Al Festival col Capitano Claudio – Day 2 night
Che razza di giornata… mi sembra di essere li dentro da una settimana. L’esperienza si mantiene molto intensa ed emozionante.
C’eravamo lasciati nel primo pomeriggio dopo la conferenza stampa dell’organizzazione (senza Claudio). Nel pomeriggio si è presentato Lorenzo Baglioni per la sua conferenza stampa e sono riuscito a fargli una domanda sulla gestione della sua omonimia e un’altra sulla contemporaneità della finale della sua categoria con la partita della sua Fiorentina contro la Juve. Al di là delle risposte alle mie domande si è dimostrato il tipo veramente interessante e brillante che traspariva dai suoi video che ho ascoltato spesso negli ultimi mesi.
Alle 17, fuori programma, c’è stata l’irruzione di Fiorello, che è stato il formidabile intrattenitore che conosciamo, con raffiche di gag improvvisate e una piacevolezza della persona che non si incrina anche dopo tanti anni di luci della ribalta.
Poi l’attesa dell’inizio della trasmissione è lunghissima.
Mi allontano sempre poco volentieri dalla sala stampa, perché improvvisate stile-Fiorello sono sempre possibili. Comunque faccio un giretto per la città, totalmente eccitata dall’evento e rigurgitante di musica (più o meno buona) e di iniziative (più o meno interessanti) in ogni suo punto, dal monumentale casino alla più umile delle pizzerie.
Alle 20.45 adrenalina a mille e tutti gli occhi verso il gigantesco schermo che si accende sulla prima serata. Comincia Fiorello, che secondo me sa fare numeri più divertenti di questo monologhetto di apertura. Poi presenta con ogni onore Claudio che… insomma… mi sembra un po’ rigido. Svolge (leggendolo sul gobbo) un intervento introduttivo un po’ troppo lungo e un po’ troppo retorico e tra l’altro riprende temi già compresi nella sigla multipla, cantata dai vari artisti in gara (e che poteva bastare per svolgere il “tema”della centralità della canzone). I temi sono interessanti, ma mi pare manchi un po’ di magia e un po’ di quell’essere divertito e divertente che lo caratterizza quando lo incontriamo nei suoi spettacoli.
In tribuna stampa i feroci critici mugugnano, ma non mi sento la grinta giusta per sfidarli in una rissa da saloon. Non è detto, però, che prima di sabato questo non succeda. Molti di loro sono veramente invasi di vanità e si sentono sto cazzo, come dicono a Roma.
Spazio a Michelle (che è bellissima e bravissima) . Fiorello e Claudio torneranno a duettare dopo una ventina di minuti, in un secondo sketch (leggermente più disinvolto), dedicando “E Tu” a Laura Pausini (in collegamento telefonico) e ad Antonio Ricci, protagonista di recenti e feroci polemiche. L’eleganza di questa replica mi ispira un possibile sottotitolo per la trasmissione di Ricci, ovvero: “Striscia la Notizia – La voce dell’accoccolanza”. Saranno solo due le mie battute in tutta la sera. La seconda sarà “Ecco a voi l’imitazione di Roby Facchinetti perfettamente eseguita da… Roby Facchinetti!”. Ma anch’io sento la tensione della prima sera. Domani andrà meglio.
Devo sentitamente ringraziare tutte le persone che, in quelle ore, sono state collegate sui social network e sul telefonino. Mi hanno fatto un’ottima compagnia e mi hanno dato molti spunti per vedere lo spettacolo da varie angolazioni.
Ho ascoltato con grande attenzione tutte le esibizioni in concorso. Dovevo anche esprimere il mio voto. Il meccanismo curato da Nando Pagnoncelli ci richiedeva tre indicazioni, non in ordine.
Ho sicuramente indicato il nome del duo Roy Paci-Diodato, che mi hanno convinto subito. Poi avevo cinque idee per gli altri due nomi. Ho riconosciuto nel brano di “Lo Stato Sociale” una potenzialità piuttosto simile a quella di “Occidentali’s Karma”, con la vecchia ballerina nel ruolo coreografico a sorpresa che fu dello scimmione di Gabbani. Immagino che sarà l’unica, fra quelle in gara, che sopravviverà nelle programmazioni delle radio fino all’estate prossima.
Infine mi è piaciuto il brano delle Vibrazioni, che è stata la mia terza scelta. Ho escluso con dispiacere Noemi, The Kolors (bella l’idea dei tre percussionisti) e Luca Barbarossa.
La Vanoni e il duo Meta-Moro hanno proposto lavori molto raffinati e potenti. Secondo me non è giusto, però, che siano pezzi come questi a rappresentare l’Italia. Quando dò un voto penso sempre che quel brano deve essere rappresentativo del mio concetto di “canzone italiana del 2018”. Per esempio lo scorso anno Gabbani lo centrava perfettamente. Quest’anno lo ritengo interpretato più correttamente da questi tre brani.
Citazione per Morandi, che è stato ottimo nel suo set, duettando con Claudio in “Se non avessi più te” (bravissimi, sempre grandi i Capitani) e poi con il cantante dei The Giornalisti, oltre a condurre in modo simpatico gli sketch di anteprima.
In conclusione (e sempre secondo me), Claudio ha presentato uno spettacolo complessivamente buono, anche se non ho praticamente mai colto (se non in qualche tratto, quando ha cantato), la magia della sua arte, la marcia diversa, la conversazione che seduce, l’abituale profondità mai pesante dei suoi pensieri, l’umorismo irresistibile… Volevo vedere qualche suo “gol”, per stasera mi sono accontentato del “bel gioco” e rimango fiducioso, sperando che agli “altri” (meno avvezzi a seguirlo) sia piaciuto.
Claudio era tesissimo. Spero si lasci andare proprio per farsi conoscere come veramente è un artista a 360 gradi.
Sono sicura che già stasera sarà più sciolto.
Michelle e Favino bravissimi entrambi. La Svizzera ha ironia bravura e bellezza. Complimenti
In attesa che venga fuori il Claudio nostro