento a Sandro Camerani), mentre Ortolani conserva il microfono televisivo.
Nel 2013, dopo 27 anni quasi consecutivi di radio-telecronache delle vicende della squadra cittadina maschile, Marco Ortolani viene sostituito da Paolo Badiali e Giovanni Casadei (quest’ultimo, in passato, speaker di sala fra i più ricordati, per un servizio che, oltre ai già ricordati Chiarucci, Masotti, Ortolani, Barboni, Pirazzini, Riccardo Suprani, è stato svolto da Ravaglia nell’anno dello scudetto Messaggero). Radio International (con Camerani e Barboni) continua a proporre le dirette.
Commenti a Pallavolo a Ravenna – Una storia di Radio e TV…
- Il 04/10/2016 14:59:00 ma.mi ha detto:
una bella storia, una storia che deve far meditare molte persone anche quelle che non hanno capito il perché chiudere una radio. Chissà oggi pensandoci cosa direbbero queste persone.
grazie per averla vissuta e poi letta con la speranza che qualcuno la ricordi.