Panarelli a Terni
(5 ottobre 2018)
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Vigilia dello spettacolo “Il Cantiere di Clà” organizzato a Terni dal musicista locale Cristiano Di Berardino che si avvale di una band della sua città e di qualche “guest star”. Fra queste spicca sicuramente il cantante tarantino Giuseppe Panarelli, artista giovane ma ormai navigato per eventi basati sul repertorio di Claudio Baglioni.
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Le prove cominciano nel pomeriggio, per cui c’è tutto il tempo per concedersi un pranzo in un ristorantino di Terni, città che… “Mi ha fatto una bella impressione – esordisce Giuseppe – so delle difficoltà che vive, legate alla situazione economica e alle vicende del terremoto, ma ci sono venuto diverse volte negli ultimi tempi e mi ci sono trovato bene: la gente è gentile ed educata, il centro è ordinato, la sera c’è un bel movimento di giovani e i dintorni sono ricchi di ottime escursioni ” (chi vi scrive non ha mancato, ieri, di fare un pellegrinaggio baglioniano sulle vie dei Capitani Coraggiosi, fino alla piana di Castelluccio di Norcia).
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In effetti Terni vive un po’ un complesso di “cenerentola” rispetto ad altri centri umbri più rinomati e turistici, ma confermo che l’impressione è gradevole e il passeggio sia diurno che notturno è dolce e rassicurante.
Torniamo in trattoria. Antipastino con i rinomati salumi umbri da dividere in due. E un piatto ciascuno di trofie che si riveleranno un po’ troppo ricche di panna e un po’ invadenti nell’aroma della salvia. Finiranno con un mio sei e mezzo in pagella che Giuseppe proporrebbe di abbassare a sei, ma alla fine lascia il mezzo voto per la cordialità della coppia di gestori. Anche la bottiglia di rosso siciliano è da dividere e finirà col meritarsi qualche mezzo voto in più.
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Intanto cominciamo a parlare. Giuseppe è il front man dei “Con Voi” la band che propone il repertorio di Claudio con bravi musicisti e con la sua voce, così simile nel timbro, così appassionata e arricchita dalla sincera devozione per note, parole e arte del “maestro” Claudio.
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“Sì, ormai sono diversi anni che proponiamo i nostri spettacoli e il 2018 è stato un anno ricco e fortunato per noi: ci hanno chiamato in tanti. Abbiamo lavorato come pazzi per tutta l’estate, anche 5 spettacoli a settimana. Abbiamo girato ovunque, piazze, teatri, sagre… E non c’è stato nemmeno bisogno di propormi, perché ho ricevuto tante richieste. E’ una cosa che mi riempie d’orgoglio, perché vuol dire che il nostro lavoro è conosciuto e apprezzato, ma è anche un indice che la popolarità di Claudio, soprattutto dopo Sanremo è ancora intatta, anzi, è probabilmente in crescita!”
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Tanti anni di serate per un uomo con una donna e due bambine a casa che lo aspettano… Stanco? “Bah, forse un po’ fisicamente… ma artisticamente ho trovato il modo per non annoiarmi, perché ogni anno modifichiamo il repertorio. Accanto ai pezzi che non possiamo proprio fare a meno di suonare, perché la gente ci prenderebbe a pomodorate, come Mille Giorni, E Tu, Qpga o Sabato Pomeriggio, cerco sempre di proporre il Claudio meno conosciuto, qualche brano per intenditori. Ed è quello che farò anche a Terni domani sera, con un medley che ho costruito personalmente al pianoforte”.
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Claudio è sempre fonte di ispirazione con i suoi spettacoli… “Certo! Ma ormai conosco le sue doti canore e interpretative. Quando lo ascolto dal vivo mi concentro soprattutto sulla costruzione musicale delle sue esecuzioni, sugli arrangiamenti. Per esempio a Verona, mentre tutti erano rapiti dalle coreografie spettacolari… fin troppo spettacolari, direi… io ero lì che studiavo le idee di Gianolio per rivestire in modo nuovo le canzoni. Quella versione rock di Porta Portese, ad esempio, la riproporremo di sicuro”.
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Con Claudio come sono i rapporti? “Un giorno stavo parlando con Danilo Minotti, uno degli storici componenti della sua band e il direttore d’orchestra del fantastico spettacolo in Vaticano del Natale scorso. Lui messaggiò a Claudio il fatto di essere con me e Claudio gli rispose che mi conosceva e seguiva e apprezzava il mio lavoro. Fu un riconoscimento che mi emozionò moltissimo”.
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Devi molto a Claudio? “Certo. Per esempio a Verona è stato fonte di orgoglio essere fermato da molti fans di Claudio che dimostravano di conoscermi, di avermi visto in qualche esibizione o in qualche filmato su internet. Il mondo dei fans di Claudio è ricchissimo e sono felice di farne parte”.
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La Puglia è una terra molto baglioniana… “Certo! Sono in tanti che, attraverso i miei spettacoli, manifestano il loro affetto per questo grande artista. Qualcosa di simile accade anche a Napoli, altra terra dove Claudio può contare su un pubblico devoto e affettuoso. La mia concittadina Antonella ha coniato per me il soprannome ‘Principe’ che ha avuto fortuna. A me fa piacere e qualche volta mi imbarazza, ma mi stimola a dare il meglio in ogni occasione”.
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E il Nord? “Mi hanno chiamato spesso anche dal Nord. Ho fatto una bella serata nella tua Ravenna con un agriturismo che ha esaurito le prenotazioni con largo anticipo. Ci torneremo a dicembre, non mancare eh?”
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Sicuro che non mancherò. Intanto la bottiglia di rosso “della casa” (ma nell’etichetta si parlava di Sicilia… ci hanno fregato con la provenienza, ma va bene così, diciamo che era “della casa di un siciliano”) è quasi finita… Questo maledetto vizio dell’essere astemi che io e Giuseppe condividiamo… “Un goccio non me lo nego di sicuro – dice – e a tavola so farmi onore, anche con un piatto di pasta alle 3 del mattino, di ritorno dagli spettacoli. In compenso non ho mai toccato il fumo”.
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Quattro passi per smaltire un po’, ma Giuseppe lamenta che i suoi polpacci da ex calciatore cominciano a dolergli… allora scoliamo in fretta il cicchetto di digestivo (essere astemi è veramente un problema…) e, prima che la conversazione prenda pieghe “alcoliche” che non potremmo controllare, riconsegno la “guest star” al riposo in albergo pre-prove. Domani sarà al 100% e i polpacci potranno spingere a dovere per trascinare tutti nel “salta con la vita” energetico e contagioso che stiamo già aspettando.