Claudio ancora RE (anzi, SCIA’) a Lampedusa
nb: la foto è tratta dal web. non ricordo più dove l’ho presa. se l’autore/autrice si segnala lo/la cito ben volentieri
Un’altra “perla d’Oltremare” che Claudio può inserire nel diadema di 50 anni di trionfi.
Lo spettacolo organizzato a Lampedusa è stato una via di mezzo fra una tipica serata di piazza come andavano di moda negli Anni Settanta e uno show postmoderno come quello che Claudio ha portato in giro negli ultimi mesi.
Poche centinaia di “ospiti” venuti dal continente per il concerto e per un supplemento di estate che il dolcissimo clima lampedusano ha potuto offrire, invitando alle spiagge, ai battelli delle minicrocere, alle cene di pesce, alle scorribande con lo scooter in quei paesaggi brulli e spettacolari al tempo stesso. Il resto della piazzetta è riempito dagli isolani, molti in abito della festa, per un totale di un migliaio di persone.
Cominciamo con un sondaggio. Secondo voi perché Claudio ha proposto uno spettacolo così “robusto”, con 4 coristi (Frankie più 3 delle ragazze) con tutta la band al completo, con un’architettura ardita di proiezioni che hanno avuto la chiesetta di San Gerlando (obiettivamente un po’ sotto gli standard artistici italiani…) a fare da sfondo, la solita durata “extralarge” (vicina alle 3 ore) e, da ultimo, un’amplificazione mostruosa e smodata per una piazzetta con non più di 1000 persone (diciamo che rispetto ad “Al Centro” mancavano solo gli acrobati e il palco high tech al centro della scena)?
Le possibili risposte sono:
- Per offrire alla piccola, periferica, ma amatissima Lampedusa la stessa “potenza di fuoco” che è stata dedicata ai grandi palasport dei grandi centri italiani e stranieri
- Per un vezzo di pigrizia che lo porta a non preparare i dettagli di uno spettacolo diverso da quello proposto con successo nei mesi scorsi e già stabilizzato nella sua mente e in quella degli artisti che lo accompagnano.
- Per un piccolo peccatuccio di superbia che lo faccia salire a bordo di una corazzata talmente potente da accentrare ogni attenzione dell’isola, silurando karaoke, pianobar e altri possibili intrattenimenti proposti nelle vicinanze.
- Perché si è rotta la levetta “vol” del mixer e ormai si può fare solo così.
Scegliete la vostra risposta preferita o aggiungetene altre, a piacere. Io rimango convinto che uno spettacolo in assolo, pianoforte e chitarra, a mezza forza (e a un decimo dei costi), con qualche sorpresa (un omaggio a Modugno, Isole del Sud o qualcosa di simile lì all’impronta) avrebbe determinato un effetto anche maggiore e più congruo ad un’isola che fa della dolcezza e dei ritmi lenti la sua cifra caratteristica.
Quindi stasera, a Lampedusa, “c’è Baglioni”. Sono venute a vederlo anche le tartarughe, perché con quel casino non si sarebbe riusciti comunque a “fare roba”. “La riproduzione è rinviata a domani” ha detto la tartaruga al tartarugo, lucidandosi la corazza per prepararsi al grande evento. Il tartarugo birichino aveva altri progetti, ma alla fine ha accettato, perché un po’ piace anche a lui. Gli fa solo notare che in uno zoo praticamente completo di animali cantati nei vari brani (cani, gattini, cavalli, gabbiani, falchi, conigli, serpenti e persino acciughe, rinoceronti, ramarri… grazie a Cecilia per la recente ricerca in questo senso) le tartarughe sono estinte. Dovrà rimediare.
Torniamo allo spettacolo che è stato favoloso. Claudio inizia con la appropriatissima Io Dal Mare e poi ripropone i brani di “Al Centro” togliendo la sequenza cronologica e mischiando la scaletta. Le esecuzioni sono tutte perfette come la strepitosa condizione fisica (diversi movimenti di “squat” che non sono patrimonio comune dei sessantottenni) e condotte con precisione fino all’ultima parola e all’ultima nota, in assenza (non mi pare di averne visti) di “gobbi” con le parole, su cui si incaglierà in pochissime occasioni (su Con Voi, dove comunque ricordare quella cascata di rime alternate quadruple è un’impresa più dura che salire e scendere in infradito la rampa della Spiaggia dei Conigli).
Nello spettacolo di Lampedusa ritroviamo anche la prosa migliore di Claudio, sacrificata nel tour “Al Centro” e in grado, come sempre, di essere brezza ristoratrice nella più afosa delle notti.
Prima di Strada Facendo dice che “abbiamo bisogno di guide che ci sappiano dire quale strada prendere e dove andare per il prossimo viaggio”.
Noi una piccola scelta in questo senso l’abbiamo fatta. E il nostro viaggio ci ha portato ancora qui, in questa isola di sole, dove tutto è frontiera, dove tutto è tremendo nella sua bellezza e dove un sogno è ancora libero.