Le “piccole vittorie” del volley di Ravenna (per “Sette Sere”)
L’articolo che ho scritto per il settimanale “Sette Sere” dopo la partita di volley fra Ravenna e Modena
Nota: il caporedazione ha tolto la parola “milf” nella terza riga del secondo capoverso… la trovavate così sconveniente?
(foto da “RavennaNotizie.it”)
Il duro destino delle 10 squadre che non lotteranno per lo scudetto (che sembra non poter essere altro che una storia a quattro fra Modena, Civitanova, Perugia e Trento, con gli umbri vincitori su questi ultimi nel primo degli scontri diretti) è quello di misurare la propria stagione su un concetto un po’ rettificato di “vittoria”.
“Vittoria”, per la Consar Ravenna, è sicuramente aver riempito domenica scorsa il De Andrè (3300 presenti, 32mila euro di incasso), aver misurato la passione dei giovanissimi e delle giovanissime per questo sport (delirio finale per la pop star Zaytsev, ma anche per l’azzurro Anzani e intensi movimenti milf intorno al sempre fascinoso Velasco), aver visto l’esordio casalingo della promessa Lavia (una cosetta al servizio, giusto per aprire il conto-applausi) e del robusto Smidl (quando Rychlicky, partito fortissimo, non ci stava proprio capendo più niente), sentire il lavoro di Graziosi ricoperto dai pregiati complimenti di Velasco, sperare di aver vinto, ancora per un anno, la sanguinosa battaglia campale contro i bilanci (di una guerra tutt’altro che conclusa), allestendo low cost una squadra molto competitiva, per far abbracciare Ravenna e il grande volley per molte altre domeniche.
“Vittoria” è ovviamente aver portato allo sprint i quotatissimi modenesi nel primo set ed averli messi sotto di brutto nel secondo, con quel meccanismo di muro passivo-difesa-contrattacco che può essere la forza della squadra e che è il modo più esaltante e coinvolgente di segnare i punti.
“Vittoria” è aver visto Goi imbrigliare a suon di difese da urlo uno zar sempre temibile, per quanto limitato da caviglia malconcia, ginocchio dolorante e torcicollo (più da mutua che da palasport).
Poi però ci sono anche le sconfitte. Con Modena è arrivata la seconda consecutiva (ma con Lube e canarini c’era poco da sognare) e soprattutto la consegna agli avversari delle chiavi del palasport in un quarto set frettoloso, a lingua di fuori, sconclusionato in battuta e in attacco, lento nei raddoppi a muro e poco combattivo.
“Però ci sta – riconosce lo stesso Graziosi – perché dopo un’ora di gioco ci voleva un nostro ulteriore scatto in avanti per fronteggiare avversari fortissimi che avevano ripreso il filo del gioco, buttando in campo anche la qualità della loro panchina (Kaliberda, mentre Ravenna patisce ancora la mancanza di Argenta, ndr). E noi non lo abbiamo fatto. Gli errori ci hanno abbattuto il morale e la nostra partita si è afflosciata. Adesso si apre un novembre con sei partite (giovedì a Monza a giornale chiuso, domenica ancora al De Andrè contro Vibo, poi Castellana, Verona, Latina e Sora) che ci diranno chi siamo”.
Ravenna-Modena 1-3
(23-25, 25-18, 22-25, 16-25)
CONSAR RAVENNA: Saitta 2, Rychlicki 16, Verhees 8, Russo 8, Poglajen
9, Raffaelli 9, Goi (lib.), Elia, Smidl 1, Lavia. Ne: Di Tommaso,
Marchini. All. Graziosi.
AZIMUT LEO SHOES MODENA: Christenson 1, Zaytsev 6, Anzani 9, Holt 9,
Bednorz 4, Urnaut 17; Rossini (lib.), Pierotti, Pinali 2, Mazzone,
Kaliberda 6. Ne: Benvenuti, Van der Ent, Franciskovic, Keemink. All.
Velasco.
ARBITRI: Tanasi e Simbari.
Durata set 36’, 28’, 30’, 23’ tot. 117’.
Ravenna (4 bv, 24 bs, 4 muri, 15 errori), Modena (3 bv, 23 bs, 6 muri, 10 errori). Spettatori: 3330 per un incasso di 32443,13 euro.
MVP: Tine Urnaut.
PROSSIMO TURNO: VIBO VALENTIA
E’ la settimana dei “vecchi amici”: giovedì, a giornale chiuso, la Consar ha fatto visita alla Vero Volley Monza, diretta in panchina da Fabio Soli e in campo da Santi Orduna, mentre il cannoniere austriaco Paul Buchegger è a Linz a percorrere un duro cammino di riabilitazione dopo l’infortunio al ginocchio che lo terrà fuori ancora per tutto il 2018 (tesserato in tutta fretta l’iraniano Ghafour per sostituirlo).
Proprio domenica i monzesi hanno battuto il Callipo Vibo, che salirà al De André domenica prossima. Anche fra i calabresi parecchie facce note: palleggia il croato Tsimafei Zhukouski (regista del non entusiasmante secondo anno della Cmc in A1), al centro ci sono gli ex Marco Vitelli e Stefano “Mengo” Mengozzi, architrave della promozione del 2011 e dei primi anni in A1 del Porto Robur Costa.
L’opposto ha in tasca uno dei passaporti nuovi che si affacciano al volley che conta: Al Hachdadi è marocchino ed è arrivato in Italia dopo varie esperienze in campionati esteri. Nel match perso contro Monza ha segnato 20 punti, attaccando un terzo dei palloni di squadra. Alle bande schiacciano il bulgaro Skrimov, ormai di casa nel nostro campionato e il 26enne tedesco Strohbach, che invece è all’esordio. Il libero è Marra, calabrese come l’allenatore Valentini, cresciuto nella società.