Algoritmo “Ortolani” per campioni
Ho definito una specie di algoritmo per valutare la carriera di un campione dello sport.
Secondo me ci sono 12 criteri per valutarlo. Dodici è un numero molto alto, che definisce quanto sia ardua l’impresa di comparare sportivi di discipline diverse e di epoche diverse. E’ un numero che definisce bene la soggettività del concetto di “migliore” nello sport. Infatti quello che propongo io è solo un gioco.
Sette criteri sono legati alla “nobiltà” della pratica svolta. Perché essere un campione di biglie sulla spiaggia non può avere la stessa pesatura del primatista del mondo dei cento metri piani o del vincitore dei Mondiali di calcio.
Cinque criteri sono invece legati alla soggettività del campione che si vuole prendere in esame.
CRITERI LEGATI ALLA DISCIPLINA PRATICATA
Universalità del gesto. Ci sono gesti, movimenti, sforzi, prove che quasi tutti gli uomini di quasi tutte le epoche hanno compiuto. Correre per un breve tratto, nuotare, saltare, lanciare, lottare… In epoche moderne andare in bicicletta, in moto, in auto, dare un calcio al pallone… (in epoche antiche poteva valere il cavalcare o il tirare con l’arco che poi nella modernità sono diventate pratiche d’elite o quasi esclusivamente sportive).
Chi eccelle in queste specialità, pertanto, avrà questo coefficiente alto (diciamo un 10). Chi invece pratica uno sport che prevede un gesto tecnico avulso dai comportamenti umani (la scherma, il salto con l’asta, il curling) avrà un coefficiente basso.
Attenzione alle specificità geografiche! Se invece di fare una comparazione mondiale dovessimo limitarci, che so, al Canada, andrebbero valutati di più gli hockeisti. Se dovessimo valutare il miglior sportivo delle Hawaii dovremmo probabilmente scegliere un surfista; in Cina un pongista, in India un giocatore di cricket… Se dovessimo valutare il migliore fra gli abitanti dell’arco alpino uno sciatore o uno slittinista; in una tribu aborigena, forse, un lanciatore di boomerang… Questi sportivi, però, perdono terreno in una visione mondiale.
Attenzione anche alle sfumature: un nuotatore che vince nello stile libero avrà un coefficiente più alto di uno che vince nella rana (nessun uomo nuota di natura a rana). Il coefficiente di chi vince i cento metri sarà più alto di uno che vince gli ostacoli. Uno che vince i 10mila sarà più alto di uno che vince le siepi.
Diffusione geografica della pratica. Vi sono sport praticati, conosciuti e seguiti in ogni angolo del mondo. Questi (calcio, basket, tennis, volley, atletica, nuoto, ecc) avranno un coefficiente più alto di quelli praticati in poche nazioni (scherma, badminton, ecc).
Numero di praticanti. Attenzione. E’ un concetto diverso dal precedente. Vi sono sport praticati massicciamente in pochi Paesi molto popolati. Ad esempio il tennis tavolo in Cina o l’hockey su prato fra India e Pakistan. E’ comunque un fattore. Se devi battere un miliardo di avversari poco importa che siano tutti cinesi o che vengano da cento Paesi diversi.
Gradimento pubblico. Criterio molto soggettivo. E’ dato dalla soddisfazione del pubblico nel seguire un evento di quello sport. Vi sono sport “divertenti” anche fra quelli meno popolari, che si fanno apprezzare per semplicità di regole e azioni immediatamente valutabili (ad esempio gli sport sulla sabbia), altri che sono difficilmente fruibili dal pubblico (ad esempio la vela o la scherma).
Gradimento televisivo . C’è qualcuno che pensa che la programmazione televisiva sia in mano a dei “cattivoni” che decidono a loro capriccio cosa mandare in onda. In realtà la filosofia commerciale delle TV (specialmente di quelle a pagamento) è tale che va in onda quello che piace, secondo uno studio attentissimo degli ascolti, finalizzato a gratificare il pubblico e non certo ad innervosirlo. Insomma: sostenitori del judo o della scherma o del canottaggio: se vi mettono in onda forse ogni quattro anni e solo se c’è un italiano nella finale olimpica fatevene una ragione: il vostro sport è noioso. Un buon modo per valutare il gradimento televisivo è dato dai guadagni percepiti dai campioni di quello sport (visto che nessuno sponsor paga un atleta che non ha appeal televisivo). Molte volte interviene il denaro pubblico a salvare certe pratiche non “ecosostenibili”, che altrimenti sarebbero scomparse.
Pericolosità della pratica. Il concetto di sport è legato, a mio avviso, a quello di portare il proprio corpo ad un livello massimo di sforzo e, in un certo senso, anche di rischio. Chi si gioca la vita ad ogni curva, come un pilota di auto o di moto e anche un ciclista, avrà un coefficiente più alto di un giocatore di golf o di biliardo.
Genere sessuale. Importante. Lo stesso sport può avere una pesatura diversa se praticato da donne o da uomini. La pesatura del calcio, ad esempio, è massimale per gli uomini, mentre per le donne sta crescendo, ma è molto inferiore, perché i migliori talenti fisici e agonistici praticano altri sport più remunerati e più considerati. Il gap, però, è in via di assottigliamento. In altri sport è uguale o più favorevole alle donne, visto che non hanno il calcio a portar loro via un gran numero di praticanti e di talenti. In alcuni (l’estremo è il nuoto sincronizzato) il valore è totale per le donne e praticamente nullo per gli uomini (nel senso che l’orgoglio di dire “sono il più forte uomo nuotatore sincronizzato del mondo” vale meno).
VALORI INDIVIDUALI
Titoli vinti. Bisogna fare molta attenzione. Ricordarsi che alcuni sport hanno mondiali a cadenza annuale, altri biennale, altri quadriennale. Che non tutti gli sport sono olimpici. Che vi sono sport che hanno (cosa che non apprezzo) una possibilità multipla di competere (il nuotatore Phelps ha vinto otto medaglie d’oro nella stessa edizione dei Giochi). Vi sono sport come il tennis privi di Mondiali. Apparentemente è la voce più importante, ma nasconde insidie di valutazione enormi.
Rivalità stimolanti. Cosa sarebbe stato Coppi senza Bartali? Federer senza Nadal? l’Italia di calcio senza il Brasile o la Germania? Solo grandi avversari determinano grandi vittorie. Alcuni sono stati fortunati ad avere avuto, nella stessa epoca, competitori tali da rendere le proprie vittorie particolarmente esaltanti e affascinanti.
Lunghezza della carriera. Vi sono atleti che hanno avuto exploit straordinari, ma molto circoscritti nel tempo. Tipo alcuni calciatori che vinsero il Pallone d’Oro dopo una stagione super per poi sparire. Tipo ciclisti che hanno cantato un’estate sola, come le cicale, ecc. Un campione, per essere tale, deve “durare tanto”.
Estetica e Fair play durante le competizioni. Valore soggettivo. Essersi comportati “bene” è valore da pesare insieme alle vittorie. Alcuni campioni hanno letteralmente trasformato il loro sport introducendo colpi, giocate, estetiche e stili nuovi.
Comportamento extra-sportivo. Vi sono campioni dello sport che hanno utilizzato il loro potere mediatico per trasmettere al mondo valori positivi o che hanno interpretato in modo particolarmente brillante e simpatico la loro popolarità. E’ un aspetto che tengo molto in considerazione quando penso al concetto di “campione”.
E ora, per divertirci, facciamo un po’ di esempi…
FEDERICA PELLEGRINI
Universalità del gesto: 10 Miliardi di donne hanno nuotato a stile libero, per almeno un minuto nella vita. Quando Federica vince i Mondiali o batte il record del mondo non batte solo le sette finaliste. Non batte solo le 30 partecipanti alle batterie. Batte tutte le donne che nella storia dell’Umanità si sono buttate in acqua e hanno nuotato. E’ un concetto che dà i brividi.
Diffusione geografica : 8 E’ vero che si nuota in tutto il mondo, ma è anche vero che c’è una parte del mondo che non ha accesso a piscine per la pratica agonistica.
Numero di praticanti 10: Tutto il mondo nuota a stile libero.
Gradimento del pubblico 5: Obbiettivamente le gare di nuoto dalla tribuna sono una palla. Non si vede quasi niente.
Gradimento televisivo 5: Obbiettivamente le gare di nuoto alla tv sono una super palla. Se non ci fossero italiani in gara non le trasmetterebbero mai e/o nessuno le guarderebbe. La TV consente immagini subacquee, ma la dinamica dell’evento è piuttosto povera. Se vai forte vinci, se no perdi.
Pericolosità della pratica 2: Credo che il rischio più grande sia… l’intossicazione da cloro! Scherzi a parte ci sono le normali casistiche di cedimenti muscolari, ma ovviamente niente di traumatico.
Genere sessuale: valore alto, perché il nuoto è la prima scelta di molte donne sportive.
Titoli vinti 9. Non c’è il voto massimo perché altre atlete hanno vinto di più.
Rivalità stimolanti ng: Ammetto di non essere molto preparato. Ricordo solo quella con la Manadou che però si alimentava soprattutto di motivazioni extrasportive. Do un 6 politico.
Lunghezza della carriera 10: Incredibile vincere un titolo mondiale così tanti anni dopo il primo, in uno sport logorante come il nuoto, spesso dominato da ragazzine.
Fair play durante le competizioni ng. Anche qui non sono preparatissimo, ma da quello che so mi risulta che Federica sia stata una competitrice corretta e sportiva con le avversarie. Le do un 8 politico.
Comportamento extra sportivo 8: E’ un voto che, ad inizio carriera, sarebbe stato molto più basso. Coinvolta in vicende di gossip, troppo timida, troppo presuntuosa, un po’ troppo banale nelle uscite pubbliche. Poi è molto migliorata. L’ho apprezzata come giurata di un talent e nelle interviste, equilibrata, riflessiva, profonda nei ragionamenti. E, pur concedendo molto al suo personaggio extrasportivo glamour, è rimasta focalizzata sull’enorme sacrificio necessario per raggiungere altri super-risultati.
Totale Federica Pellegrini : 81
VALENTINA VEZZALI
Universalità del gesto: 0. A nessuno al mondo viene in mente di afferrare una spada.
Diffusione geografica: 4 Le stesse sette/otto nazioni si contendono il podio olimpico da sempre. Mancano interi continenti.
Numero di praticanti: 2 Da prefisso telefonico
Gradimento del pubblico: 0 Sport inguardabile e inguardato. Da sempre quello con minor pubblico ad ogni edizione dei Giochi (pubblico peraltro composto quasi esclusivamente da sportivi di altre discipline venuti per tifare gli amici o le amiche).
Gradimento televisivo: 0 Non è umanamente possibile guardare la scherma in TV se non per l’attesa del happy end in cui ci si stringe a coorte e si vede il tabellone del medagliere drogarsi con il solito sacchetto di medaglie.
Pericolosità della pratica: 7 E’ pur sempre un combattimento. Ci sono stati episodi tragici.
Genere sessuale: valore alto.
Titoli vinti: 10 Nessuna come lei
Rivalità stimolanti: Non sono molto preparato. Ricordo quella con la sua concittadina Trillini. Poi le ha sempre asfaltate tutte. Le do un 8 politico.
Lunghezza della carriera: 10 Valore aumentato dalla maternità che ha posto al centro della sua carriera.
Fair play durante le competizioni: ng. Non me ne intendo molto, ma mi sembra uno sport per commedianti e simulatori e non mi pare che vi siano eccezioni. L’ho sentita lamentarsi di “complotti” contro di lei e per una che ha vinto così tanto non suona bene. Le do un 4 politico.
Comportamento extrasportivo: 0 Aprì una polemica chiedendo che i premi olimpici non venissero tassati (boh, al limite poteva chiedere premi più alti). Poi protestò perché i calciatori viaggiavano in businnes class mentre lei e le schermitrici dovevano viaggiare in classe economica (quando riempiranno gli stessi stadi ne riparleremo). E poi (vergogna) fece la gallina in TV davanti a Berlusconi dichiarando che da lui si sarebbe fatta “toccare”. Infine (scandalo e orrore) divenne senatrice (senatrice!) a 15mila euro al mese per continuare a fare la zorro con il 97% di assenze ai lavori parlamentari. Complimentoni onorevole
TOTALE VALENTINA VEZZALI 45
MOHAMMED ALI
Universalità del gesto: 9. Un pugno o un gesto di forza su un altro, almeno da bambini, l’hanno compiuto tutti, specialmente in quegli anni.
Diffusione geografica: 10. La boxe si pratica in tutto il mondo.
Numero di praticanti: 8 (all’epoca, adesso sarebbe meno)
Gradimento del pubblico: oggi il voto sarebbe un 6, ma a quel tempo un incontro di boxe era considerato uno spettacolo eccitante. Il pubblico delle sale da boxe andava in delirio. Per cui il voto è 9
Gradimento televisivo: Stesso discorso. Ai tempi di Mohammed Ali i combattimenti di boxe erano roba da prima serata. I suoi match furono fra i primi esempi di mondovisione. 10
Pericolosità della pratica: 10 e lode (si fa per dire)
Genere sessuale: valore molto alto. Primeggiare nella boxe era considerato orgoglio maschile. La boxe femminile è stata introdotta solo in tempi recenti
Titoli vinti: 10 e lode
Rivalità stimolanti: 10 e lode
Lunghezza della carriera: 10 e lode in uno sport massacrante.
Fair play durante le competizioni: beh, non si può dire che fosse un esempio di fair play ma l’interpretazione del ruolo dello stronzo era originale e simpaticissima 7
Comportamento extrasportivo: 10 e lode. Non la farei lunga con le spiegazioni.
TOTALE MOHAMMED ALI 103 con cinque lodi.
CRISTIANO RONALDO
Universalità del gesto: 10 un pallone rotola preso a calci su campi, prati, piazze, sagrati, spiagge di tutto il mondo.
Diffusione geografica: 10
Numero di praticanti: 10
Gradimento del pubblico: 10
Gradimento televisivo: 10
Pericolosità della pratica: 7
Genere sessuale: valore massimo.
Titoli vinti: 8 limitato dall’appartenenza ad una Nazionale non di primo piano
Rivalità stimolanti: 10. Lionel Messi. Sono stati la dannazione e la fortuna l’uno dell’altro
Lunghezza della carriera: 9 ma può arrivare a 10
Fair play e stile durante le competizioni: 9 mi sembra che non ci sia niente da dire. Alcune giocate sono diventate leggendarie.
Comportamento extrasportivo: 7 qualche indugio su consumi squinzi (fuoriserie e minchiate varie) e alcune ombre su episodi del passato, ma anche bei gesti di solidarietà e di beneficienza.
TOTALE CRISTIANO RONALDO 100
ROGER FEDERER
Universalità del gesto: 9 valore aumentato durante gli stessi anni della sua carriera anche grazie al suo personaggio.
Diffusione geografica: 10
Numero di praticanti: 9
Gradimento del pubblico: 10
Gradimento televisivo: 9
Pericolosità della pratica: 4
Genere sessuale: valore medio.
Titoli vinti: 10
Rivalità stimolanti: 10. Rafael Nadal. Sono stati la dannazione e la fortuna l’uno dell’altro
Lunghezza della carriera: 10
Fair play e stile durante le competizioni: 10 e lode
Comportamento extrasportivo: 10 signori si nasce e lui lo nacque.
TOTALE ROGER FEDERER 101 e una lode