Bunge-Perugia: un cocktail da favola (dal settimanale “Sette Sere”)

(dal settimanale “Sette Sere”)

 

Un cocktail con tutti gli ingredienti migliori, con tutte le cose più belle che il gioco della pallavolo può offrire.

Prima di tutto la posta in palio, altissima: la possibilità di giocare ancora per lo scudetto in uno dei campionati più importanti del mondo. Poi i favori del pronostico tutti contrari: giocare qualche euro sulla Bunge vincente voleva dire quadruplicare il gruzzolo.

Poi l’emergenza di formazione: la schiena di Marechal non poteva essere rischiata; il francese rimane seduto anche per il riscaldamento (si proverà a rimediarlo per l’infrasettimanale di Coppa ad Ankara, giocato a giornale chiuso), mentre dall’altra parte l’americano Russell svolge tutto il pre-partita (anche se non scenderà in campo).

Poi i cattivi presagi: mercoledì scorso Perugia espugnava Ankara, mentre la Bunge, contro una formazione più debole della stessa capitale turca, cedeva di schianto in casa.

Poi i protagonisti alla moda (caccia al bacino e al selfie con la rock-volley-star Zaytsev, di cui sottolineiamo volentieri l’eccezionale disponibilità, anche nei fumi neri del dopopartita), quelli senza tempo (per noi vintage la vera foto da non perdere era quella con coach Lorenzo Bernardi, il secondo più grande giocatore del Novecento, perché l’ex aequo con Kiraly, a Ravenna, per devozione a re Karch, si fatica a riconoscere) e quelli meno attesi (il rincalzo Giacomo Raffaelli, re per una notte degli “umani”, perché Paul Buccheger è sembrato un marziano extra-categoria).

Poi alcuni dati statistici clamorosi: Buccheger (a lato, foto Roberta Casadei), con 33 punti (31 su 55 in attacco, 1 ace, 1 muro), eguaglia il record di punti individuali di un giocatore di Ravenna in una singola partita stabilito da Maurice Torres. Le due squadre sbagliano 60 battute complessive (e se non è record poco ci manca). 150’ di gioco effettivo, 232 punti giocati (116 vinti per parte!).

Poi gli arbitri, bravini, ma protagonisti di un sanguinoso errore su spettacolare giocata in recupero di Orduna, costata un pericoloso cartellino giallo nel quarto set al capitano argentino. Non si parli di vantaggi arbitrali da fattore-campo (direi che in tutta la stagione non se ne è mai potuto parlare…).

Infine gli episodi. La Bunge spreca 3 match ball anche nel quarto set (errore di Poglajen in battuta, errore di Raffaelli in rigiocata, muro su Berger fuori di due dita!) ed è costretta a spremere cuore nel quinto. Sia il punto che chiude il terzo set (tocco di microfalange su attacco di Buccheger) che quello che scatena il boato finale (diagonale out di Atanassjievic) sono frutto di un provvidenziale, chirurgico e dolcissimo videocheck.

Tutti gli ingredienti sono stati shakerati in un Pala De Andrè ribollente di ovvia passione per tanta grazia ricevuta, ma con qualche spicchio laterale vuoto ed un’intera sezione di tribuna occupata da 200 perugini (ottimo il loro comportamento e il loro sostegno alla squadra in difficoltà). Mancavano all’appello 500 persone e qualche migliaio di euro di incasso (e tacciamo del dato di andata di semifinale di coppa). Ravenna deve fare e dare di più, almeno in queste serate di gala; altrimenti il volley dei giganti, in assenza di sponsor milionari,sarà un lusso non più sostenibile (la Bunge è quartultima in Superlega come numero di presenze).

I quarti di finale play off rimandano la sfida fra Perugia e Ravenna alla “bella” di domenica, al palasport di Pian di Massiano. I ragazzi di Soli ci vanno con un dato chiaramente scolpito in testa: nei nove set giocati nelle prime due gare c’è stata la concreta possibilità (set ball, spesso anche rigiocati) di vincerne sette. E quattro si sono vinti davvero. Le tossine del viaggio in Turchia (logisticamente terribile) potrebbero pesare, ma dovrebbe esserci un Marechal in più nel motore. Si va. E stavolta i bookmakers saranno molto più prudenti.

Marco Ortolani

 

 

Bunge Ravenna – Conad Sir Perugia 3-2
(20-25, 25-23, 27-25, 29-31, 15-12)

BUNGE RAVENNA: Poglajen 12, Diamantini 8, Buchegger 33, Raffaelli 15, Georgiev 6, Orduna 3, Goi (L, 55% ric pos); Vitelli, Pistolesi, Gutierrez 1, Marchini. Ne: Marechal. All. Soli.
SIR SAFETY CONAD PERUGIA: Zaytsev 15, Podrascanin 9, Atanasijevic 18, Berger 17, Anzani 7, De Cecco 1, Colaci (L, 48% ric. pos); Shaw, Della Lunga. Ne: Ricci, Cesarini, Russell, Siirila, Andric. All. Bernardi.
ARBITRI: La Micela e Lot.

Spettatori: 2600 (incasso 29925 euro).

Battuta: Ravenna 33 errori 6 punti. Perugia 27 errori, 7 punti

Ricezione: Ravenna 51%, Perugia 45%

Attacco: Ravenna 48%, Perugia 46%

Muri: Ravenna 9, Perugia 8

MVP: Paul Buccheger

 

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